venerdì 28 febbraio 2014

Azzchepizza

Marco 50&50

Come Belen, basta guardarla e già si capiscono molte cose, per poterla assaggiare e capirne altre non c’è bisogno di avere una corona o di saper ballare bene.

Caro Cavaliere, sono contento sia passato a trovarmi in terra di Brianza
E' un piacere anche per me, ma non lo scriva, ho lasciato il faro incustodito
Che ne dice di un paio di birre
Con una pizza è meglio



Bene, segua il mio cavallo, sarà questione di minuti
Sarebbe questo il posto, sembra un Paradiso (s)Perduto più adatto al Paradiso della brugola…




Si ma non si preoccupi
Non mi preoccupo, ma se lo scordi, in un posto così non metto piede, decidessi di farlo, il cavallo non mette zoccolo quindi...
L'aspetto del Centro Commerciale, convengo, non invoglia l'appassionato
Ma nemmeno una fragola
Non si faccia pregare, non siamo in pellegrinaggio, leghiamo i cavalli e diamo un'occhiata dentro, offro io
Questo è il minimo
La precedo, non faccia caso a ciò che la circonda, è stato così anche per me la prima volta
Quindi lei, nemmeno troppo velatamente, mi sta dicendo che è stato qui diverse volte...
Guardi che c'è stato anche il Guardiano
Glielo dico sottovoce, uno che spruzza acqua di mare sui piatti, un po' di credibilità l'ha persa
Questo non lo accetto, lo sa anche lei che ha dovuto far buon viso a innovativo cuoco
E questo ?



Mi sono permesso di prenotare il tavolo 7
Non scherziamo, adesso entriamo, le redini le prendo in mano io
I cavalli dobbiamo lasciarli fuori...ma cos’ha in quel fagotto ?
Sediamoci qui prendiamo una birra così evito di sguainare…




Al Paradiso della Pizza  potrà trovare diverse birre artigianali di buona qualità di produttori prevalentemente locali, Birrificio Menaresta, Orso Verde, Carrobiolo, Rurale, Bi-Du, perché non proviamo La  Spada Nella Botte, Cavaliere...
Mi incuriosiva la Scighera,
Oggi niente nebbia, la Scighera la teniamo per un'altra volta, potremmo piuttosto proseguire con  Una Botte e Via che non richiede coinvolgimento di testa e non dovrebbe dare alla testa.
Leggo che Marco è stato premiato da Cremona come Pizza Chef Emergente…un trancio prendiamolo, scelga lei



Facciamo una cinquanta & cinquanta poi mi dirà che ne pensa, qui utilizzano pasta madre, la lievitazione naturale può durare fino a 48 ore in Inverno, Marco & Giulia utilizzano una pasta madre che ha oltre 150 anni, ereditata dalla nonna di Giulia.

Questa è una pizzeria d'asporto che ha anche qualche tavolo, Marco&Giulia sono sorridenti, gentili e disponibili, come tutto il personale.

E’ possibile scegliere anche l’impasto tra i 3 proposti, Base, creato dalla miscela di due farine di grano tenero biologico macina a pietra dai Mulini Marino e Sobrino, Integrale con almeno il 70% di farina integrale e Trebbie che contiene una percentuale di cereali esausti derivati dalla lavorazione della Birra del Birrificio Menaresta.



Ecco la pizza, ma che sta facendo Cavaliere ?
Ho preso il mio set da viaggio che porto sempre con me, non vorrà farmi mangiare una pizza su un piatto di plastica con le posate “intonate”…
E’ splendida aveva ragione


Vedo che ha avanzato il cornicione, non le è piaciuto?


Al contrario lo tengo per la foto e per stasera, ho un dopocena da una cortigiana e dopo averla mandata in Paradiso dovrò uscire dalla finestra, ma “facciamoci” prima un’altra pizza, business before pleasure, quel Paradiso può attendere, il Paradiso della Pizza NO.


