giovedì 20 giugno 2013

Racconti d’estate # 1 : Le Relais de la Poste


gdf

Il mio Maestro di Arti Orientali, quel pomeriggio, bevendo un tè mi disse: se quello che vuole avere ragione è più grosso di te, probabilmente ce l'ha, e sarà in grado dimostrarlo. Contraddirlo passerà alla storia solo come un esercizio di stile e di fine disciplina.

La grammatica non l'ho mai discussa, ma rimanere chiusi fuori da un hotel può accadere e dar fastidio; non è facile ma può accadere, fa parte dell’eventualità statistica e confermata dai grandi numeri. E’ una disciplina nella quale mi sono diplomato presto (la statistica intendo), quindi se in tot anni frequenti tot alberghi, prima o poi l’eventualità potrebbe anche manifestarsi. Se a qualcuno non è mai accaduto, vuol dire che è andato in giro poco oppure che è sempre stato molto lucido e attento.

Sono cose che capitano, però se chi vi ha lasciato fuori come il gatto di notte è il portiere di un Relais & Chateaux con annesso ristorante due stelle Michelin, girano e centrifugano un po’ più velocemente rispetto al medesimo incidente causato da una incomprensione con la Giuseppina della Pensione Miramare.


Ma, come si dice, c’è un rimedio a tutto. Si potrebbe andare a dormire da un’altra parte, per esempio in un piccolo albergo delle vicinanze, digerendo il giorno dopo il doppio conto assieme ai croissant riscaldati; oppure si potrebbe dormire in macchina, direttamente nel parcheggio del Relais, giocando con lei. O ancora, si potrebbe, in compagnia della giovane fidanzata, ma ormai molto alterata, buttarla sul bucolico e improvvisare un accampamento nel giardino dell’hotel.

Queste e altre alternative potrebbero venire in mente, se l’albergo non fosse parecchio isolato, se non fossero arrivate le ore piccole della notte, se il vento dell’Atlantico non avesse abbassato la temperatura d’agosto di 15 gradi,  e se la fidanzata la smettesse finalmente di strillarmi nelle orecchie!

Ma potrebbe andar peggio. Come? Potrebbe cominciare a piovere. Ma, nelle Lande, soggette ai repentini cambi di clima giornalieri, frutto dei venti e delle perturbazioni Atlantiche, il termine piovere andrebbe ripensato in funzione della sua tridimensionalità. Nel senso che, se tu provi a ripararti con un ombrello, pur grande che sia, dovresti anche essere così rapido e sensibile da capire quando la pioggia a doccia furiosa viene spostata dal vento freddo dal verticale, all’obliquo, raggiungendo poi i virtuosismi della precipitazione orizzontale. Ah! Capire il vento dell'Atlantico... Cino Ricci ce l'avrebbe fatta anche in Guascogna?

La pioggia orizzontale ti fa pensare che l’acqua non debba mai cadere a terra. Infatti ti viene tutta addosso. A quel punto, la cena da Michel Guerard, leggendario chef tristellato di quelle parti e Principe della cucina minceur (dimagrante), l’avevo digerita da un bel pezzo, mentre la fidanzata che continuava a urlarmi nelle orecchie mi era ormai andata per traverso.

Il clackson ridotto allo stremo, così come la batteria, gli abbaglianti del Benz puntati sull'ingresso, mentre le luci all’interno si accendono e si spengono, perché l’Hotel è al completo, ma nessuno degli ospiti può pensare siano clienti del Relais quelli che strillano e suonano il clackson da mezzora, rimasti fuori chissà perché. Ma insomma! fossero clienti avrebbero le chiavi !

Ecco, infatti, le chiavi. La smettesse di urlare! La signorina ha le chiavi della camera nella borsetta. Siamo fuori perché pensavano che fossimo dentro, non essendoci le nostri chiavi alla reception. Questo non toglie nulla, anzi aggiunge una quota, verde. Divento verde come Hulk e vado ad accanirmi sotto la pioggia sulle porte metalliche del piano terra, che sono molte, apparentemente solide ma vecchie nella concezione quasi come il Relais de La Poste, quasi come delle persiane chiuse solo con un gancio e un asola di metallo; dipinte di verde.

Una cede, mi sbaglierò ma potrebbe essere quella in mezzo. Dietro c’è una porta di legno. Respiro lungo e giro piano la maniglia. Si apre. Non c’è luce, il furibondo temporale l’ha spenta, ma sono dentro, non so dove ma sono dentro.

Ho un accendino, una macchina nel parcheggio, una fidanzata isterica, e una torcia nel baule. L’accendino rivela, la torcia conferma. Si scende, sono in cantina. Non quella dei vini, quella della loro famosa collezione di Bas Armagnac, tutti in flacone di gran formato, tutti di almeno mezzo secolo e qualcuno di un secolo o un secolo e mezzo, molti dei quali chiusi con il tappo a vite, altri con il turacciolo a pressione.

Prima mi cautelo. C’è una lunga scala che sale ripida verso l’alto, verso l’interno del Relais, spero. Salgo con la torcia e verifico, e verifico, e verifico: la porta è aperta, dietro c’è proprio la reception, e dall’altra parte le scale che salgono ai piani, alle camere. Adesso che ha smesso di strillare posso mettere a letto la piccola: solo il bacio della buona notte, non mi serve altro, neanche un cavatappi, solo tornare in cantina per approfondire la mia lezione notturna sui Bas Armagnac di fine '800, chiedendomi al buio e rispondendomi alla luce sul perché del qui e dell'adesso.
gdf


5 commenti:

  1. Bello questo “drinking in the rain”
    Un’altra Giuseppina romagnola mi disse, dopo anni, che avrei dovuto spostarmi nella depandance, forse non sopportava più che ogni sera il figlio sommelier si sedesse con la fidanzata al nostro tavolo e stappasse con continuità qualche bella bottiglia.
    Siamo migrati in una vecchia villa Liberty, dal costo un po’ fuori portata ma dove avevo accompagnato un amico discografico che cercava un po’ di tranquillità per Britti e la sua chitarra, finchè è durata quella gestione ho avuto un trattamento “da discografico” sarà scontato ma è scontato…e il sommelier è ancora mio amico
    Se dal Ponente ligure riuscissi a mandare qui un po’ di quella “pioggia virtuosa”…
    “Siamo fuori perché pensavano fossimo dentro” potrebbe essere letta, non dico da chi, aspetta la rifaccio, non mi permetto di dire da chi, in un altro modo…
    Marco 50&50

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  2. Una devastante degustazione in Notturno di bas Armagnac mi manca
    A

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  3. Vuoi mettere?
    Il gusto di non avere le chiavi ??
    Bel pezzo di nicchia
    George

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  4. Armagnac senza pagare il Cash ;-)
    BB

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