lunedì 20 luglio 2015

4 AMICI AL BISTROT



Marco 50&50



Ci sarebbe un tavolo alle 19,30, prenotato per le 21, lo accendiamo, ad onor del vero in pizzeria non si va per far serata ma il doppio turno non mi entusiasma, così come la maionese home made non pervenuta ma prevista in accompagnamento ai due frittini o il cornicione della quattro formaggi un tantino spropositato.


Chi mi accompagna sceglie dalla carta fiori di zucca e una birra alla spina, entrambi terminati mentre il decaffeinato non è previsto.
Sembrerebbe una serata nata male e finita peggio, non è così, sono piccole ombre d'assestamento, come "l'assorbibile" rimbombo di fondo, peccati veniali per Giulia&Marco che dal Paradiso della Pizza di Vimercate si sono trasferiti qui, al Rise Bistrot con altri due soci, Mattia, sommelier AIS e Mauro.



Una quindicina di pizze, altrettante birre in bottiglia, quattro spine, spaghetti declinati in tre versioni, tre frittini, un paio di taglieri di salami e salumi serviti con focaccia, qualche dolce, tutti "naturali" i vini, a bassissima presenza di solfiti, questa in sintesi la proposta del Rise, bistrot di recente apertura dai tavoli ben distanziati sulla strada che da Vimercate porta a Trezzo.

Apertura settimanale tredici su quattordici e facilità di parcheggio dovrebbero garantire una discreta affluenza di pubblico pagante e appagato, soprattutto dopo aver assaporato una delle migliori pizze, diciamo in circolazione.



Prezzi nella norma con  qualche pizza forse sopra media, spesa giustificata dall'uso di materie prime di alta gamma, ottimi i nidi di verdura fritti, il baccalà vale il viaggio di andata e ritorno, certo che ci torno, anche per il fresco cheese cake con frutti rossi che ha trovato l'equilibrio di gusto e consistenze tra l'acido, il grasso e il croccante, divertente non "Mannoia" come il buon caffè nero bollente in chiusura.



Il capitolo pizze meriterebbe assaggi plurimi e descrizioni particolareggiate, definire strepitosa un fior fiore di Margherita è riduttivo, e i profumi e l'impasto, e il fior di latte e l'antico pomodoro di Napoli e l'olio e la digeribilità e la fragranza e la cottura...diciamo che una definizione appropriata, che renda bene l'idea anche in rapporto a quel che si vede e si assaggia sotto la cappa afosa del cielo di Lombardia, potrebbe essere: sulla pizza non ci sono c@zzi da appendere, Marco Locatelli è un fuoriclasse.



M 50&50

7 commenti:

  1. il paradiso della pizza esiste ancora o hanno chiuso?
    giovanni

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Rise ... live .... bistrot ...rimane sempre il nostro Paradiso
    Ciao
    Miky

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  4. sito internet senza informazioni: menu, carta delle bevande, mappa ... nulla di nulla.
    Prosit

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    1. Concordo, inspiegabilmente incompleto.
      Qualche notizia in più su Facebook.

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