Volevo solo un caffè

Non volevo un caffè, e neanche lei sembrava intenzionata a farmelo , a trenta metri di distanza mi pareva intenzionata solo ad andarsene da quella postazione, dietro a quel banco dove nessuno si avvicinava. Occhiate, le sue, che spingevano via tutti con una forza definitiva. Ma perché ? Un caffè da miss labbra sensual strette occhio languido e nasino corto sotto frangia spezzata ci starebbe alla grande, facesse pure schifo, il caffè, ma perché no ? Mi faccio i trenta metri in free style, devo capire perché.

Chissà quando avrà lavato la macchina del caffè l'ultima volta. Chissà quando è stato che si è guardata l'ultima volta il vita bassa. Ma porca la dignità, ma questo caffè fa veramente schifo e tu sei bella solo dalla vita in su, anzi, no, forse neanche li. Ma fammi lo scontrino che me ne vado. Si incastra tutto, si trancia, lo spegni, lo accendi, stacchi la spina, la riattacchi. Non va. Allora ti metto li una banconota, adesso se proprio non mi vuoi neppure parlare almeno il resto me lo devi dare, e finché il registratore di cassa non ti risponde io non me ne vado. Mi suona pure il telefono, fai pure, continua a litigare con il mondo. Ancora li? Prova con un altro rotolino di carta, magari quello ti digerisce. Tentiamo un dialogo?

" Ti ha proprio mollato quello..."

"Non me ne parlare ! "

"... il registratore..."

" ... quello stronzo..."

" ma perché lo fai così, ti costa uguale farlo meglio"

" tanto lui non lo capisce"

-gdf-