mercoledì 8 luglio 2015

L'uovo di Colombo

Marco 50&50

...non l’ho mai mangiato, in compenso ieri, ho assaggiato, con soddisfazione, quello d’oca, nella foto d’apertura.Tutto nasce dall’esigenza di trovare una soluzione ad un problema apparentemente irrisolvibile, il medico l’ha detto chiaramente, uno a settimana, senza se e senza ma, col suo colesterolo le posso concedere un uovo a settimana, giocarmela sulla settimana corta mi sembrava spudorato, così ho pensato alle dimensioni, dell’uovo, che in effetti contano e, è il caso di dirlo, ho mandato il cuore oltre l’ostacolo.

Aggirare l’ostacolo, quindi, riproporsi, riprovarci, trascurare le tendenze, uscire dalla routine, giocarsela a modo proprio per rinascere, indipendentemente dal risultato, molto meglio che reagire ad un tunnel subito con un fallo da frustrazione.

Vesna va veloce, Viola bacia tutti, tutto si contrae perché il tempo non si dilata, foto, video, cinguettii cercano di sostituire le parole e quelle poche che usiamo le abbreviamo, solo la capacità critica potrebbe salvarci dal torpore, l’idea fendinebbia che non ci costringe ad innamorarci del camion che ci precede, potrebbe permetterci di uscire dalla fila, soldatini o marionette fa lo stesso.

Riduciamo il tempo che possiamo dedicare alla lettura ma lasciamo che passino davanti ai nostri occhi migliaia di foto, ma ci vuole competenza, e forse un’attenzione maggiore a “leggere” le fotografie piuttosto che un testo, proprio perché  la comunicazione visiva non può avvalersi di dettagli e parole al neon lampeggianti che mostrino la via per l’interpretazione, se le parole possono essere ambigue, non è detto che un’immagine ci parli sempre con chiarezza, tutt’altro.

Anche a me piacciono le foto, alcune valgono da sole un post e meritano un posto al sole, ma solo alcune, una ogni tanto, basta trovare tempo, voglia e capacità di leggerla, altrimenti come si usava dire “guardiamo solo le figure”, lasciando che tutto scorra, come la rotellina del mouse.

In tempo di selfie, di profilo instagram, di primi, secondi, terzi piani e mansarde di un piatto di pasta, continuerò a preferire l’emozione delle parole, in controtendenza, certo, ci vuole forza per difendere idee e affetti ma uniformarsi è un po’ morire, gli animali mi piacciono con un distinguo, pappagalli, pecore non belanti e anatre mute non sono sul mio personale podio, nemmeno la pasta trafilata al bronzo, in fondo un terzo posto non interessa a nessuno.

Continuerò la mia ricerca delle emozioni ad una velocità di crociera,  quella ottimale per visitare le crete senesi, magari scatterò una foto, quel che conta, di solito, mi rimane dentro comunque.

Chissà se, e fino a quando, potrò permettermi di non stare al passo con i tempi, con i tempi che corrono sarà dura, una vecchia littorina taglia lentamente la campagna toscana, io piccolo, guardo fuori, le emozioni impresse nella retina potrebbero finire in rete senza alcun supporto fotografico, l’immagine si sovrappone al nero su bianco di una corriera spezzina, spunto e conferma di quel che mi preme, parole oltre le foto, riuscendoci.

Sull’altro binario vedo sfrecciare il tempo che non ha sicuramente l’andatura da mezzofondista, ma essere disallineati, forse, è solo un falso problema, colmare il divario non è un obbligo, mantenersi ad una distanza accettabile dalla realtà è possibile, c’è un dazio da pagare basta esserne consapevoli.
Ho rimandato ad oltranza l’acquisto di un telefonino, non avendo testa ho cercato di portare la mia croce usando le gambe, non so se andrò lontano arrivandoci sano, fino all’altro ieri, si fa per dire, ho scritto&corretto le mie poesie su carta, adesso devo ricordarmi di correggere il correttore, vuole decidere per me, accetta a malincuore dopo estenuanti trattative l’uso di una parola che non esiste, invece dovrebbe  gioirsi di una nascita, di nuova vita; supportato da un ipadmini che non mi mostra le gambe, né mi scorrazza in versione country attraverso una Milano che riconosco solo a tratti, mi adeguo e prendo le forme degli spazi nei quali meglio mi trovo.

“Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso mi piace fare post e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!”

Questo, prima di passare all’uovo di struzzo, perché ho altre frecce al mio (m)arco, magari qualcuna ha la punta da rifare, adesso controllo, se sono spuntate ve le mando un po’ alla volta, a puntate e appuntite…

M 50&50

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