- del Guardiano del Faro -
Intanto questi, che possono apparire sfasati di spazio e tempo ma forse hanno ancora qualche cosa da dire:
E poi questo, che non può essere un piatto (non lo è) da lunedì ad alta audience, ma una cosa da sabato sera, o da domenica mattina con postumi
Scusate il ritardo, colpevole ritardo, ancora una volta, specialmente stavolta, perché questo must degli anni ’70 e ’80 è tuttora molto gettonato nelle cucine di tutta Europa. Certo, i locali che lo propongono non sono esattamente quelli di prima fascia, e la composizione del piatto non è quasi mai fatta partendo da prodotti freschi ma bensì prelevando gli ingredienti da un barattolo pieno più di liquido conservante dei tristi gamberetti rosa intrecciati l’uno nell’altro. Poi, a fianco, ci sarà un altro barattolo; quello della salsa aurora, o salsa cocktail, il cui numero di ingredienti utilizzati sembra una pagina dell’elenco del telefono. L’unica cosa che rimane più o meno fresca sarà la foglia di lattuga intera appoggiata sul fondo della coppa da gelato, mentre le altre foglie di lattuga saranno già state tagliate a la julienne la sera prima e quindi perfettamente ossidate al momento della composizione finale. Tanto, con due o tre cucchiaiate di salsa buttata sopra al tutto chi se ne accorge del resto.
Un piatto notturno, così come
faceva notare Lorenza Vitali nel post precedente sul tema, quello delle penne alla Vodka, perché era quella fame
giovanile che ci prendeva verso le 23, se non più in là, a portarci verso una
pennetta alla Vodka o alla ricerca di un cocktail di gamberetti in salsa aurora.
Ma il cocktail di gamberi in salsa aurora evidentemente aveva qualche cosa in
più di altri snack di moda in quegli anni, perché solo le ricette di successo
durano così tanto nel tempo.
I ricordi legati a questa
semplice composizione si sprecano. Dopo la discoteca o dopo il cinema, per
tirare tardi dentro una pizzeria o dentro uno di quei bar che già timidamente
offrivano qualche cosa in più di un toast o di un panino. La ragazza finalmente convinta
ad andare oltre alle sue piccole labbra accostate al gamberetto, solo grazie a due battute simpatiche, due guasconate, due promesse, e due bicchieri di Mateus
rosè, intingendo finalmente le dita in un cocktail di gamberi con salsa maionese, fino all'aurora.
La regola del tre |
Le varianti possibili erano
veramente poche; perché al limite, oltre alla salsa e alla lattuga, invece dei
gamberetti ci potevano essere degli scampetti. E se c’erano gli scampetti era
già più probabile che la materia prima potesse essere fresca o congelata, e non in barattolino con liquido conservante.
Chi viaggiò in quelle estati verso
le coste spagnole o greche -isole comprese- si ricorderà che erano proprio gli
scampi/scampoli d'assenza greci a prendere il posto dei gamberi italiani, perché la materia prima fresca o
congelata, ma comunque proveniente dai loro mari antistanti, costava talmente
poco che non avrebbe avuto senso usare costosi gamberi di altre provenienza, e
anche perché esistevano delle consuetudini locali (pescatori greci) che non potevano venire
cambiate senza un motivo importante.
Così come le pizze degli anni ’60
e ’70, anche i cocktail di scampi in salsa aurora erano molto meglio della
media odierna, ma volendolo fare per bene, ci vuole davvero così poco. Un
dettaglio che mi piace far notare, è la dimensione del crostaceo più adeguato.
Perché se il crostaceo è troppo grande non si integra bene con la salsa e con
l’insalata. E poi la cottura, che dovrebbe essere un po’ più prolungata
rispetto al normale, se no il gambero rimane molliccio e la sua consistenza,
insieme a quella della salsa crea in bocca una palatabilità non proprio
gradevolissima.
In Riedel Moscato glass fine anni '80: base maionese con un
goccio di Cognac e un poco di concentrato di pomodoro. Poi lessare dei piccoli gamberi
rosa (un minuto) prima di sgusciarli. Lattughino fresco, in foglia. E tulipano Riedel per un sorso di Vintage trash come solo il Mateus rosè può essere
in grado di rappresentare al meglio.
