venerdì 14 giugno 2013

Dinosauri a colazione


gdf m-c

Mi alzo e sbadiglio. E' un torpore da vecchio Porto Vintage più vecchio di me quello che mi annebbia la mente, portato molto avanti negli anni e nel bicchiere, dinosauro del suo genere e specie. Un piccolo lusso che mi fa star bene la sera. Meno la mattina. 

I vini vecchi possono essere indigesti. Come tante cose che leggo, senza perdere la trovata tolleranza. Mi sembrava di dormire bene lo stesso, e a lungo, relativizzando i sogni. Invece forse ero solo svenuto. Esiste il sonno del giusto, ma a me pare che anche quello dello sbagliato faccia lo stesso effetto, fino a quando non mi sveglio.

Dovrei aspettare la prescrizione per raccontare certe piccole cose?  Ma no, ché tanto costa uguale, perché raccontare una cosa che è avvenuta ieri oppure una che ho vissuto qualche anno fa non fa comunque attualità. Che significa informazioni recenti? Ieri è già il passato.

Più nebbia: perché se non c’è o se non ci sono mai-estatis prima nel tal posto, far finta in pluralis maiestatis di conoscerlo a fondo non convincerà comunque quasi nessuno. Il ritardo sulla storia rimarrà evidente. Lo si capisce, come quando manchi di riferimenti personali, nel mezzo di una conversazione a senso unico, raccontata per sentito dire o per copia e incolla. Però buttandola giù sul vago e al plurale ammiccante sembra tutto più vero, condivisibile. Per vestirsi d'abito altrui e darsi un ton sur ton basta far passare tra le righe un... "al solito", o un  "rispetto al passato..." dove non c'è rispetto, perché non c'è un proprio passato.

Farsi delle domande dopo essersi alzati, ritrovandosi davanti agli occhi il dinosauro nel giardino, immobile, che ti guarda con gli occhi vitrei: simbolo di un piccolo grande fallimento, e che ora aspetta il rinnovamento. Lui è li che aspetta che qualche cosa di nuovo avvenga, se no per quale motivo si sarebbe fossilizzato caro Walter? 

La mattina ha il Douro in bocca; che mi si impasta sul palato immaginando un dinosauro che dà agli altri dei dinosauri. Ho pensato alla loro estinzione, di tutte le specie, salvo quelle che si saranno salvaguardate un futuro diverso o che abbiano puntato a terminare i loro giorni lungo i viali che portano al cimitero degli elefanti, traguardo al quale comincio ad ambire segretamente anch’io, fiaccato e appesantito dai ristoranti di lusso, dal grand tour, con carenze Capitali, per carenza di capitali, ma non credendo che anche chi i capitali li ha, possa per forza aver visitato tutti i migliori Parchi Giurassici di Gallia, essendo noto che il tema lo infastidisce come il fuoco di Sant'Antonio. Farlo veramente sarebbe stato come offendere la propria intelligenza, sicuramente superiore a quella di un T-Rex.

Il mitico purè di Robuchon
Ma a me che piacciono veramente questi parchi e questi giochi,  in una delle giornate più brillanti degli ultimi anni, mi riuscì di visitare sia Robuchon che Ducasse nella medesima giornata. Ma non uno a pranzo e uno a cena. Tutti e due a pranzo, o come si dice a Roma: a colazione; questo ancor prima di aver fatte mie le leggendarie lezioni di logistica del mago Cremona.

Lo cheffone con un debito di riconoscenza mi raccolse per strada e mi trascinò a far colazione dal primo dinosauro verso le 12.00  In braghe bermuda e camicia a manica corta faceva comunque la sua porca figura; figura che da Robuchon venne accettata senza che nel palazzo del lusso si alzasse un sopracciglio, da parte di nessuno, tranne  il mio, inquieto per il seguito.

Una giacchetta -l’altro soprannome sovrapposto a pulloverino- è sempre meglio prevederla se vuoi saper stare al mondo, per onorare chi ha una visione diversa del mondo, quella del lusso. Alle 13.30 possiamo transitare sulla piazza del Casinò ed andare a mangiare dall’altro dinosauro, visto che il primo non ci ha addentato. Due piatti di qui e due di là, per vedere l'effetto che fa dissacrare il vero lusso, invece di deriderlo, Gelatinandolo: con un metodo noto anche ai mammut.

Ahimè, il lusso si paga, e in braghe corte e manica corta non si arriva neppure in sala caro cheffone. Ma una giacca per due quella volta fu sufficiente; si, hai fatto la figura dell'autista ma quel che conta è aver avuto ugualmente il tavolo, però in terrazza, perché il lusso ha le sue regole. Va così il mondo dai dinosauri del lusso, ci va in Bentley Continental.



gdf 


13 commenti:

  1. Io non ho capito: hai l'erpes zoster e ti lamenti di non avere nell'armadio nulla da metterti per andare in un ristorante lussuoso o ti sei reso conto che essere finalmente se stessi alcuni giorni fa paura costringendoci a prendere le misure tra noi e tutto il resto. Il relativismo di prima mattina fa venire il capogiro, ma parlare del lusso senza conoscerlo è come voler argomentare della teoria quantistica, esiste da più d'ottant'anni e gioverebbe a tutti ma solo pochi possono comprenderla ed utilizzarla. Così io posso solo dare un mio modesto contributo sul problema dell'estinzione: spero che non si estingano mai gli esseri umani che sanno di appartenere alla Terra e mi auguro che scompaiano quelli che credono di possederla.
    Alba

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    1. Questo commento fa riaffiorare il tema dell'opinion leader, dell'opinion reader, dell'opinion lader, dell'opinion maker, dell'opinion markett-e e altre sottospecie non ancora estinte

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  2. Ho sempre aspirato a fare l'opinion maker anche dai tempi delle elementari.
    Alba

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  3. Noi si diceva : non è più la Giamaica di una volta
    Marco 50&50

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    1. Non voglio indagare a quale mito ti riferisci dando per escluso quello del bamboo (o è proprio per quello che scrivi 50&50)
      Alba sghignazzante.

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    2. Se abbasso la percentuale di comprensibilità si alta quella dell’ironia (anche se 50&50 è un marchio gdf) comunque decodifico : quando qualcuno parlava di qualcosa “buttandola giù sul vago e al plurale ammiccante” gli si diceva della Giamaica, dove, peraltro, non eravamo stati…
      Marco 50&50 albeggiante

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  4. Alba quando intravede cilindri di spessore si scalda :-)

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    1. speriamo che Marco abbia capito lo scherzo piuttosto...
      Caro Guardiano io mi scaldo solo per James Bond, un altro che non si estinguerà mai (finchè ci saranno sognatrici come me).

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    2. Credo di si.
      Resta indimenticabile il set giocato tra gli acciaccati Roger Moore e Sean Connery al Country Club di, appunto, di Montecarlo.
      L'avesse potuto arbitrare Walter Matthau ?? Che lusso.

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    3. “L’opinion non leader se la rise” figurati un opinion 50&50…anche se il bamboo…no, decisamente no
      Marco 50&50 (solo per i tuoi occhi e per oggi 007/993)

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  5. "Non per soldi ma per denaro", ricordi?
    alba

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  6. Scusate l'intrusione ma si fatica veramente per capire dove volete andare a parare. probabilmente all'incrocio dei pali? :-)

    Beppe

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    1. Ti sei appena alzato anche tu Beppe?
      Alba

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