giovedì 31 maggio 2018

Il Lino a Pavia : i piatti


- gdf -


PAVIA - Di seguito i primi piatti usciti dalla cucina che sarà guidata da Marco Mannori con la supervisione di Andrea Ribaldone. La presentazione dei luoghi, della storia, delle persone e del progetto Lino è invece QUI  



La prima carta del Lino gourmet 

Le sfiziose alternative da light lunch


La bella sequenza di amuse bouche






 Gambero e ricciola in ceviche all'italiana, che meriterebbe più acidità



 Equilibratissimo il merluzzo salato e dissalato in casa, purè di patate, salsa di olive taggiasche e yogurt. The dish of the day


La carta dei vini, non vastissima come giusto ormai, ma ricca di trovate originali 

Confortevole spaghetto al pomodoro con crudo di gamberi 


A Pavia non puoi sbagliare un risotto, che infatti è perfetto.
Asparagi, limone e robiola


Torniamo a casa di Angelo, che non dimentichiamolo, siciliano e uomo di sala da Ciccio Sultano è stato 

 Non meno che coraggioso il carrè d'agnello in salsa di ostriche e alghe, a Pavia


 Delizioso, ricco ma leggero il caldo freddo di cioccolato e lampone



 Il mio vizio, la mia passione qui si compie con successo


Grazie ragazzi, è stato un vero piacere conoscervi

gdf

mercoledì 30 maggio 2018

Il nuovo grande ristorante LINO di Pavia : l'aperitivo


- gdf -


PAVIA - Un progetto che parte dal bar già mi convince. Con un barman così bravo come Luigi Garrone e in sala una professoressa del Servizio come Laura Marzatico ti senti subito al sicuro. Poi sai che alle spalle di tutto c'è il diabolico Andrea Ribaldone, che il maitre sommelier (vulcanico) si chiama Angelo Di Stefano, a lungo da Ciccio Sultano a Ragusa, che Simone Forlani e Roberto Pescatore sanno il fatto loro in sala, così come Marco Mannori in cucina, già pratico di stelle Michelin a I Due Buoi di Alessandria e il Relais Arborina a La Morra, sempre a coprire le spalle dello chef itinerante Andrea Ribaldone.


L'antica piazza dei commercianti, che si chiamava Piazza del Popolo e oggi Piazza del Lino. Appena fuori dalla bellissima Cupola Arnaboldi, voluta dal sindaco Bernardo Arnaboldi Gazzaniga nel 1879. Di fronte il monumento nazionale dedicato ai fratelli Cairoli. Là dietro il palazzo che custodisce il progetto Lino, locale multifunzionale che si candida a operazione dell'anno in città, non importa per quale scopo. Aperitivo di lusso, bistrot alla francese, light lunch, musica jazz, ristorante gastronomico di rilievo. Troppe cose? Beh, diciamo che "l'eleganza informale" del contesto e l'affabilità del servizio aiutano a rendere il tutto più leggero. Per una volta la notizia è che il servizio per ora supera la cucina, caso ormai rarissimo, ma non per demerita della cucina, che tuttavia deve prendere le misura di una clientela provinciale se non addirittura preda del campanilismo.




Una fresca terrazza-giardino, un ingresso curato e ben assistito, tre sale diverse, con pezzi di design (anche l'illuminazione è di gran carattere) che si alterna con la luce naturale che filtra piacevolmente dalle grandi vetrate. Un bell'insieme, armonico, che non da un senso di stacco come è stato nel caso del bistrot novarese di Cannavacciuolo, con le problematiche legate al contestualizzare bar, bistrot e gastronomico. Qui va tutto in sintonia. Entri e ti poni come vuoi, partendo dall'angolo bar e spostandoti verso la sala bistrot o lo spazio superiore, elegante ed esclusivo, oppure nella saletta riservata, con un solo tavolo. Dove c'era una libreria-biblioteca oggi c'è un ottimo luogo del cibo da scoprire lungo questa estate calda, con un completo di Lino.



Roberto Pescatore e Angelo Di Stefano 



Barbara e Roberto

La sala al piano rialzato 



Luigi Garrone 



Simone Forlani 


Valeria e Laura

Green Park
Gin, limone, sciroppo di zucchero, basilico, celery bitter, albume d'uovo
Da shakerare tre volte. Buonissimo ma non provateci a casa. 



... e adesso si può andare a tavola

gdf