giovedì 2 luglio 2015

Gommoni e libertà

Spiaggia rosa a Budelli
Marco 50&50

Egoista, imbruttito, navigo in superficie, superficialmente e a vista ma col paraocchi unidirezionale vedo solo quel che voglio vedere, musica alta in cuffia da piscina per ascoltare & completare l'opera.

Sono diventato menefreghista & indifferente, forse un po' dispiaciuto, soprattutto saturo.

Gli altri siamo noi non vale più, la testa sottosopra la sabbia o a pelo d’acqua, superficiale in un paradiso artificiale, insicuro anche in vacanza, le difese abbassate, vorrei cancellare quel che leggo, dalla carta e dalla mente, usando il gommone degli scafisti, vorrei spruzzare acqua da un mitra che non incuta terrore, mai vorrei limitare la libertà altrui, un bene che non dovrebbe essere distribuito ma goduto da tutti, eppure, sentendomi vulnerabile e meno libero mi accorgo di essere meno buono, così mi ritrovo a pensare male o ad altro, che è lo stesso…

Piccole baie sabbiose, rocce granitiche, colori rosati, fenicotteri in tinta, acqua smeralda come la costa, bellissima, mutevole, come i suoi occhi.
Orate condivise, nessuna rata da pagare, né date di scadenza in evidenza su corpi tonici, il gin uno sconosciuto, alla porta delle vacanze di un’estate senza fine, senza un fine apparente, nessun parente all’orizzonte, arrivava tutto col pilota automatico, in regalo, forse poco apprezzato, adesso rimpiango i cieli sereni, noi altrettanto, le grandi compagnie, compagne ancora un po’ mascoline, la femminilità in arrivo da Genova o da Civitavecchia, vecchia ci sembrava una trentenne, ad Olbia profumi intensi di macchia mediterranea, nessun mirto nei calici, qualche moto, una ragazza in due, una macchina in quattro, ottovolante di emozioni quotidiane, camere e bagni condivisi, mescolanza più che promiscuità, anche allora mi allontanavo dalla riva, cercavo al largo la libertà data dai grandi spazi, non avevo nulla, da perdere a poco a poco solo le illusioni, disincanto, chitarra senza spaghetti, gnocchetti sardi e gnocche milanesi sul gommone.

Canalis satellitari di intrattenimento mirato non esistevano, Elisabetta andava alle elementari, sapeva già fare i suoi conti ma aveva ancora difficoltà a raddrizzare le aste.
Impensabile trovare per strada rubli, copechi, un solo Russo, Giuni in gita di piacere ad Alghero si accompagnava all'unico straniero presente sull'isola, un marittimo di Pantelleria con una voglia di cappero sul bicipite.

Stavamo tornando da Budelli, forse da Spargi, ininfluente, come cercare di definire il periodo esatto, un’altra vita, il mare aveva cambiato colore ed umore, a poppa per assonanza, femmine urlanti come gabbiani, le mie prime quote, rosa striato di nero il cielo, poi nuvole e poggia, ancorato come potevo, mezzo fuori, mezzo pazzo e mezzo toscano, a prua, sul gommone del Checcucci ho bevuto acqua smeralda, spruzzi e schiuma, sperando che quel viaggio in libertà non finisse mai.

M 50&50

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