sabato 11 ottobre 2014

Sindrome da Matrimonio

gdf

Quando stai in una posizione dove gli altri ti vedono come un punto di riferimento devi fare molta attenzione a distinguere il termine “consiglio” dal termine “indicazione”. Potresti deluderli indicandogli una strada impervia o non del tutto affidabile.

La signora mi chiede un consiglio su dove organizzare il matrimonio della figlia, già di per se stesso un passo impervio, e quindi bisognoso di speranze e rassicurazioni. Notare che per “organizzare un matrimonio” già si intende il pranzo o la cena successiva al matrimonio, cerimonia, che sia officiata in chiesa o in municipio, viene quasi data per scontata, mentre l’atto principale che giustifichi pienamente la giornata non sono le firme da apporre su un registro, ma bensì quella da apporre sull’assegno a beneficio di un ristoratore dove il centinaio di persone invitate andranno appunto a ristorarsi..

Le indico un paio di ristoranti adeguati, includendo anche un paio di agriturismo dove normalmente un menù degustazione appagante non supera i 35 euro caraffa di vino compreso. L’amica fa il giro, mangia, guarda, parla, paga, e poi mi riferisce che per un matrimonio la cifra richiesta oscilla tra i 60 e i 70 euro, non di meno.

A questo punto, chi ha già capito tutto può passare direttamente alla conclusione del post, sotto la torta per intenderci, se no ci sarebbero altre brevi e banali considerazioni da sviluppare.


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Mi stupisco perché su questo segmento di ristorazione non sono molto esperto. Il mio si chiuse a nove coperti al Sorriso, sulle labbra di tutti. Tutti, diciamo quei nove prescelti. Mentre per numeri più grandi pare che sia più la motivazione che conti rispetto al servizio proposto.

Se sei un artigiano o un commerciante, dovresti sapere che se arriva un cliente che ti compra sei pezzi di un materiale o di un prodotto gli potrai fare un prezzo da dettagliante, mentre se ti arriva un cliente che te ne chiede 100 di quei pezzi, di quei prodotti o di quei servizi, quest’ultimo si aspetta giustamente uno sconto, perché ti sistema la giornata quella vendita, aumentando si la quantità di lavoro ma riducendo sprechi o polverizzazione di documentazione.

Se vendo un singolo pezzo o un singolo servizio ad una singola persona cento volte devo anche fare cento fatture, mentre se arriva un cliente che me ne compra cento ne farò una sola di pezza giustificativa della vendita, di bene o servizio.

E poi, se lo sai prima che avrai cento coperti al tavolo a menù fisso, ottimizzerai e risparmierai sulle materie prime e anche sul personale, che sarà preventivamente calibrato sul numero di clienti.




Invece no, a quanto pare alla parola matrimonio il ristoratore scafato cambia espressione. Tira fuori il librone delle prenotazioni 2015/2016 e comincia a farti pesare la tua scelta, raddoppiando il prezzo normale del menù degustazione e accampando anche diritti diversi relativi al costo della torta fornita dalla nota cake designer, dei tempi di preavviso necessari per far arrivare le rose di Sanremo dalla Turchia, dei costi aggiuntivi riguardanti l'allestimento personalizzato ( ! ) della sala o delle sedie, fino a cercare subdolamente di farti cambiare la data del matrimonio di tua figlia, perché lui quel giorno ha già un altro matrimonio prenotato a 80 euro a coperto, e quindi perché dovrebbe essere a lui venirti incontro?

Facciamo così allora, ecco la mia indicazione: chiamiamo il ristoratore prescelto perché la sua cucina ci soddisfa e perché la sua “location” è la migliore che abbiamo trovato in zona, poi chiediamogli quanto costa il menù degustazione più articolato. 35 euro ? 40 euro ? Vino semplice compreso? Va bene, adesso chiediamogli anche – visto che si tratta di una festa tra amici e non di un matrimonio – anche un piccolo buffet con aperitivo in giardino. Quanto fa? 10 euro in più? Va bene, affare fatto, a quanto stiamo? 50 euro. Ok, però alla festicciola verranno in parecchi … e allora … ce lo farebbe un piccolo sconto? Sa, donne e bambini bevono acqua e poco altro … 

- Ok, la chiudiamo a 45? Affare fatto?

- Affare fatto. Quanti sarete al tavolo?

- Saremo in cento, comunque non stia a fare un tavolo unico, andranno bene anche dieci tavoli tondi da dieci, e non ci faccia caso se tra gli ospiti ci saranno anche due eccentrici amici vestiti da sposi.

Non tanto per speculare, quanto per cominciare a metter via due millini in previsione della causa di separazione.


gdf

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