lunedì 4 luglio 2016

La Strega di Triora


gdf


Da questo micro laboratorio di Triora, in Alta Valle Argentina, nascono alimenti di estrema nicchia prodotti in quantità irrisoria, sfruttando quasi unicamente i prodotti della terra e della pastorizia di questo entroterra ricco di storia e di tradizione.

Frutta, verdura, farine, oli, miele, liquori, patate, castagne, frutti rossi ... dolci ed elisir degni della leggenda delle curandere di Triora. Ricerca del prodotto, lavorazione, confezionamento ed etichettatura. Si fa tutto in pochi metri quadrati. Augusto a fornelli e Luana al servizio, da 30 anni, veri guardiani della tradizione.


In dettaglio va rivalutata innanzitutto la passione di Augusto per i funghi, che conosce per nome e cognome, nonché distinguendone le provenienze. Qui i funghi dettano legge, e tutti sanno come si chiamano. Nessuno li mescolerebbe, anzi, sarebbe straordinario provare a degustarne una serie intera, proprio ora che la stagione sta culminando, tra le frazioni di Realdo e Verdeggia, borghi che vivono borderline al turismo che troppo spesso si ferma a Triora e non prosegue per un altro quarto d'ora, e poi ancora verso il Monte Saccarello, e ancora più a ovest, verso i crinali che nascondono confini vaghi con la Francia, riscritti nel 1947, ma che non hanno potuto dividere un territorio che si identifica con un solo termine : Occitania.

Le ostie e la loro pinza, da cui nascono le cubaite, cialde farcite di miele e frutta secca ...


Luana con i formaggi, di qui e d'altrove.
Solo qualche formaggio e ovviamente i salumi sono selezionati da provenienze diverse, non avendo la zona nessuna tradizione legata alla norcineria. Qui le carni sono sempre state sostanzialmente due o tre. coniglio, capra e cinghiale.


I vasetti con le confetture di ogni genere, oltre ai sughi ... 

I frollini alla lavanda, novità . Buonissimi!

Zona funghi, secchi, freschi o sottolio


I sughi si fanno tutti con pomodori cuori di bue, perché meno acquosi e più dolci

I rari ciccotti

Sanguin e galletti

Le mazze di tamburo, e poi naturalmente porcini, ovuli ecc...

E infine una degustazione provata di cantarelli ... gallinacci ... ah, chiamatele come  volete les chanterelles


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