M50&50
  
Il Paradiso della Pizza
di Marco Locatelli
Tel. 0396085894

giovedì 27 febbraio 2014

Maestro di sciabola


del Guardiano del Faro



Prima di sdoppiarmi saltuariamente e calarmi nella medievale personalità del Cavaliere di Sterimberg, risalendo i secoli, nel periodo a ridosso del Carnevale usavo travestirmi da Zorro, potendo anche confidare sull'amicizia di un Sergente Garcia grande e grosso due volte me, da punzecchiare senza ritorsioni, più di fioretto che di spada, infierendo liberamente ma senza colpo patire.

Bernardo, il cameriere muto di Zorro -ma non sordo- origliava e mi riferiva a gesti cosa pensasse di me qualche lamentosa Fata Turchina,  incapace di creare interesse ai miei occhi, così presi ad osservare la lunghezza della spada, da sguainare a destra e a manca, ma soprattutto a vanvera.

Calandomi non dai balconi del Convento di Padre Felipe, ma dentro il più profondo sdoppiamento di personalità, riuscivo a convincermi ed a convincere quella nobildonna di Lolita Pulido, ma solo a metà, perché come ben sappiamo, a quella ex Lolita, di Don Diego de la Vega non gliene fregava una sega, mentre per Zorro sbarellava.

Invece, al contrario, il Sergente Pedro Garcia intrecciava volentieri la chiacchiera carnevalesca e cordiali rapporti finanche amichevoli con Don Diego de la Vega ma avrebbe fatto a fettine Zorro, anche con la sua stessa spada.

In realtà, non si trattava di vera spada, ma di una sciabola moderna, così come tramandatoci dai sacri testi di wikipedia. In questa confusione di ruoli, di oggetti e di personalità, la mitezza si confonde con momenti di Furia, anche se a ricordar bene il rumore dello zoccolo, il cavallo di Zorro si chiamava Tornado.

Sono Tornado (licenza poetica) volentieri ieri a Novello, perché con gli anni e l'esperienza si impara a usare ogni arma a seconda dei casi: di fioretto o di spada, e finalmente anche la sciabola, adesso che finalmente ho trovato un maestro di sciabola che mi ha dato modo e un motivo per usare un'arma che fino a ieri mi sembrava inutile.


Ingaggiammo una discreta schermaglia al primo incontro, ma secondo me è indispensabile provocarlo e farlo, per scardinare le diverse personalità e far venire a galla la pura verità, al di là delle maschere, anche quella là, la mia, quella di Zorro; Zorro e la sua e la mia mania di lasciare il segno ovunque valesse o valga la pena di lasciarlo.





Alessandro Neri del Grecale di Novello consiglia ed assiste, ma soprattutto tiene d'occhio cosa combino e prepara il bicchiere all'evenienza


... piedi fermi, gambe leggermente divaricate: un colpo secco a bottiglia fredda facendo scorrere la lama lungo il collo, in corrispondenza dell'imperfezione che ogni bottiglia rivela di avere al tatto, ma prima allentate la gabbietta, mi raccomando..



Di Champagne in Champagne, al GrecAle funziona così, in attesa della mareggiata in Langa


Ma prima le buonissime paste lievitate: il croissant salato farcito di toma con cappuccino di lenticchie...

... e l'eccellente focaccia/pizza, qui in versione marinara

I diversi pani e gli oli per aromatizzare, sia i pani, ma anche il gran crudo d'autore

Ostrica, gamberi rosa, scampo, baccalà, tonno, gamberi rossi, conditi diversamente e presentati su questo bellissimo vassoio di vetro ad effetto bolle d'acqua di mare...

Un fritto di pescatrice con verdure all'agro per mettere appetito

L'ostrica al sorbetto di lime

Il gambero rosa al mandarino fresco

Lo scampo ai carciofi...

I gamberi rossi alla gelatina di Campari...

... e la golosissima catalana di baccalà...

Potenti ravioli di sgombro, ceci e pomodorini secchi in intingolo Mediterraneo

Sembra una granseola, invece è un baccalà gratinato in sfoglia croccante...

L'ammirevole interpretazione del rotolo d'anguilla al Moscato con verdure all'agro

In giro per Torino, facendo due passi sotto i portici... curiosando tra antichi caffè


Tre gelati originali: al latte di mandorla, al tabacco dolce e al Barolo chinato


A carnevale...

