La vicenda mi ha sorpreso assai, al punto di non essermi preparato il Carl Zeiss utile a bloccare l’evento in uno scatto. E’ vero che abbiamo visto di tutto e non ci sorprendiamo con facilità più di niente ma un metodo classico nato e cresciuto nella terra dei tulipani olandesi mi mancava. Rimandando a un momento diverso schede tecniche e note di degustazione volevo invece puntare l’indice verso i vini a chilometro zero, almeno qui, su questo blog filo eco-natur-style . Noi quattro che abbiamo come priorità i vini naturali a basso impatto ecologico, da agricoltura sostenibile e tutto quanto ne consegue ci dovremmo porre la domanda. Il paragone nasce dalle acque minerali, che se tutti noi ( a me non riguarda, è tanto per dire…) acquistassimo le marche prodotte nella nostra zona eviteremmo di dover far muovere colonne di TIR da un angolo all’altro del paese con il conseguente impatto ambientale e relativi costi aggiuntivi, sia strettamente sul piano economico, sia su quello dei costi morali ed etici, voir danni ambientali. Credo quindi che noi quattro gatti sostenitori di questo piccolo ma acuto blog dovremmo dare l’esempio. Volevo quindi invitare i pards a limitare il consumo abituale di vini che abbiano fatto anche più chilometri delle acque minerali, andando a scomodare i camionisti di mezza Europa con le prevedibili conseguenze dell’ambiente. E’ come quello che fa biodinamica e si alza anche alle tre del mattino per spargere il compost e poi quando il vino è pronto lo mette ad affinare in barrique lucenti da 1000 euro fatte con pregiato rovere francese abbattuto allo scopo. Un po’ di coerenza per favore ! E allora caro Hazel, tu che hai la fortuna di vivere a contatto con la pregiata bianchetta genovese potresti approfittarne di più, e se proprio hai voglia di una bollicina potresti spingerti ( ma non oltre ) fino alla Lumassina vivace di Spotorno. E caro il Sommelier, quando scendi dal Dente potresti fermarti già a La Salle, dove troverai il tuo bianco di elezione, anche in versione brut . Diventare bianchisti porta questi vantaggi. E caro Ciciuxs, il più fortunato di tutti quanto a collocazione, tu hai a disposizione anche i rossi di San Colombano al Lambro a chilometro uno. Per me, ora che ho scoperto il Vermentino metodo classico di Sanremo posso fare a meno anche degli Champagne, la Cantina Calvini che li produce è a 800 metri dal Faro, meglio di così cosa mi poteva capitare? –gdf-
Bello il qudro che c'è qui di sopra! Cos'è?
RispondiEliminaR,
.."quadro", non qudro :-)
RispondiEliminahttp://solomondubnickgallery.blogspot.com/2009_10_01_archive.html
RispondiEliminaEra qui, ma ahimè , The Lighthouse Keeper's Daughter è già stato venduto.
WOW!!!
RispondiEliminaa me toccano i brut di Montevecchia e quando vado in valtellina anche quelli a base di chiavennasca, ne sono felice.
F.
Che gondone:-)
RispondiEliminabeh, non sono messo poi così male.. il metodo classico di Morgex et La Salle (da uve Priè Blanc) da "spicozzare" all'apertura ha il suo perchè...;-))
RispondiEliminaCiciuxs tu invece?