lunedì 13 luglio 2015

New Wine Festival 2015 Tbilisi – Georgia

New Wine Festival 2015
Tbilisi – Georgia
By Sophie

Quando venni a sapere che il New Wine Festival si sarebbe svolto in uno dei parchi cittadini più importanti della capitale, il DedaEna Park, fui piacevolmente sorpresa. Mi piaceva l’idea di un evento all’aria aperta, in un’ atmosfera informale.  Le mie aspettative non furono deluse.  L’evento era in linea con la mia visione del vino,senza tanti cerimoniali, solitamente noiosi e pomposi.




La cinquantina di produttori radunati per l’occasione provenivano dai quattro angoli del paese.. Kakheti, Imereti, Guria, Kartli… ed erano suddivisi in 3 categorie : grandi cantine, piccole cantine a gestione familiare e vignaioli che perpetuano il tradizionale metodo di vinificazione in Qvevri.

Inutile dire che ho sorvolato rapidamente le grandi cantine per concentrare la mia attenzione su quelle realtà che, a parere mio, hanno più da raccontare.

Il primo giro di assaggi non poteva che essere dedicato ai produttori del cuore:  Iago Bitarishvili, una delle figure più significative nel comparto vitivinicolo georgiano, vignaiolo a Chardakhi nella regione del Kartli, primo produttore ad avere ottenuto la certificazione biologica in Georgia, nonché presidente del Tbilisi Wine Festival 2015.Il carismatico Soliko Tsaishvili, tamada per eccellenza, la cui cantina Chvenigvino Our Wine, è ubicata nel cuore del Kakheti. Infine, Zurab Topuridze, il più internazionale dei tradizionalisti che ha scelto di coltivare nei suoi vigneti della Guria,antiche varietà praticamente scomparse, come il ramato Chkhaveri.




Si passa poi da un banco all’altro, spinti dalla curiosità, dalla frenesia di degustare, di scoprire, di scambiare due parole con i produttori. E, anche se la comunicazione non è sempre facile, non tutti parlano inglese, sono i vini che splendono nei bicchieria parlare.

L’evento è aperto al pubblico ed ègratuito. In un paese dove vino è sinonimo di storia e cultura, non potrebbe essere diversamente. A fianco agli operatori del settore, ci sono appassionati, privati, bevitori tout court…

L’evento attira anche numerosi visitatori stranieri soggiogati da quell’affascinante cultura del vino così diversa dalla nostra.

Si degustano vini dai colori vivi e caldi che sono uno spettacolo per la vista e stuzzicano narici e  papille gustative con un ventaglio di sensazioni insolite ed incantevoli.

Oltre al vino, ci sono anche in degustazione formaggi, per la maggior di latte di pecora.
  

L’atmosfera è giovale e non solo per merito del vino… La band locale rock NASI che è solita esibirsi nell’omonimo locale di Tbilisi contribuisce a rendere l’ambiente più festoso. 


A fianco alla musica moderna, di qua e di là, si formano dei cori spontanei che intonano i tradizionali canti polifonici. Sono canti di un’estrema bellezza, anche essi sono profondamente radicati nella cultura georgiana al punto di radunare senza differenziazione di età, ragazzi giovanissimi come uomini adulti.


Durante il Wine Festival, si è provveduto all’apertura di un Qvevri appositamente interrato in precedenza in una della aiole del Deda Ena Park per l’occasione. L’apertura di un Qvevri è un’operazione che riveste una grande importanza, si tratta quasi di un rito.  Bisogna tenere a mente che le anfore vengono sigillate subito dopo le fermentazioni alcoliche e malolattiche e lo rimangono per lunghi mesi.  Somiglia ad una lunga gestazione al termine della quale soltanto il produttore che ne è il genitore scopre finalmente la sua creatura.



La cerimonia di apertura del New Wine Festival, invece, organizzata dal Georgian Wine Club e riservata a un pubblico di soli operatori, si è svolta la sera prima, l’8 Maggio, in un’atmosfera più convenzionale, nella stupenda location del Funicular Restaurant di Tiblisi.

L’edizione di quest’anno ha voluto mettere sotto i riflettori vitigni rari, per lo più sconosciuti o scomparsi. Vitigni rari ma non privi di interesse. Ricordiamo che su 4.000 varietà di vitigni repertoriati nel mondo, oltre 500 sono autoctoni della Georgia. 

Durante la degustazione guidata da Malkhaz Kharbedia, Direttore del Georgian Wine Club, abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare una decina di vini elaborati a base di vitigni dalle origini più varie, con metodi di vinificazione diverse, di tipo tradizionale in Qvevri o ancora di stile più moderno.

Protagonisti dei vini bianchi erano i vitigni Kisiprovenienti dal Kakheti, i vitigni a bacca ramata Chkhaveri proveniente dalla Guria o ancora il Rkatsiteli Rosé proveniente dal Khaketi. Tra i rossi spiccavano lo Tavkveri originario del Kartli o ancora l’Otskhanuri Sapere, tipico dell’Imereti.

Una miriade di vitigni e altrettanti vini che non mancheranno di stupire il degustatore con colori e aromi davvero inusuali ...


Sophie















1 commento:

  1. Grande Sophie, mi hai fatto tornare in mente le "cronache da Croda" :)

    Fabrizio

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