mercoledì 18 novembre 2015

La famiglia allargata


Marco 50&50

Mise en place sotto i mattoni rossi


Guarda ti ringrazio, ma non mi entusiasma un pranzo a casa di sconosciuti, cuochi improvvisati che non sanno tenere in mano una padella, non vedo perché dovrei andare in un home restaurant, facendo finta di sentirmi a casa, in famiglia.

Perché andiamo a casa di amici, non in un home restaurant e il padrone di casa è un cuoco, di mestiere, per l’esattezza un cuoco con i controc@zzi

In cucina: Angelo Antonio Angiulli, Fabio Barbaglini e Gianni Sarzano

Un antipasto caldo: tonno di coniglio, puntarelle, insalatine invernali e uovo di quaglia

Una decina di antipasti freddi piemontesi, oltre ai salumi, ça va sans dire

La pasta al forno con polpettine by Angiulli

La salsa Royale prende vita

Et voilà!  La lepre a la royale è servita

Una lepre a quattro zampe e otto mani

Piacevole aperitivo

Dosage zero e mineralità sparata. Acidità, freschezza, persistenza e tantissima personalità

Un alito di vento dalla Loira

Incredibile l'acidità e la verve di questo bianco di frontiera lungo mare

Una cattedrale costruita con la pietra focaia. Cerini e carta vetrata. Immortale 1997

Terziario avanzato, ma subito terminato: salvia ananas e caffè

100! Insisto, spargete le mie ceneri sui premier cru di Meursault

Tappi lunghi, ma ce la possiamo fare

L'esotismo borgognone, un po' diviso, ma la seta di fondo è finissima

Un boccone di gorgonzola di Angelo Croce: più lo conosci e più ti piace

Con questi, abili con il formaggio e con la pioggia di dolci d'autore


La torta di mele maison di Anna ...

Panettone a lievito madre

Bisto: Pasticceria e Caffè a Busto Arsizio

Un ringraziamento a distanza a Jacques Thorel per le splendide bottiglie lasciate qui incautamente


Qualora le foto e le didascalie fossero state scattate e scritte con mano incerta, mi permetto di segnalare un motivo (o due) per il quale valga la pena di ritornare:

