martedì 23 aprile 2019

Sina Villa Matilde: un’oasi di pace autentica nel cuore del Verde Canavese

- Silvia Vecchione -
- lifeonthetopfloor -

Antica dimora settecentesca e residenza estiva dei Conti Bocca, il Sina Villa Matilde a Romano Canavese conserva incontaminato tutto il fascino dell’epoca in un raffinato resort dall’animo country-chic dove l’accoglienza sa di casa.
Ventiquattro ore fuori città possono bastare per rigenerarsi e recuperare le energie? Sì, purché si sappia scegliere dove trascorrerle. Il pensiero si dirige naturalmente verso quei luoghi magici dove il tempo si ferma, dove la distanza tra un secondo e l’altro misteriosamente si estende e dove l’occhio può perdersi sorvolando ampie vallate fino a raggiungere la linea dell’orizzonte su cui i contorni sinuosi delle colline incontrano l’azzurro del cielo, suscitando nello sguardo e nella mente una piacevole sensazione di distacco e riposo.
Siamo al Relais Sina Villa Matilde, una villa patrizia settecentesca immersa nel verde delle campagne piemontesi. In un territorio ricco di bellezze naturali, culturali e storiche, conosciuto per le proprie eccellenze enogastronomiche in Italia e nel mondo, si erge l’antica residenza dove la famiglia dei Conti Bocca trascorreva le proprie estati godendo di pace e tranquillità in un contesto elegante e signorile, che ancora oggi conserva inalterato l’autentico charme di una dimora dell’epoca.

Nel 2004 i fratelli Bernabò e Matilde Bocca decidono di trasformare la residenza estiva di famiglia in un resort di campagna, avviando un’opera di attento e accurato restauro volto a soddisfare le esigenze del viaggiatore contemporaneo pur preservando l’identità della struttura: così, oggi, tra grandi saloni, pregiati marmi, mobili antichi e preziose stoffe, negli spazi comuni e nelle 43 camere dell’albergo si respira ancora l’atmosfera calorosa e accogliente tipica di una casa. Le originali porte sabaude sono state lasciate intatte per rispettare l’architettura dell’epoca: montate su due cerniere di diversa misura, una in alto e una in basso, le cosiddette “porte storte”, lungi dall’essere realmente “difettose”, venivano realizzate per proteggere i pavimenti del palazzo dall’eventuale raschiatura e, allo stesso tempo, per favorire il rapido passaggio della servitù durante feste e banchetti. Le porte sabaude da aperte sembrano, appunto, storte, ma è curioso sapere che il loro bizzarro aspetto è invece legato a specifiche ragioni di funzionalità.

Casa, famiglia e senso di appartenenza sono valori fondamentali per Sina Hotels, che dal 1958 a oggi si prende cura dei propri ospiti con l’obiettivo di farli sentire bene ovunque essi si trovino, offrendo loro il massimo del comfort e le più premurose attenzioni. Una mission espressa efficacemente attraverso il logo scelto per identificare Sina: la conchiglia, racconta Marzia Giussani, General Manager di Villa Matilde, è, secondo la teoria psicodinamica, simbolo di inclusione, sinonimo di accogliente “contenitore”. Le fessure raffigurate nella conchiglia rappresentano le diverse strutture firmate Sina. Il numero totale degli alberghi attualmente operativi è 11, incluso l’ultimo arrivato Hotel Flora a Capri, ma l’ambizione del gruppo è arrivare a 16, con l’obiettivo di espandersi al di là dei confini nazionali per continuare a crescere anche all’estero.

In Sina Hotels si uniscono pertanto eredità storica e desiderio d’innovazione. Il Sina Villa Matilde incarna perfettamente entrambe le tendenze, in un ambiente che è insieme rispettoso custode di un affascinante passato e moderno resort orientato al futuro. Oltre alle funzionali e spaziose sale meeting, l’hotel dispone di un centro benessere dotato di angolo fitness con evolute attrezzature Techogym, sauna e bagno turco, campo da tennis e piscina outdoor. La piccola corte che circonda la piscina è il contesto ideale per organizzare un rinfresco easy-chic con gli amici al termine di un weekend di festeggiamenti.

