martedì 26 maggio 2009

sorelle impiccione

Alla faccia delle suocere! Anche le sorelle ci mettono il becco.
Come succede in "Ballad in plain" d" un Dylan spudorato come poche altre volte, piccato dall'astio della sorella della Suze Rotolo immortalata sulla copertina di "Freewheelin':
"for her parasite sister i had no respect bound by her boredom her pride to protect..."
Oppure il maestro delle nevrosi amorose, condite da gelosie e invidie assortite, Woody Allen, nel grande "Hannah e le sue sorelle". Qualcosa del genere deve essere capitato pure
al povero Chris Bell,che gia' di suo aveva i suoi problemi. Nella sua bellissima "You and your sister" incontra sulla sua strada una sorella non proprio accomodante.
Pubblicata inizialmente nel 1978 come retro del singolo "I am the cosmos" (altrettanto bella), che diede il titolo all'unico disco solo della sua carriera, uscito postumo e favoleggiato per anni nel 1992. Vero. Nel mestiere di vynil junkie, una buona parte di tempo e' spesa ad aggiungere al passato un'aurea mitologica, a creare culti sotterranei di artisti misconosciuti e dischi perduti. Ma questo disco mantiene un fascino tutto suo.
Dopo l'uscita dai leggendari Big Star, per scazzi con una personalita' forte come quella di Alex Chilton, incise tra il 73' e il 75' "I am the cosmos", degno compagno del primo Big Star, forse piu' datato, ma contente delle piccole gemme beatlesiane.
Non ci fu un seguito, il suo autore, disilluso e depresso, mollo' il mondo della musica finendo a lavorare nel ristorante del padre, e mori' nel dicembre del 1978 in un incidente automobilistico. Ma la splendida melodia dedicata al suo amore e alla sorella impicciona, risplende ancora oggi in tre versioni una piu' bella dell'altra.

Vino in abbinamento: merlot-borc dodon, un vitigno solitamente impiccione in una interpretazione fresca, molto uvosa.

domenica 24 maggio 2009

Champagne!!!

I'idea di Champagne e' un concetto al quale la Francia ha lavorato per piu' di 200 anni, tutti i produttori si sono sempre schierati uniti per promuovere un'identita' e un terroir, gli Italiani in questo senso non sono mai riusciti a “fare squadra” per raccontare cio' che di buono si fa nel nostro paese, tutto cio' a prescindere della qualita'; questa ed' altre motivazioni rendono il gap sulle bollicine con i cugini d'oltralpe ancora grande. Lo Champagne e' un vino, perchè di vino si tratta, e non di status symbol, che va consumato sempre, come aperitivo, a tavola, da meditazione e in qualsiasi momento se ne abbia voglia, l'importante e' pero' rivolgersi verso bollicine di qualita' ottenute da un'agricoltura “pulita” e rispettosa della natura.
... con l'arrivo del caldo me ne e' venuta voglia!

Un po' per amicizia nei confronti di mr. Grape & a quarter un po' per affrontare le tematiche dell'annata 2002 ho partecipato volentieri a una bella serata all' Avenue Café di Aosta.
Gli Champagne in degustazione erano 4 , un poker di piccoli produttori RM (recoltant manipulant) che lavorano con un occhio di riguardo verso un'agricoltura il piu' possibile “naturale”.
Tutti Grand Cru di cui due della Côte des Blancs (comuni di Cramant e Oger) quindi chardonnay in purezza e due della Vallée de La Marne (comune di Ay) percui 100% pinot noir :

Il solito intrigante giochino delle bottiglie alla cieca e ordine che viene svelato solo alla fine..

I miei appunti di degustazione:
Milan brut Cuvée “terres de Noël“ blanc des blancs 2002 grand cru

colore brillante molto chiaro, esile e di facile beva nel finale regala suadenti note di pera, armonioso, fine e elegante chiama sempre un'altro bicchiere, buon segno...
Diebolt-Vallois “fleur de passion” blanc des blancs 2002 grand cru

piu' carico di colore, affinato in barrique risulta piu' complesso rispetto al precedente l'equilibrio e una spiccata personalita' ne fanno un'ottimo compagno a tavola...
Gatinois brut 2002 grand cru
colore ambrato che fa presagire note ossidative, perlage di buona trama e fittezza
naso e bocca che confermano una straordinaria complessita', il piu' impegnativo alla beva...
Roger Brun extra brut “La Pelle” blanc des noirs 2002 grand cru
uno Champagne tradizionale,autentico dal bel colore giallo paglierino intenso,
la pienezza, la forza e la “spalla” del pinot nero sono saggiamente calibrate, ottimo in tutte la occasioni..

