Marco 50&50
Riflessi&Riflessioni di Novembre sul Naviglio
Entro da Supino.
Desidera...
Vorrei un paio dei vostri mitici cannoncini
Non ne abbiamo
Sono passati trent'anni e non è cambiato nulla, le dico, più rassegnato che stizzito.
Lascio il profumo inebriante di alta pasticceria all'antipaticissima proprietaria prigioniera dei suoi cliché che non credo funzionino più nemmeno con le "sciurette" della nuova borghesia milanese e m'incammino verso un altro ricordo trentennale sperando che parli la mia stessa lingua.
Ingresso
La sobria ed accogliente saletta con vista su Piazzale Baracca
L'anonimo diffusore di lume di candela
Toast di gamberi, qualcosa di fritto per iniziare, as usual
Miefang Kota Radja, a base di spaghetti di soia con verdure, gamberoni fritti, maiale in agrodolce, spiedino di pollo in salsa di arachidi, maiale in salsa agro piccante, crauti con l'ingrato compito di sgrassare, pollo in salsa piccante
Gentilezza, cortesia, disponibilità, ambiente accogliente ed estremamente pulito, prezzi modici, a pranzo ci sono un paio di menù che, a parità di costo, vincono la sfida milanese con il gioco di equilibrismo in verticale da bar, un panino in una mano, una birra nell'altra.
Uno dei cinesi che resistono da anni, gli abiti non necessitano di passaggio in lavanderia a meno che non ci si lasci prendere dalla foga con le varie salse a disposizione.
L'ambiente silenzioso, i tavoli ben distanziati, la musica in sottofondo, invitano al dialogo e a prolungare la sosta ai box, che si tratti di una pausa lavorativa o del pranzo di un perdigiorno poco importa.
A pranzo non si paga il coperto, eppure tovaglia e tovaglioli non sono di carta, non è necessario spintonarsi per poter ordinare un caffè al bancone del bar, basterà chiederne uno al premuroso cameriere naturalizzato milanese ma Corso Magenta è davvero dietro l'angolo, come i ricordi trentennali...il caffè targato 20112015 lo prenderò da Biffi.
M 50&50
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