Assaggia tesoro, una cosa così buona non te l'avevo ancora fatta provare, altro che quelle capesante che tua mamma continua a vulcanizzare in forno sotto due dita di besciamella... un po' di vino ? Rosé, come la tua pelle emozionata; sentilo come è buono questo vino portoghese. La prossima estate ti porterò in Portogallo, te lo prometto, se ti comporti bene. Ti gira la testa? è buon segno, la quantità di solforosa dovrebbe essere sufficiente ad addomesticare un mustang, quindi rilassati, la notte è lunga. Non trovi che quella camicetta rosa ti vada un po' troppo stretta?
gdf
È' un H24 dimenticato non solo in prima fascia...per iniziare a volte con colpi ad effetto che finiscono in rete... "Fino all'aurora" me la segno
RispondiEliminaMarco
ce ne sono di piatti vintage che ricordano il periodo delle discoteche...
RispondiEliminaF.
Caro Guardiano ti scrivo virgola da N.Y. a Cervia la distanza è grande ma io la pallina te la lancio lo stesso, i miei mi portano in vacanza qui perchè dal balcone si vede il mare e si mangia bene...ogni giorno piatti buonissimi : tagliatelle, lasagne, cannelloni, fritto misto, cozze, vongole, zuppa inglese ma anche piatti elaborati come la gramigna con panna e salsiccia...devo sempre aspettare 4 ore prima di fare il bagno...ieri sono uscito dal l'albergo e ho baciato una ragazzina, non posso Postarti la foto...oggi il mare è un olio (non EVO e nelle ampolline) la mamma mi metterà la Nivea e papà mi porterà in barca dopo gli scogli con cappellino e salvagente...di pomeriggio faremo la pista nella sabbia e ti lancerò la pallina da un lato c'è Bitossi e dall'altro la richiesta della ricetta di un piatto che faranno domani le seppie coi piselli...da Cervia al faro dovrei farcela la strada a quest'età è in discesa e ricordati Guardiano le richieste dei bambini non vanno disattese
RispondiEliminaM
Non, per cortesia, le seppie con i piselli no... non mi piacciono.
RispondiEliminaQuanto alla panna, ci sarebbe giustamente da citare un vero repertorio, che va dal vintage al trash: penne panna e salmone, appunto: la gramigna panna e salsiccia; ma il must sul tema non potrebbero essere i tortellini panna e prosciutto?
Tortellini panna prosciutto piselli con leggero aroma di noce moscata, un Riverà rosè e via... la cena prendeva una china diversa.
EliminaPoi, forse per posizionamento geografico la seconda parte della serata spesso finiva in un locale di Rivolta d'Adda che offriva alborelle fritte e "vino" bianco più simile ad acquaragia che al nettare degli Dei.
passano gli anni.... e,
rimarrà un segreto la composizione dell'home-sandwich made in Sando-Beach di questa notte tarda.... la fame era veramente tanta, una precedente pinta di birra ha creato l'effetto "idraulico liquido" predisponendo il mio delicato apparato digerente alla ricezione di qualcosa che potesse sopire l'attimo di appetito vampir-notturno.
UGM
Naaaaaaaa... il Mateus rosè no :-) Ma che colore ha? Succo di lampone?...
RispondiEliminaB
Non so neanche da quanti anni non ci mettevo il naso dentro.
RispondiEliminaVino imbarazzante: il secondo bicchiere non va giù. Oltre al colore trash, anche le bollicine hanno dimensioni da torneo di ping pong. Il profumo sembra costruito in laboratorio, Nestlè style.
Costava poco.
RispondiEliminaEra "fashion".
Piaceva il colore, trash o no.
L'alcool c'era.
Insomma, farà anche schifo ma il Mateus ha risolto tante e tante serate....
Gli voglio bene ancora adesso
AC
Mateus chi è?l ex del dell Inter :)
RispondiEliminaTMC
martedì a pranzo nella solita trattoria vicino all'ufficio uno straniero come ne capitano spesso per la fiera, ha ordinato un "filetto della casa" ho visto passare una fetta di carne al pepe verde. quasi quasi chiederò a M. il titolare se mi prepara bresaola, caprino e rucola. :)
RispondiEliminaF.
La fame notturna dopo disco o dopo tutto in prossimità "aurora" è frenesia alimentare tipo squalo, domani caprino e rucola, i tramezzini storici dei bar di Torino a volte possono perdere il confronto con il multi strato di altezza e composizione impressionante di quelle notti...ho intravisto un punt e mes ma il Rosso antico è introvabile...
RispondiEliminaMarco ex nutella su macine in attesa che bollisse l'acqua
verso quelle ore nasce LO SBRANO - Quello stato di fame atavica avversa alla lattuga - ci vuole pane caldo con formaggio e prosciutto, ci vuole un toast molto ben farcito
RispondiEliminaMMMhhh
avete una mail per scrivervi in privato?
RispondiEliminapuoi usare la mia se vuoi : robertomostini@libero.it
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