venerdì 15 luglio 2016

La Luce pura di Taglienti


di Dorina Palombi




Quando le porte di Lume si aprono, ci si rende conto che “bianco” ha infinite sfumature.

Il nuovo ristorante di Luigi Taglienti, situato in via Watt 37 e facente parte di un contesto di recupero architettonico voluto dall'architetto Monica Melotti di MB America, ridefinisce il concetto di candore. Per la precisione il ristorante è voluto da Emanuele Verlicchi Marazzi e Monica Melotti è l'architetto che ha seguito i lavori.

Come un foglio intonso, Taglienti ha preso in mano la sua cucina e ha iniziato a scrivere un percorso totalmente personale in una location essenziale, elegante e accogliente.


L'arredo è un gioco sussurrato tra passato e presente: lampadari in tessuto che sembrano attendere l'imbrunire per l'accensione delle candele, tovagliato impeccabile in lino, cucina a vista rivestita con un fare voyeuristico che lascia intravedere la brigata al lavoro senza capire mai, alla fine, chi guarda chi.

Si entra al Lume con il desiderio di far scomparire il tempo, dimenticare il ticchettio della vita moderna e lasciare che sia il piacere del palato a scandire i minuti e le ore.


Ci si abbandona a un servizio impeccabile, a una carta dei vini di forte impronta francese ma che permette di rimanere in Italia con profondo godimento nelle piccole etichette ricercate con fare maniacale dal sommelier Andrea Petraroli.


Carta alla mano, il bianco cambia tonalità, come attraverso un prisma, e traccia i colori dell'arcobaleno: da  Acqua, olio, limone e liquirizia  vale la pena inoltrarsi in piatti come Profumi, colori e sapori di un giardino di inizio estate,trasparenza di zenzero e albicocca sciroppata nell’aceto d’anfora o Ibisco, pompelmo rosa al dragoncello e barbabietola oppure lasciarsi sedurre dai grandi classici della cucina di Taglienti proposti in due menù degustazioni da 7 o 12 portate.

Interessante anche la scelta di optare per un menù degustazione per il pranzo con una tempistica accessibile senza privarsi del piacere.

Abbiamo trovato nel nostro passaggio radente un Taglienti sempre brillante, con il piede pigiato sull'acceleratore dell'acidità, presente in quasi tutti i piatti, ma pronto a dipingere il suo percorso con l'istinto e la razionalità di un Lucio Fontana del gusto.


Amuse bouche

cialda di riso e lattuga con cocktail di gamberi 

Profumi, colori e sapori in un giardino di inizio estate, trasparenza di zenzero e albicocca sciroppata nell'aceto d'anfora 

Prugne marinate all'eucalipto al beurre montée e maggiorana 

Cannelloni di pasta fresca alle zucchine liguri in fiore, nasello al naturale, fiori di timo e chinotto

Morone cotto al naturale, polenta estiva alla scorza di limone, pesca tabacchiera e cardoncello 


Ibisco, pompelmo rosa al dragoncello e barbabietola

sorbetto di limone, ravanello e centrifugato di sedano

Piccola agli agrumi ...



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