martedì 19 agosto 2014

Il pasto nudo

Marco 50&50

“Le do due fustini
Mi tengo il mio Dash”

Caro Diario,
tutto torna, l’ho sempre pensato.
Invece in quest’ultimo periodo di crisi reale e psicologica, di mancanza di liquidi o della voglia di spenderli invece di berseli, i ristoratori e i negozianti che hanno sempre creduto nella qualità, che hanno cercato di offrire prodotti di nicchia, controllati, certificati, che ci hanno proposto il meglio che il mercato potesse offrire, faticano.
E’ impensabile sentire che l’amico ristoratore si è visto costretto a tener chiuso per pranzo per mancanza di clienti, un altro ha ridotto il personale di sala, un altro la “grammatura” della porzione del pescato proposto che adesso si avvicina pericolosamente alla soglia dell’improponibile.
La bravissima caposala di un albergo costretto a chiudere si è dovuta accontentare di un lavoro più distante e meno remunerato, l’hotel in pieno centro, dotato di parcheggio ha dovuto accettare i gruppi anche in alta stagione, stanno cambiando i tempi e le stagioni, l’estate non parte e non decolla, così è per la gente e per gli aerei.

Tutto torna, l’ho sempre pensato.
Invece spesso, sia a pranzo che a cena, prenoto per correttezza ma non sarebbe necessario, il posto c’è sempre, eppure solo poco tempo fa, mi sono sentito dire, mi spiace, siamo al completo.
Proviamo a restringere il campo, i filari saranno più ravvicinati, ma dovremmo capirci meglio, parliamo solo di ristoranti, escludendo la fascia alta e non prendendo in considerazione nemmeno quella troppo bassa, cosa rimane…una fascia elastica dove lavorano famiglie, proprietari, dipendenti, stagionali che per un pasto, diciamo due piatti più il dolce, il tempo delle mele e delle cene “dall’antipastoaldolce” è finito, chiedono dai trenta ai sessanta euro più i vini.

Tutto torna, l’ho sempre pensato.
Invece cosa vedo, che chi si è sempre impegnato per offrirci in un bel contesto un buon pranzo a volte si è visto superare da chi il pasto ce l’ha offerto nudo, ma non sto parlando di fronzoli, entratine, benvenuti della cucina, piccola pasticceria, lista delle acque, dello zucchero e del caffè, che sono si un valore aggiunto, sto parlando di chi sulla lista delle vivande offre un buon prodotto che per essere buono ha un costo, questo ristoratore che sperimenta, propone, cerca prodotti, studia metodi salutari di cottura a volte ripeto si è visto superare da altri ristoratori improvvisati e senza scrupoli che non acquistano prodotti di alta gamma ma ai raggi gamma e che risparmiano sul personale strafottente e incompetente che non viene assicurato e pagato regolarmente.
Perché i piatti vanno letti e una lettura attenta rivela molte cose, spesso l'offerta risparmio cela l'inganno, attratti e speranzosi finiamo nella rete, come un pallone nella propria porta, qui sotto, ad esempio, in piccolo, che è una parola grossa, c'è scritto: a partire da...


anche un innocente pomodoro, può riservare sorprese, amare



Non tutti i frutti della terra sono uguali



e per pesce fresco dipende cosa si intende...



Tutto torna, l’ho sempre pensato.
Invece cosa fa la gente, fa la fila nei locali di quantità, sorvola sul pomodoro acido, sul fritto freddo e gommoso, sul pesce scadente e decongelato, sul gelato fatto con le polverine, sui dolci con le uova liofilizzate, beve caffè paurosi, mangia gomito a gomito con altri esseri vocianti su tovaglie assurde o inesistenti con posate mal lavate, mal pulite e mal asciugate.
Perché?
Perché gli spaghetti che non tengono la cottura sono abbondanti così come gli improponibili crostacei sottostanti.
Perché il fritto impregnato d’olio di colza, si fa per dire, arriva su un vassoio più grande del tavolo che, non solo non è tondo ma è anche malfermo e striminzito, se si può dire di un tavolo.
Perché alla fine gli offrono il limoncello fatto con i limoni di Amalfi…si si.
Perché non c’è parcheggio ma la multa non la pago
Perché la cameriera mastica la cicca mentre non mi ascolta ma se non fosse tatuata sarebbe carina
Perché mi fanno lo sconto dopo aver aumentato i prezzi
Perché il vino qui non costa niente e il mal di testa che viene dopo lo attribuiscono ai figli che si sono inseguiti urlando per il locale in imperfetto slalom tra le sedie scomode
Perché il cappotto lo lascio in macchina o lo metto sulla sedia, perché la borsa la metto per terra e per terra è sporco
Perché di salame me ne danno tanto, l’origine e un optional
Perché i dolci sono serviti in quantità industriale, appunto
Perché le erbe aromatiche servono per cucinare ?
Perché il pane non è fresco, i crostini pure ma sono tanti, uno diverso dall’altro, uno peggio dell’altro.
Perché vanno tutti lì, si spende poco.

Tutto torna, l’ho sempre pensato.
Speriamo, per ora sembra che la tendenza sia spendere trenta due volte male, piuttosto che sessanta una volta bene, ma anche quindici due volte malissimo, piuttosto che…

Uno spot banale, forse nemmeno tanto, è risuonato oggi per ricordarmi che un tempo sapevamo riconoscere la qualità, ce la tenevamo stretta sorvolando su prezzo e quantità, il rapporto è lo stesso eppure:
Le do due fustini
Le cedo il mio Dash

Ma tutto torna, l’ho sempre pensato, non facciamoci controllare la mente, non accontentiamoci di un pasto nudo.

M 50&50


2 commenti:

  1. il pesce va frollato, ditelo a quell'orso!

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  2. Non mi ascolta, è asociale, si comporta do orso.
    M 50&50

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