del Guardiano del Faro
Allontanato da ormai
un decennio il rito della cena e la guida di un'auto nel dopo cena, altro mi
passa per lo stomaco e per le mani in quei momenti della giornata, quando il
giorno è ormai finito. Quello è il momento di lasciare spazio agli altri,
diversamente abili con in mano una forchetta e un coltello o un volante. "Giù le colteli", come direbbe qui sopra il Maurone, appena insignito perfino di un'alta onoreficenza dal Governo francese, a lui italo argentino. Che belle le terre di confine vista mare, bella vista, bella gente, bel tempo, belle prospettive.
Tra le cose che
vorrei fare alla luce del sole, di questo sole di confine, ce ne sono almeno
tre condivisibili, anche se con persone diverse, conosciute o sconosciute, che
vorrei incontrare qui, sull'ultimo scoglio possibile in Italia. Il nostro
Land's End.
Anche per la
Michelin la corsa resta la solita: è la Milano - Sanremo. Ventimiglia è troppo
distante, ai confini dell'Impero. Per me invece è vicina, e anche amica, come Rita, Valentina,
Pina e tutte le altre black women dei Balzi, che restano apparentemente rossi, ma in realtà fioriti nella roccia di color malva; rudi di aspetto, delicati come una
tisana da guardare. Un po' d'acqua?
Tre cose, allora: un
pranzo di Natale che sembri una Cena di Capodanno, poi un evento dove rimettere
insieme le tre Signore della cucina di Ponente, quelle che hanno marcato con un
segno indelebile la memoria di decine di migliaia di clienti che hanno frequentato per decenni i loro tre ristoranti.
Si chiamano -da
Ponente a Levante- Giuseppina Beglia, Anna Parisi, Caterina Lanteri. Il mio
progetto ambizioso consiste nel riuscire a metterle dietro a quella Molteni Rossa
installata qui ai Balzi ... Rossi, ma di giorno e non per fare serata, perché si che sono
brillantissime, ma neppure ragazzine da strapazzare in una notte sulla
scogliera con gin e Champagne.
Di giorno si deve fare, con
la luce naturale, per vedersi bene e conversare senza i rumori di un happy hour serale,
anche se le hours saranno sicuramente parecchie, però prese con calma, in punta di forchetta e salsa cucchiaio. Sviluppate a
lungo peseranno come il fruscio di seta di un copricostume levato dal corpo in una giornata di mare calmo.
Il terzo regalo me
lo annuncia un amico e pure collaboratore di questo blog -Il Nobili- che vorrebbe
scendere in questo luogo con la piccola famiglia -nel senso numerico- ma con grandi bottiglie ormai introvabili, perché dopo
averlo troppe volte visto il Balzo, vorrebbe finalmente compierlo, lui, rocciatore e arrampicatore degno di una piccola o grande Grigna, quindi pratico di pareti ben più impervie.
Il ragno non è un problema, finchè lo vedi alla parete. E' quando non lo vedi più che ti fai domande ... come quelle che mi son fatto oggi sul nuovo spot Rai sul tema violenza sulle donne. Retorico e alienante, persino offensivo se visto dall'altra parte del mondo: da prendere in mano il mouse e-virarlo verso la corazzata facebook Kotiomkin.
Ma qui non si corrono rischi del genere: le tre generazioni al femminile sanno benissimo come trattare le persone al meglio, essendo ancor meglio ricambiate di tanta grazia.
E' sempre un piacere
Nella magic box oggi abbiamo i due consueti - e irrinunciabili - barbagiuai di zucca e acciuga farcita e fritta, oggi insieme ad un friabile di riso nero, guacamole e polpo.
Splendidi macaron sucrè salè di fegatini di cortile
Arancini di riso nero e arancia
Il "prebuggiun" , con le o o con le u prende comunque un atteggiamento di superiorità inserito in involucro di pasta all'uovo. Filetti di mandorle tostate in un filo d'olio. Due erbette profumate e il gioco è fatto, in pieno stile Enrico Marmo e, coerente ai pensieri della Pina Beglia.
Stagione: avevo voglia di rossetti e carciofi crudi.
Pronti! con un filo d'olio, profumo di aglio e contrasto di insalata dolci e amare
Voglia di tartufo?
Pronti!
Parmentier, uovo e tartufo.
Il torcione di foie gras, impeccabile, con riduzione di Porto Tawny 20 years, zucca Hokkaido, composte di frutta autunnali e contrasto di lamponi freschi
Ancora una raffinatezza rara.
Cappelletti di carciofi in brodo di carciofo, lamelle di astice.
Un vero e grande cappon magro.
Sopra in porzione menù e sotto à la carte
C'è tutto, anche la sottile galletta all'aceto, ben nascosta ma c'è, e fa la differenza, sollevando tutto dalla base. Il resto è ben riconoscibile, a occhio
Scelto io, perché era tanto che non lo bevevo. Insomma ...
me lo ricordavo meglio, o sono cambiato io
Qui ci sarebbe una storia da raccontare.
Di una bella e ormai anziana Signora -probabilmente anche malata- che scende due volte la settimana da Grasse con i suoi fiori e i suoi profumi. E' discreta, ma decisa, parla francese. Entra in alcuni dei nei migliori ristoranti lungo la Riviera e si porge con grazia e carattere, portando più valore aggiunto che fastidio, a concedergli un attimo di attenzione.
Lo so, non andrebbe bene, ma il clima dolce della Riviera consente di andare a pranzo o a cena in calzoncini corti, e allora perché non consentire -fin che ce la farà- a lei di portare una nota fiorita al tavolo? Poi leggo su Tripadvisor che si consente ai venditori di fiori di andare a disturbare i commensali : imbecilli.
Gelati e creme del giorno.
Qui c'è un fiordilatte con preziosissime fragoline di bosco, ma anche il gelato alla nocciola fa capire che c'è uno di Alba in cucina.
Esotismo. Il mio preferito. E già natalizio
Piccola
Dopo i bianchi il Porto. Prima il 20 e poi il 40.
Niente scimmia, se noi poi mi sale sulla spalla come fa di solito.
Questo è il miglior Porto Tawny esistente, addirittura migliorato nelle ultime mise en bouteille, perché meno concentrato di un tempo. Negli invecchiamenti dei vini dall'accento inglese bisogna capire quando è il caso di fermarsi, se no poi beviamo marmellata.
Fantastico!
Ah, ecco il menù di Natale dei Balzi Rossi con bella vista.
Ostrica & Bellavista
Patata, nocciola e caviale
Gamberi, triglie e carciofi
La mes-ciua di oggi, con totani e baccalà
Tortellini di cappone in doppio brodo
Astice e rape
Faraona, foie gras e verdure d'inverno
Montebianco
gdf