lunedì 18 luglio 2016

Eravamo più di quattro amici al bar


gdf


Milano dentro, 14 Luglio - Via Paolo Sarpi non è più quella di una volta. I gatti latitano mentre i cani non abbaiano neppure più ai cinesi, trattano affari con loro. I cinesi sono comunque quelli che ti aspetti, tranne uno, il prototipo del cliente di Madame Leroy, quello che entra al wine bar e beve ogni cosa in attesa di arrivare a capire perché il suo vino costi così tanto.

Le cinesi che girano qui sono invece di una classe diversa da quella esibita nei negozi di ogni cosa in vendita o delle coiffeuse a taglio corto; qui la cinese è in esibizione di fascia alta a vita bassa, che gli sta benissimo.

Pedonale, bella e pedonale, via Paolo Sarpi, con tante soluzioni per mangiare e nessuna per parcheggiare. Multi etnica e multi lingue, dove per capirsi però bisognerebbe evitare equivoci alimentari elementari, tipo ordinare un Hot Dog.

Via Paolo Sarpi, proprio dove in un gemellaggio con Via Rubens ho conosciuto parecchi stimolatori di nobile assunzione di liquidi idroalcolici, tra i migliori mai ingeriti volontariamente. 

Era il tempo in cui le parabole non avevano significato altro che andare a parare al wine bar, alla scoperta dello sconosciuto, nel senso di un altro come te, uno che amava scoprire il vino come te e condividerne impressioni al naso e informazioni su ... su " dove lo trovo questo vino straordinario che tu conosci e io no?" E vice versa.

Un gemellaggio spontaneo nasce parlando con il Nobili e con il Luca - a Milano si usano gli articoli davanti ai nomi- perché proprio a La Parts des Anges, proprio nella bersagliata Nice una passione si traformò in professione; la Nizza che noi stavamo bevendo a Milano il 14 Luglio, pressoché soli, nella calura di Milano. Champagne, Meursault, Bourgogne, Rodano ... manco fosse un presagio.

Nomi, cognomi, nick name, apostrofi. Tutto abbastanza inutile da dettagliare ormai. Godiamoci quel che ci resta: la mia ultima battaglia la voglio combattere a colpi di levatappi.



Luca Sarais, 46 anni, da 25 qui, nell'Isola del vino di Milano, dove ci sono sempre almeno 1000 etichette diverse di vino tutte disponibili allo stappo, senza ritenzione idrica.



Abbastanza inutile descrivere, come facevamo nel tempo dell'entusiasmo, quali sentori hanno i singoli vini assaggiati. Preferisco oggi far osservare quale qualità di cristalli sono usati qui per Nobilitare ogni vino. Il cristallo fine si flette, vibra di fronte ai tanti vini eccellenti. Luca la sa lunga, anche se fa il modesto, sotto traccia. A Milano si direbbe -mi perdoni Nobili se sbaglio l'accento- è uno che "sta schisch".

Il vino del giorno, nel giorno


Beviamo, è il 14 luglio, qui non c'è nessuno se non un cinese ed uno che è il sosia di Alain Passard.
Potremmo essere a Parigi, o a Nizza. Mi e il Nobili non sappiamo far molto altro per salvarci dal cambiamento del mondo.


Grazie Luca, grazie al  papa' ,  ci vediamo per un appuntamento detto ma non scritto.
Sauternes e foie gras, gorgonzola e Marsala, prima che sia troppo tardi.

gdf e il Nobili




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