Bottiglie di non facile reperibilta', vale pero' la pena “sbattersi” un'attimino per cercarle... i prezzi oscillano tra i 45 ai 90 in enoteca

Tornando a casa un vento caldo ed un cd di Jimmy Buffett mi fanno compagnia..
...canzone in abbinamento asshole song

Prosit!

martedì 19 maggio 2009

Un uomo solo al comando


Non e' Adriano DeZan all'inizio del collegamento con il giro d'Italia, e quell'uomo non e' il pirata Marco Pantani, lui si chiama Walter De Batte' e tra i vignaiolo liguri e' in fuga con distacco.
Qualche altro produttore coraggioso si trova: Santa Caterina di Sarzana o l'astro nascente Tenuta Selvadolce di Bordighera, ma la maggior parte di vini, pur ben fatti,sembrano dipendere troppo dalla ristorazione balnearia. Il nostro e' un vignaiolo sognatore, che produce un solo vino DOC, Cinqueterre,e una serie di vini da tavola a marchio Prima Terra in collaborazione con due amici, non denominazioni, in quanto aldila' delle solite limitazioni legislative, le uve vengono oltre che da Riomaggiore e dintorni,anche dalla Val di Vara, Val di Magra e dal Carrarese.
Vini frutto di macerazioni naturali piu' o meno lunghe, con fuoriclasse come l'Hermoge da uve Vermentino, Bosco e Albarola o il rosso Cerico' da Granaccia e Syrah macerati 21 giorni sulle bucce seguito da un lungo affinamento sulle fecce in acciaio. Sinceramente mediterranei, che altro dire. La sua ultima follia e' una puntata in Abruzzo per produrre insieme ad un viticoltore locale una versione passita di Montepulciano. Good luck.
Abbinamento: Un film questa volta,molto gitano con ritmo
Gatto nero gatto bianco by Emir Kusturica.

sabato 16 maggio 2009

lucciole per lanterne

Rouge de Causse Vdt 2007
(LE PETIT DOMAINE DE GIMIOS - ANNE-MARIE LAVAYSSE)
capita di sbagliare e non si finisce mai di imparare, questo straordinario vino portato da Ciciuxs all'armadillo meeting mi ha letteralmente stregato e ingannato, con la mia presunzione da degustatore ais avevo creduto di averlo “letto” subito ma non era cosi'..
Appena versato nel bicchiere il colore rubino diffuso, leggero e luminoso mi induce a pensare ad un Pinot Noir ma appena messo il naso nel bicchiere le sfumature minerali ed una florealità esile accompagnate da note di piccoli frutti rossi e tocchi di erbe e timo mi convincono che e' un Gamay... e che Gamay!
In bocca l’aroma fatica un po’ a emergere da un quadro che sembra compresso e complesso, l’inizio e' morbido, compatto, con un tannino progressivo e serrato, accoppiato a un’acidità calibrata. che sfocia in un finale d’incenso e noce moscata.. mi fanno ribadire: e' un Gamay buonissimo!
Giulio il vigneron e Hazel non ne sono certi, potrebbero esserci altri vitigni, avevano ragione loro.... il Rouge de Causse e un mix di 16 (!!) vitigni autoctoni del Languedoc a bacca rossa (Carignan Aramon Grenache Cinsault Alicante ecc..) da vigne vecchissime; la vendemmia viene fatta soltanto al mattino, scegliendo i giorni dei fiori e dei frutti del calendario biodinamico. I pregi principali dei vini di Anne-Marie Lavaysse sembrano pero' scaturire da un desiderio d’integrità, di non sprecare nulla della materia preziosamente ricevuta dai suoi vigneti centenari.. Sono vini ancestrali, autentici, di grande personalità e la sua e' una mano vignaiola preoccupata di conservare la naturalezza della sostanza e nel lasciare che le cose si facciano da sé. Nella consapevolezza di avere preso lucciole per lanterne c'é la certezza di aver trovato un'altra gemma nel firmanento dei vini veri.... prosit!

canzone in abbinamento Lyle Lovett - i love everybody

martedì 12 maggio 2009

1978











mi ha fatto veramente piacere vedere le 'firme' musicali che più stimo prendere in mano la tastiera per difendere Blondie. non volevo criticare questa band che sicuramente ha rappresentato qualcosa di importante nella storia del rock. E' solo che all'epoca non li ho mai cagati più di tanto, sapete ero impegnato ad ascoltare dell'altro....... Questo post un po' sbilenco l'ho 'pensato' mentre tornavo a casa dell'ennesima cena di lavoro, ovviamente innaffiata a dovere (più bevo i suoi vini e più sono convinto che a Mr. Paraschos occorra fare un monumento!), grazie a 'Got No Breeding' di Jules Shear and the Polar Bears che usciva dallo stereo della macchina. Ebbene si già allora cominciava ad affiorare il mio amore per il poppeggio. Dopo aver letto i commenti al mio precedente post mi domandavo come mai non ha mai avuto un disco di Blondie. Forse ero già troppo vecchio per la 'new wave' (ma mi sa che Blue ha più o meno la mia età) ma molto probabilmente ero troppo preso da altro, TAC!