L’unicità che caratterizza il Sina Villa Matilde lo rende location ideale per cerimonie, matrimoni, feste private ed eventi, che, nella bella stagione, possono beneficiare, oltre che dei sofisticati saloni interni, dei suggestivi spazi all’aperto: tra gli splendidi cortili e i sofisticati chiostri, lungo i preziosi pavimenti ricoperti da pietre di fiume, rivivono ricordi indimenticabili destinati a perpetuarsi nel tempo e a trasmettere ai nuovi ospiti tutta la propria magia. Il maestoso Salone Reale con soffitto a cupola affrescato, l’accogliente Sala Biblioteca e gli incantevoli ambienti decorati e adibiti ad area colazioni si affacciano sul grande parco a collina dove spiccano alberi secolari come magnolie, cedri del Libano, imponenti faggi e platani. Per riuscire a potare il platano più alto, che arriva fino a 36 m, è stato necessario chiamare un vero e proprio “tree climber” che, oltre alle forbici, ha dovuto armarsi di corde e moschettoni! Al termine dell’avventura, l’audace giardiniere ha confessato di trovarsi a tu per tu con il platano più alto che avesse mai tracciato.

Da quest’anno, il parco ospita un piccolo orto dove crescono verdure e piante aromatiche che lo chef Ivan Bartuccio può utilizzare per arricchire le proprie ricette di sapori e profumi freschi a km 0. Ivan, classe 1984, nasce a Palmi in Calabria e cresce in Piemonte, dove si appassiona alla cultura enogastronomica del territorio. Dopo diverse esperienze formative in Italia e all’estero, tra Londra, Melbourne e Bangkok, approda al Sina Villa Matilde nel mese di agosto 2017, assumendo la direzione della cucina al ristorante gourmet dell’albergo “Le Scuderie”. Ivan si fa interprete creativo della classicità piemontese: restando pur sempre fedele alle ricette del territorio, Ivan è in grado di vivacizzarle e alleggerirle, talvolta arricchendole di lievi contaminazioni dal sapore esotico e innovativo. Una mano fine e un gusto sofisticato, con un’autentica predilezione per i risotti, i contorni di verdura e i dessert. Ivan non mangia piccante e anche questo, oltre all’amore per gli stracotti e per il bagnetto verde, il suo piatto preferito, tradisce l’identità decisamente più piemontese che calabra.



Deliziosi i suoi Agnolotti del Plin al burro e salvia dell’orto. Impeccabile il Bònet della tradizione, reso ancora più speciale dalla presentazione che lo porta in tavola impreziosito da un rivestimento in polvere dorata.



Il ristorante prende il nome dall’area che anticamente ospitava le antiche scuderie del palazzo: il pavimento originale, i box per i cavalli che oggi fanno da separé tra i tavoli e le mangiatoie trasformate in oggetti d’arredo sono tutti tocchi di stile che rievocano la storia del luogo. Nella cucina di Ivan, così come nell’ambiente, ancora una volta rivivono le due anime di un luogo speciale ricco di heritage che sa guardare al futuro.


Raggiungibile in circa tre quarti d’ora d’auto da Torino e in un’ora e mezza da Milano, il Sina Villa Matilde è situato ai piedi delle Alpi, tra antichi castelli e imponenti abbazie, in posizione strategica per visitare località spettacolari come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, la Reggia di Venaria Reale e il Castello di Masino, proprietà del FAI. Tra la primavera e l’estate il Castello di Masino è sede di numerose attività dedicate alla cultura e allo svago, come il “Pic-nic al Castello”, l’itinerario “Scoprimasino” e l’iniziativa “Una domenica in campagna”. Ventiquattro ore, dunque, possono bastare, ma la tentazione sarà quella di fermarsi più a lungo e dedicarsi alla scoperta di un territorio ancora poco conosciuto dal turismo e tutto da esplorare.


S.V.