1
La strada per arrivare a destinazione rilassa e ben dispone
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una volta arrivati, a prendersi cura della vostra auto, indicandovi un parcheggio adeguato nel prato adiacente sarà uno chef stellato
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lo stesso chef, vi condurrà oltre il cancello nell’accogliente sala da pranzo che funge anche da salottino dove sarà possibile attendere comodamente gli altri invitati.
4
I padroni di casa, nonostante il vostro arrivo in anticipo sull’orario convenuto vi accoglieranno calorosamente e, interrompendo le preparazioni destinate al pranzo, vi mostreranno con naturalezza e gentilezza la casa di famiglia ristrutturata con gusto
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gusto che ritroverete nei dettagli che non  sono dettagli.
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Sarà un piacere notare un’accurata preparazione della tavola in vista dell’aperitivo
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degustare bollicine francesi sotto i mattoni a vista
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sbirciare nella bella vetrinetta antica piena di calici pronti all’uso
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osservare la vallata sparire a poco a poco nella nebbia che avvolgendoci sembra isolarci e proteggerci
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Così come piacevole sarà, tra uno stuzzichino ed un altro, fare due passi fuori
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ammirare un bella veranda, immaginandola in una calda serata estiva
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scattare qualche foto
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guardare con invidia una pianta di limoni
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una di cachi che invita all’assaggio
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e giocare con  i due bei cagnolini di famiglia.
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Mentre il padrone di casa ci mostra il tavolo imperiale che, sottoposto ad un lavoro di falegnameria, avrebbe potuto permettere anche a chi non si è presentato all’appello di sedersi comodamente,
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il telefono non squilla per annunciare un imprevisto o chissà cosa e
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il mancato arrivo dell’affinatore di formaggi non mette nessuno di malumore
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anche perché, “il Gianni”, per non saper né leggere né scrivere, aveva pensato di fare personalmente un “salto” a Casalpusterlengo mettendoci un Croce, sopra la tavola imbandita.
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Se l’insalata russa, io sono attento e ben disposto in direzione delle terrine che la contengono
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così come nei confronti dei peperoni svuotati e fritti dallo chef dalla tripla A
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che ha preparato per noi anche una teglia di pasta al forno che sta raggiungendo la temperatura ottimale,
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la nostra, a forza di calici, sale
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per evitare giramenti di testa metto sotto i denti qualche buonissimo grissino (preparato dalla sorridente padrona di casa che, se pur indaffarata sembra rilassata),
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qualche fettina di salame
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un pezzetto di delicata salsiccia fresca,
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una splendida mortadella di fegato
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un altro pezzetto di salsiccia.
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Scambio due parole con il mio garbato vicino di tavolo, un “cercatore” di bollicine francesi di piccoli produttori, che dopo qualche calice e l’aperitivo dovrà lasciarci, l’impegno è a Digione, avrà finito la senape…
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A manca, mister ics, l’altro vicino, mentre io mangio per due beve per due, ci compensiamo, sembriamo una coppia di fatto
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di fatto siamo ancora all’aperitivo e abbiamo stappato come non ci fosse un domani, mentre domani dovrei lavorare.
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Una sosta ai box mi consente, anche, di ammirare una bellissima finestra colorata e,
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altri due passi in giardino, mi permettono di tornare ad assaggiare qualche peperoncino piccante targato AAA e uno splendido piatto dello chef resident, un coniglio con verdure cotte e crude che nascondono una gradita sorpresa.
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Le chiacchiere interrompendosi all’arrivo della pasta al forno ci permettono di sentire la musica in sottofondo, mentre il mio stomaco sembra avere un doppio fondo, accenno un bis,
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tanto mia moglie non vede, sta chiacchierando con la sua amica che, in splendida forma, alterna confidenze, risate, momenti di serenità a verdure cotte e crude senza disdegnare comunque la pasta e, udite udite, anche un calice di buon rosso.
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Un altro chef stellato, che avevo conosciuto solo per interposta persona, aiuta gli altri due cuochi ad impiattare, poi ci regala un aneddoto che voglio riportare, almeno parzialmente, tempo fa, ci racconta, ha cucinato tra gli altri per un signore ottantottenne che, abituato a cucine comunque di livello, rimasto colpito da un suo piatto, ha voluto “premiarlo” scrivendo per lui un articolo dal titolo “un guanciale da sogno”.
Un insolito riconoscimento che credo valga per lui più di tante stelle conquistate o da conquistare.
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Nessuno stranamente e finalmente guarda tablet o smartphone, è davvero una giornata da incorniciare, assieme al piatto forte che arriva di rincorsa insieme alla polenta e alla sua salsa, la lepre, strepitosa.
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Antichi ed eleganti piatti di famiglia vengono sostituiti e riempiti a ciclo continuo, mentre io continuo a sentirmi bene e non mi tiro indietro, soprattutto perché
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è arrivato il momento del gorgonzola che, inspiegabilmente, fungerà da digestivo e da apripista in attesa dei dolci che metteranno a dura prova la mia capacità di resistenza.
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A disposizione degli ospiti o, direttamente serviti al piatto, verranno messi un panettone
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uno splendido dolce con strepitoso accompagnamento al caffè
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un vassoio di freschissimi cannoncini alla crema
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dei biscotti, dei biscottini allo zenzero ma non solo, poi arriva a centro tavola, comunque nella mia direzione
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una favolosa crostata di mele, ne che avrei voluto portare a casa una fetta, ma ero controllato, se pur a distanza…
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Un caffè sembra chiudere i giochi e,
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mentre  qualche femmina virtuosa sorseggia una tisana,
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qualcuno non si fa mancare un calice di porto
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un altro calice,
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qualche altro liquore e parole in libertà e serenità


50
Tu si guaglione…l’amore a vent’anni ha solo vent’anni…la cinquantesima pizza margherita…
la sindrome degli elenchi puntati e numerati dalla Campania mi raggiunge in campagna, per l’esattezza nel Monferrato Casalese trovandomi con le difese abbassate, anche per via dei numerosi calici che Misterics, mio compagno di merende, mi riempie senza soluzione di continuità, provo a reagire, mi scrollo le pigne di dosso, abbasso il volume del bellissimo pezzo napoletano targato 1956 e torno sul pezzo, cinquanta dicevamo, beh, credo che essermi guadagnato il credito per un risotto possa collocarsi molto in alto nella mia personale classifica, il lettore disattento e prevenuto, però, non tragga conclusioni affrettate, al top del mio 50, senza dubbio alcuno svetta indiscutibilmente il fatto di essermi trovato davvero bene in una famiglia allargata.


4 commenti:

  1. purtroppo mancavo solo io. MERDA!

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  2. Grazie a Marco 50&50 per il suo nuovo (??) stile di scrittura, per la sua compagnia, per i suoi complimenti, e per aver allargato la famiglia. Ad maiora, in un futuro non troppo lontano.

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  3. Grazie a te per i "paparrù" ma non solo e per aver trovato il tempo per tradurre, la prossima volta ti porto un vocabolarietto tascabile dal mezzo toscano con influenze gdf all'italo-pugliese...
    Un abbraccio alla pink lady

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