lunedì 22 marzo 2010

lassu' dove volano i corvi

lassu', dove volano i corvi sull'Etna, Frank Cornelissen fa vino, e che vino!
Belga di origine e da sempre amante della montagna ha trovato il suo habitat naturale a mille metri di altitudine dove puo' fare prodotti di qualità ed autenticità, senza compromessi e con grande rispetto per la natura
Il suo obiettivo è di arrivare ad una realtà agricola auto-sostenibile, con una produzione che rispetti la Madre Terra, non traendo energia dalle sue risorse. Un equilibrio che richiederà tempo, ma la strada gia' intrapresa da alcuni anni sta dando i suoi spendidi risultati, il Magma vino rosso di punta di Frank ottenuto da uve Nerello Mascalese è uno degli assaggi piu' folgoranti che ho fatto in questo inzio d'anno ma anche il MunJebel Rosso (Nerello Mascalese) e il MunJebel Bianco (uve Carricante, Grecanico dorato e Coda di Volpe) non scherzano affatto e definirli vini base non rende giustizia a cotanta espressivita' territoriale. Sono vini straordinari, affinati in otri di terracotta immersi nel terreno lavico, dal costo non proprio popolare ma giustificato dall'immane fatica di produrre in un contesto praticamente “eroico”..


lassu' alti volano i Black Crowes e con “Before the frost... Until the freeze” firmano forse il loro capolavoro, Chris Robinson, durante una pausa dei Corvi (si erano sciolti nel 2005 ‘a tempo indeterminato’ per tornare un paio di anni dopo con “Warpaint”) e' andato a constatare quale fosse lo stato del rock and roll in un santuario dove si dice che il tempo si sia fermato agli anni Settanta: a Woodstock, nel granaio in cui Levon Helm ha costruito il suo studio ed il risultato è questo straordinario disco (cd singolo con i codici per il download di “until the freeze” o doppio vinile..). Le nuove canzoni promuovono al meglio la loro natura, suonare live; perché la percezione è di un disco tosto ed essenziale dove tutti i pezzi sono trascinanti, creativi ed irriverenti. C'è tutto quello che rende grandi i Black Crowes dal vivo: suoni meravigliosi, continui cambi di ritmo e improvvisazioni.
Non passa inosservata “I ain’t hiding”, una jam di sei minuti che pochi possono permettersi, i Black Crowes sono tutti in questo pezzo: un basso martellante e ossessivo, un leggero wah wah in sottofondo, timpani a puntellare e…disco music. Ma poi Chris inizia a cantarci sopra in controtempo e il motivo lascia spazio ai riff, per poi riemergere con un coretto in falsetto; infine irrompe la chitarra di Rich Robinson che, probabilmente, sfodera qui l’assolo piu' bello del 2009..

giovedì 4 marzo 2010

never too LATE for love


La foto in bel post dell'amico che ama (giustamente) i vinili, mi gonfia il cuore di malinconia, due di loro (Warren e John) non ci sono piu'.. C'è ancora “brother” Jackson, e la mente inesorabilmente mi porta a quando comprai il vinile di Late for the Sky, fu una folgorazione a cominciare dalla copertina, una delle piu' belle nella storia della nostra musica. "Late For The Sky" era il disco della definitiva maturazione di un musicista estremamente sensibile e raffinato, Jackson Browne si poneva come cantore della quotidianità e degli uomini in senso lato, i suoi dolori e le sue malinconie in fondo sono il bagaglio di tutte le persone, accomunate dalle medesime gioie e miserie. E se Running on Empty sara' il manifesto della generazione post-sessantotto che "corre nel vuoto" Late sara' ricordato per il messaggio di pace e fratellanza ma con una profonda inquietudine che traspare da ogni suo solco. "Some of them were dreamers/ Some of them were fools" in Before the Deluge è l’epitaffio sulla tomba della speranza, l’abbattimento totale delle illusioni hippie che Jackson Browne aveva sostenuto, e nel contempo monito estremo a un’umanità a due passi dalla catastrofe (e il progetto No Nukes ne sara' la logica conseguenza).

Nel febbraio 2004 Bruce Springsteen introdusse Jackson Browne nella Rock’n’roll Hall of Fame con queste parole: "our job here on earth, the way we regain our divinity, our sacredness …. is by reconstructing love and creating love out of the broken pieces that we’ve been given" - il nostro lavoro in questo mondo, il modo in cui riconquistiamo la nostra divinità, la nostra sacralità ... è quello di ricostruire l'amore creandolo dai pezzi rotti che ci sono stati donati....

E' tardi e fuori fa un freddo cane, cerco di scaldarmi il cuore e l'anima con un balloon di Rhum Rhum, prezioso distillato di purissima canna da zucchero dell'isola Marie Galante-Guadaloupe, never too late for..