giovedì 18 aprile 2013

Non è tempo di Crociate

del Cavaliere di Sterimberg


cds 2013


E anche quest'ultima Crociata è finita male. C’era da immaginarselo, visto l’esito delle altre. Quando ne hai vinta una in trasferta e un'altra pareggiata, le altre è facile perderle: la statistica va oltre la strategia. Tanto vale prenderne atto e portarsi indietro quel che resta di buono, come fosse un bottino, ma io intendevo l'esperienza.

Gaspard Ehi! Gaspard: mi disse l’abate, non se ne vada da questa Crociata senza barbatelle; si prenda ordunque queste piantine per giustificare il suo ritorno in patria e quel che sarà Syrah.

Sono cresciute bene le piantine all’Eremitaggio sul Rodano, ma anche qui, a la Chapelle, sopra allo sperone di roccia, è dovuto arrivare qualcuno a disturbare, e a non capire. No, meglio portarsi avanti, perché neanche qui mi hanno capito bene fino in fondo, e così mi stanno dedicando un bianco dell’Eremitaggio, invece del rosso; perché sono bianchista avranno pensato, e hanno ragione, ma io gli avevo portato il Syrah. Forse volevano farmi un piacere e invece si sono sbagliati. Come al solito non ci siamo capiti, neanche qui.

Prima o poi abbandonerò anche questa postazione, dal Faro all’Eremitaggio, che potrebbe durare altri sette anni, manco avessi rotto inavvertitamente un altro specchio. 

La destinazione ormai appare chiara, verso nord: il campanile di Meursault, attendendo che maturino i tempi e lo Chardonnay. Roussanne e Marsanne possono andare bene per qualche tempo, ma il nord chiama. Meursault, e poi finalmente: la Bretagna, il Finistère, Finis Terrae. Così la pianto lì la barbatella.

Ma intanto c’è questo, uno dei Borghi più belli d’Italia, bandiera arancio del Touring Club, tenuto e mantenuto in maniera impeccabile. Un vero posto da Cavalieri d’altri tempi, quelli dalle buone maniere con le Signore e di Spada con i Villani. Un posto da serie cinematografiche, quasi da film: l’indimenticabile Freccia Nera per esempio.

Sono ancora pentito di essermela presa con i Catari, ma anche quella sembrava una cosa giusta. Ne avessi azzeccata una. Bha! Mi faccio un giro per il borgo e poi me ne vado ad una tavola, da turista, in solitario, come sempre è stato meglio fare in questa e credo anche nelle prossime vite.



Da Wikipedia

Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all'interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini etc) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall'esterno.
Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell'Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo ...

Al pari di altri ricetti quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di stabile abitazione. Tuttavia, al pari di altri - per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram - è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici.

ecc... ecc....


































Salam d'la duja e bondiola


Fagioli, cipolla, sgombro e prezzemolo


Peperone arrostito con acciughe e tortina di erbette


i ravioli "fattincasa"


le salse per:


la cocotte...


con i sette tagli di bollito con verdure...


La zuppa Inglese. Oh, my God !


Il torcetto




cds

2 commenti:

  1. Eccolo là corazza d’armadillo o armatura, penna o spada, guardiano o eremita fa lo stesso…
    Caro Guardiano,
    al nord, oltre chi ti scrive, il fumo è essenziale e non compromette il piatto anzi…qui sopra dall’inizio ti scrissi che almeno sull’amicizia avrei potuto competere, ho abbassato la percentuale di tonica, ho sopportato che mi preferissi Capitan Findus, ho compreso cose che avevo dentro senza saperlo, ho condiviso tavole e bellissime persone che hanno visto quanto fossero salutari per noi quei momenti, ho visto più volte tra le tue righe la felicità di aver ritrovato amici e pezzi di vita, ho visto gdeffate catalizzare energie da paura, ho percepito più di quanto pensi, ho sorriso, ho imparato, ho ricevuto dando, ho barattato, ho visto lampi dal faro, ho ignorato le aspettative disattese, sono stato tenuto a bada dalla Milano-Sanremo, ti ho ascoltato raccontarmi con naturalezza cose che farei fatica a condividere con me stesso e adesso devo partire per una crociata, così, nudo senza armatura senza filtri ma con l’unica cosa essenziale da possedere per poterla affrontare : la fede (leggi credere nell’amicizia)…ironizzando mi dicesti : e come farai col resto del mondo…vorrei chiederlo a te per sapere se l’isolamento è la soluzione…onde anomale (ma nemmeno tanto) mi hanno travolto, rotolato sott’acqua, sbattuto sugli scogli e gettato a riva come un naufrago poi ho avuto bisogni di punti fermi, anche tu sei uno di quei puntini…non voglio sapere niente (anche se sento) ma voglio che tu sappia che ti verrò a prendere anche a Finis terrae…sai com’è ho vinto un gin tonic sulla terrazza del faro…
    Marco 50&50

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  2. Beh, per arrivare al vero Faro sarà necessario arrivare al Finis Terrae.
    Prima però bisogna giocarsi almeno altri tre livelli. L'Eremitaggio Rodaniano, il Gobbismo nel Campanile di Meursault ( che è bassino ) e una imprescindibile quanto breve sosta parigina. Allora non resterà altro che il Finis Terrae e il vero Faro Bretone.

    ...per il gin tonic al faretto d'acqua semi dolce non ci sono problemi: ci metto anche un cocktail di gamberi e un filetto del capitano ;-)

    cds

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