lunedì 11 maggio 2009

love is so confusing there's no peace of mind

non sono mai stato un fan di Deborah Harris e della sua band Blondie. 'Heart of Glass' è stato uno dei loro più grandi successi a cui non avevo mai badato più di tanto. Ora arriva questa bella band, 'Old School Freight Train', e cosa ti piazzano proprio in apertura del loro nuovo disco? Proprio lei e la rendono un piccolo gioiello. Loro sono una band di chiara impostazione bluegrass ma la loro offerta è assai variegata con influenze che spaziano da Paul Simon ai Wilco. Un bel suono, moderno, dove spicca la voce del leader Jesse Harper, capace di catturare anche l'ascolto più distratto. E poi sono riusciti a farmi innamorare di una canzone di Blondie..........

"Heart Of Glass"

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind

In between
What I find is pleasing and I'm feeling fine
Love is so confusing there's no peace of mind
If I fear I'm losing you it's just no good
You teasing like you do

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind

Lost inside
Adorable illusion and I cannot hide
I'm the one you're using, please don't push me aside
We could've made it cruising, yeah

Yeah, riding high on love's true bluish light

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out to be a pain in the ass
Seemed like the real thing only to find
Mucho mistrust, love's gon
e behind



martedì 5 maggio 2009

La tribu' dei dilli





Ritrovarsi al dente del gigante significa aver scelto strade meno frequentate, piu' tortuose ma immensamente piu' interessanti. Domenica scorsa ne e' stata l'ennesima conferma. La tribu' degli armadilli, che si dice strettamente imparentata con quella dei Nasi Rossi, si e' arricchita di nuovi adepti e tutti splendidi esemplari. Sotto la montagna sacra del Dente, arsura in gola e Mountain Man hanno dato il via alle danze e diretto tutti sulla nostra "cattiva strada", benedetti da Ventricolo Magico. Siete tutti stupendi!

lunedì 4 maggio 2009

all around us a picture no camera can take






la DilloMobile sfreccia verso milano e la notte dominata dalle mani a basso tenore alcolico del Repiz. I quattro pards, qualche bottiglia fa, hanno trascorso una gran bella giornata con vecchi amici ma anche di nuovi che già vorrebbero rincontrare. Non è mai piacevole il termine di una bella situazione. Ed eccoci qui tra una canzone cosi cosi e l'altra, nulla che esce dallo stereo ci appaga dopo questa giornata. Ed io poi, ma anche qualcun altro, me ne sto un po' 'seduto tra il fare ed il pensare e non sto neanche comodo'. Bello avere allora cardioman alle spalle, uno di poche parole ma quelle poche sono giuste. Mi da sicurezza, tranquillità, basta la sua presenza a farti sentire a posto. Musicalmente invece le cose le mette a posto ancora una volta Christian Kjellvander, tolgo il random, volume a palla, e ascoltiamo le sue canzoni fino a casa. Non si parla più, parlano le canzoni, chi le ascolta per pensare e chi per non pensare, ascolta e basta e mette in cascina. Gli amici, il vino, il cibo e la musica hanno sempre qualcosa da dirci e dobbiamo saper ascoltare e tenerci stretto quello che ci possono insegnare. Anche oggi ho conosciuto e imparato qualcosa di nuovo. Grazie a tutti. E' stato bello!

While The Birches Weep
My eyes have seen more beauty than my heart could ever hold
Outside and all around us a picture no camera can take and it is cold
But we all have stories of fires that we love to tell,
but it's the fires within the fires that drew me to you

As to live is to die and I will grieve by your side 'til the day comes
when all that love is lifted from your eye

Found ourselves a village after thousand nights a blur
Fell right before me and I could see here from her
There are angels passing thorugh trying to grab a hold of you,
but we both stand aside like old lovers do

As to live is to die and I will grieve by your side 'til the day comes
when all that love is lifted from your eye

Bury you in the yard, bury you in my arms and watch you sleep
Carry you thorugh the yard, carry you in my arms,
while birches weep


GRAZIE.. (meeting part one)

che dire se non un "merci beaucoup" detto col cuore in mano...
allo chef Agostino Buillas ed ad suo staff, al vignaiolo Giulio Moriondo, agli amici vecchi e nuovi presenti, ai vignaioli che hanno prodotto fra mille fatiche dei vini cosi buoni, ai "musici" Stefano Barotti e Paolo Bonfanti per aver deliziato le nostre orecchie con la loro musica, ai fotografi "ufficiali" Renata e Roberto "l'uva e un quarto", a Diego per aver portato tre grandi Barolo a Jean Perin e Teddy per la loro simpatia, a Cardioman per essere stato il piu' veloce sul pezzo, a Mauri Pratelli "Sweet Wine" e... a la prochaine mes amis, e che non sia mai l'ultima!