- del Guardiano del Faro -
Ha proprio ragione Goran Bregovic, in fondo è tutto uguale, matrimoni o funerali, che differenza fa? Io non ci sono abituato, io che ho sempre vissuto in località di media o piccola dimensione, ma forse chi sta nelle grandi città avrà provato l’emozione di vedere nelle prossimità di una chiesa un funerale e un matrimonio nella medesima mattinata. Così come se nella medesima piazza si potessero trovare da una parte il luogo della presunta festa e dall’altra quella del dolore, ognuno con il suo seguito che si mischierà fisiologicamente e inevitabilmente dentro il medesimo bar all’angolo per un caffè corretto. Poi può capitare che nei periodi di massima concentrazione di desiderio matrimoniale ne vengano celebrati più di uno in un'unica cerimonia o in una cerimonia successiva. Va bene tutto, tutti in coda per sottoscrivere il contratto della felicità terrena, finché morte non vi separi, ma anche quando la morte arriva eccoli di nuovo tutti insieme. Mai avevo visto cinque carri funebre in coda per entrare al cimitero, c’era coda l’altro giorno davanti all’ingresso del bellissimo cimitero monumentale di Staglieno, a Genova . Ma dietro la bellezza malinconica di quelle sculture abbandonate da famiglie che probabilmente ormai non hanno più niente a spartire con la storia di quegli oggetti non vedevo molto altro .
Una sedicente guida sicuramente abusiva con la quale contrattare una piccola ora a prezzo che sarà poi raddoppiato a fine tour, come a Pompei penserà a qualcuno. A Pompei ci sono tanti cani guida, parlano poco, questo genovese invece tanto, forse perché sordo. Una guida sorda, poi uno dice Napoli, no, il cane guida di Pompei si che la sapeva lunga, quel grosso meticcio bianco che ci aspettò fuori dall’albergo Villa Laura e ci accompagnò in giro per la città sembrava veramente degno del tesserino dell’Ufficio del Turismo, e conosceva anche tutte le buone maniere, sapeva anche fermarsi e sedersi fuori dal Santuario in attesa che potessimo fare il nostro giro e uscire, per poi condurci altrove rispettando le strisce pedonali. Questo a due zampe la lezione l’aveva imparata a memoria ma un decalogo etico l’avrebbe potuto imparare dal meticcio di Pompei. Non ho voglia di andare su, fino alla tomba di Mazzini, i molti mausolei inviterebbero a proseguire in mezzo a tanta bellezza architettonica quanto autocelebrativa, se no come diversamente? E quanti fiori sprecati, proprio come si usa ai matrimoni e ai funerali, ma il passaggio sul giardino delle tombe dei bambini non può lasciare indifferenti, mi basta la storiella della venditrice di noccioline, che fregò gli eredi mangiandosi i quattro soldi guadagnati in una vita per farsi scolpire e rimanere li a guardarli beffardamente dall’alto del suo basamento, ma senza sorridere, perché non aveva più i denti, ma tanta ambizione e rivalsa. L’Angelo di Monteverde è affascinante, le strutture più moderne no, ma fuori va ancora peggio, la coda si è allungata, i parenti non sanno più dove parcheggiare, e poi una volta scesi dalle auto dove andare a raggrupparsi per non mescolarsi con le altre famiglie? E così pure gli amici degli altri in attesa dello scarico, quando invece il mescolarsi delle emozioni e delle persone inviterebbe a far partire la musica , mentre loro , dal carro , guardano fuori.
http://www.youtube.com/watch?v=0g8wWOrvWgU
ci sarebbe in giro per i blog anche un "guardiano del gusto", sei tipo la settimana enigmistica, quanti erano i tentativi di imitazione?
RispondiEliminaIl Guardiano del Gusto che io sappia è un premio gastronomico che viene assegnato annualmente a Verona, premia le eccellenze dei prodotti di quella zona. Ma fosse pure, ben venga, se è vero che la gente copia o imita le buone idee, allora mi sembra positivo :-)
RispondiEliminaCome rispose durante un intervista Massimiliano Alajmo:più o meno così... "Cosa pensa se qualcuno le copia un piatto?" " penso che doveva essere molto buono quel piatto, quindi sono contento"
e poi ...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=9_T4SjmIRVo&feature=related