Sono rari i casi come questo in Cote de Nuits, dove il 99% dei terreni vitati, sono coltivati a Pinot Noir e non Pinot Blanc. Vero che esistono altre note eccezioni, come il Musigny blanc di Vogue, ma in quel caso si tratta di chardonnay, non di Pinot Blanc . Una volta domandai spiegazioni ad un esperto, uno studioso di quei luoghi misteriosi che tanto appassionano quanto fanno impazzire i neofiti, che mai riescono ad agganciarsi ad un certezza ché immediatamente si trovano di fronte ad una eccezione opposta. L'uomo, parecchio addentro ad i fatti Borgogna mi rispose sommessamente e a voce bassa "... si tratta di una caso di impollinazione retrograda inversa..." lo disse come si trattasse di una malattia incurabile, invece il tono era relativo alla ristretta produzione confidenziale di una micro categoria di vini a cui è molto affezionato. In quell'occasione si faceva riferimento alla piccola parcella di Nuits St.Georges di Henry Gouges, La Perriere, mentre a ben guardare non sono pochi i produttori che hanno in repertorio questa curiosa variante al solito Pinot Noir. Penso al Domaine de l'Arlot o a J.F.Mugnier per citare due tra i più noti e nobili nomi di quel comune. Non poteva però mancare la versione del nostro amico Philippe, che non sempre mi ha convinto nelle sue vinificazioni in bianco, mentre in questo caso devo dire che su questo 2009 ci ha preso proprio bene. Il colore è già bellissimo e cristallino. Un paglierino chiaro con riflessi verdini di gioventù che scorre rapidissimo e leggero nel bicchiere. Porta fresche sensazioni di fiori e frutta bianca ( pesca ) e mandorla fresca. Molto diverso quindi da uno chardonnay, piuttosto virile direi, per nulla sdolcinato, dotato di un nerbo e di una nobile verticalità, un bianco in drop lungo. Le bottiglie sono pochine, credo attorno alle 1000-1300 ricavate da una parcella di o,25 ha. Il prezzo non proprio da vino per tutti i giorni, come è giusto che sia per una rarità, ma il gusto e la curiosità di provarlo sono stati ben ripagati. -gdf-
alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non: del vino, del cibo e della musica
mercoledì 4 maggio 2011
Pinot Blanc en Cote de Nuits ? Oui, bien sure...
- gdf 2011 -
Sono rari i casi come questo in Cote de Nuits, dove il 99% dei terreni vitati, sono coltivati a Pinot Noir e non Pinot Blanc. Vero che esistono altre note eccezioni, come il Musigny blanc di Vogue, ma in quel caso si tratta di chardonnay, non di Pinot Blanc . Una volta domandai spiegazioni ad un esperto, uno studioso di quei luoghi misteriosi che tanto appassionano quanto fanno impazzire i neofiti, che mai riescono ad agganciarsi ad un certezza ché immediatamente si trovano di fronte ad una eccezione opposta. L'uomo, parecchio addentro ad i fatti Borgogna mi rispose sommessamente e a voce bassa "... si tratta di una caso di impollinazione retrograda inversa..." lo disse come si trattasse di una malattia incurabile, invece il tono era relativo alla ristretta produzione confidenziale di una micro categoria di vini a cui è molto affezionato. In quell'occasione si faceva riferimento alla piccola parcella di Nuits St.Georges di Henry Gouges, La Perriere, mentre a ben guardare non sono pochi i produttori che hanno in repertorio questa curiosa variante al solito Pinot Noir. Penso al Domaine de l'Arlot o a J.F.Mugnier per citare due tra i più noti e nobili nomi di quel comune. Non poteva però mancare la versione del nostro amico Philippe, che non sempre mi ha convinto nelle sue vinificazioni in bianco, mentre in questo caso devo dire che su questo 2009 ci ha preso proprio bene. Il colore è già bellissimo e cristallino. Un paglierino chiaro con riflessi verdini di gioventù che scorre rapidissimo e leggero nel bicchiere. Porta fresche sensazioni di fiori e frutta bianca ( pesca ) e mandorla fresca. Molto diverso quindi da uno chardonnay, piuttosto virile direi, per nulla sdolcinato, dotato di un nerbo e di una nobile verticalità, un bianco in drop lungo. Le bottiglie sono pochine, credo attorno alle 1000-1300 ricavate da una parcella di o,25 ha. Il prezzo non proprio da vino per tutti i giorni, come è giusto che sia per una rarità, ma il gusto e la curiosità di provarlo sono stati ben ripagati. -gdf-
Sono rari i casi come questo in Cote de Nuits, dove il 99% dei terreni vitati, sono coltivati a Pinot Noir e non Pinot Blanc. Vero che esistono altre note eccezioni, come il Musigny blanc di Vogue, ma in quel caso si tratta di chardonnay, non di Pinot Blanc . Una volta domandai spiegazioni ad un esperto, uno studioso di quei luoghi misteriosi che tanto appassionano quanto fanno impazzire i neofiti, che mai riescono ad agganciarsi ad un certezza ché immediatamente si trovano di fronte ad una eccezione opposta. L'uomo, parecchio addentro ad i fatti Borgogna mi rispose sommessamente e a voce bassa "... si tratta di una caso di impollinazione retrograda inversa..." lo disse come si trattasse di una malattia incurabile, invece il tono era relativo alla ristretta produzione confidenziale di una micro categoria di vini a cui è molto affezionato. In quell'occasione si faceva riferimento alla piccola parcella di Nuits St.Georges di Henry Gouges, La Perriere, mentre a ben guardare non sono pochi i produttori che hanno in repertorio questa curiosa variante al solito Pinot Noir. Penso al Domaine de l'Arlot o a J.F.Mugnier per citare due tra i più noti e nobili nomi di quel comune. Non poteva però mancare la versione del nostro amico Philippe, che non sempre mi ha convinto nelle sue vinificazioni in bianco, mentre in questo caso devo dire che su questo 2009 ci ha preso proprio bene. Il colore è già bellissimo e cristallino. Un paglierino chiaro con riflessi verdini di gioventù che scorre rapidissimo e leggero nel bicchiere. Porta fresche sensazioni di fiori e frutta bianca ( pesca ) e mandorla fresca. Molto diverso quindi da uno chardonnay, piuttosto virile direi, per nulla sdolcinato, dotato di un nerbo e di una nobile verticalità, un bianco in drop lungo. Le bottiglie sono pochine, credo attorno alle 1000-1300 ricavate da una parcella di o,25 ha. Il prezzo non proprio da vino per tutti i giorni, come è giusto che sia per una rarità, ma il gusto e la curiosità di provarlo sono stati ben ripagati. -gdf-
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Hai informato il suo precedente proprietario del cambio di btg?
RispondiElimina:)
F.
Philippe ci sta e si sta incasinando con decine di denominazioni (non le ricordo neppure tutte), la domanda sorge allora spontanea, come fara' a darci ancora la grande qualita' che ha sempre contraddistinto i suoi vini?
RispondiEliminaL
Philippe è un Crazy Horse, non classificabile e non inseribile in nessuna scuderia
RispondiEliminaLo stappiamo domenica :)
RispondiEliminaChé vi è andata bene che l'ho lasciata incolume la poverina, e se no vi dovevate accontentare del Corton Charlemagne, che proprio una ciofeca non è :-) Buona bevuta!
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