... il GrecAle


gdf

mercoledì 26 febbraio 2014

Ristorante Palazzo Boglietti | Biella


del Guardiano del Faro


"Quando i cittadini se ne accorsero ormai era troppo tardi. Ormai era atterrata. Il fatto avvenne sotto i loro occhi, anzi, per la precisione sotto la loro vista periferica di automobilisti frettolosi, ma siccome non li riguardava, non ricambiarono lo sguardo.

L'astronave aliena si depositò con cautela a loro insaputa appena fuori dal centro, accostandosi ad un cartello di divieto di sosta. Un vigile, il mattino dopo, affrancò al parabrezza la contravvenzione: la motivazione pare fosse stata evidenziata crociando una x-file sulla casella corrispondente al divieto di fermata; forse il vigile lo fece per eccesso di zelo ma nessun carro attrezzi riuscì comunque a spostare la nave spaziale, e soprattutto, a nome della civitas Bugella -inteso come insediamento urbano- nessuno si presentò a pagare l'ammenda. 

Degli alieni non venne trovata traccia. L'astronave misteriosa resto lì per anni, senza che il proverbiale provincialismo biellese (bielèis secondo wikipedia) riuscisse a svelarne il mistero, il motivo ed il perché di quell'oggetto in quel luogo.

Ne parlarono per anni in dialetto stretto al costoso bar di fronte; ognuno aveva la sua teoria sull'astronave, ma nessuna certezza. Il cartello divieto di fermata, lo vedete nell'immagine di apertura, è ancora lì, venti anni dopo, così come l'astronave, ma a fianco al divieto di fermata è stato aggiunto un più rassicurante invito a parcheggiare in prossimità."


Si, parcheggiate pure dove è indicato, e poi entrate nel "sogno materializzato" di Giovanni Boglietti.

Biella è gemellata con posti ameni, come Arequipa, Tourcoing, Kiryu, Wehiai, che stanno rispettivamente in Perù, Francia Giappone e Cina. Depistaggi di convenienza. Farlo con Lugano o Bellinzona forse pareva troppo sfacciato. Entro, guardo: si potrei anche stare a Vevey. Non c'è il lago, ma non glielo dico, non vorrei provvedesse.

Sfacciato o sognatore, il gemellaggio tra l'infante e l'adulto Giovanni, come in quella pubblicità di quel decennio da sogno che qui si è realizzato.

Osservandolo dall'interno o dall'esterno, sarà comunque ben difficile rimanere indifferenti di fronte questo progetto di vita costruito e sviluppato lungo oltre quattro lustri.

Nel cortile a fianco, Giovanni ci giocava da bambino; da grande, con l'ausilio dell'architetto Alberto Rizzi, il giocattolo nel cortile è diventata una cosa molto importante.



Un segnale, proprio un segnale, messo a disposizione di chi vuole pensare a domani. L'associazione che gestisce il centro culturale si chiama proprio Obiettivo Domani. Centro congressi, mostre di fotografia, pittura e scultura; bar caffetteria, ristorante, sala banchetti, pizzeria di qualità, grigliate su terrazza panoramica. Ma cominciamo dall'inizio e poi andiamo ad esplorare il tutto in didascalico, alla ricerca degli alieni.

Il salotto che anticipa la sala del ristorante

La sala ristorante al piano terreno.


L'arte moderna qui è ovunque

A tavola per un assaggio di cucina
Baccalà fritto con pesto di radicchio e noci

Un vitello tonnato alleggerito

Gnocchetti al pesto di pistacchi

Strigoli siciliani (lo chef Michele è originario di laggiù) con finocchietto, pomodori secchi e acciughe, pane all'olio

Tonno in salsa d'arancio e pepe verde, insalata di finocchio nella mela

Semifreddo di pistacchi e fonduta di cioccolato all'arancia

Parfait alla menta e basilico, salsa inglese allo zenzero

Nel Palazzo: una composizione di bottiglie di acqua Lauretana

La sala del centro convegni

E' rimasta traccia di una grande mostra dedicata alla Piaggio



Dalla terrazza, il vecchio e il nuovo

La caffetteria



Eccoli infine gli alieni, ancora a discutere di quella contravvenzione

http://www.ristorantepalazzoboglietti.it/ristorante.html



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