di Fabrizio Nobili
Fagnano Olona - Situato nel Centro storico di un paese defilato, all’interno
di una corte quasi da cercare, l’insegna peraltro non aiuta chi ci arriva per
la prima volta.
Come quegli artigiani di qualsiasi attività che la massa non
conosce ma che custodiscono capacità elettive e che vengono apprezzati dagli
intenditori. Come uno scultore piuttosto che un intagliatore od un fine
cesellatore come ancora oggi ne esistono ma pochi conoscono. Dominati forse da
una profonda timidezza per la quale preferiscono non dover subire attacchi
mediatici ai quali non sono preparati come altri colleghi magari meno bravi
professionalmente di loro ma dalla faccia tosta esibizionistica.
Questo “limite”
ci è parso di averlo riscontrato ed è riaffiorato più nitidamente diversi anni
dopo la prima visita a Fagnano Olona. Secondo il nostro modesto parere è la
motivazione principale per cui non sono mai arrivati dei veri riconoscimenti da
chi di ristorazione se ne occupa in modo professionale. Sono però anche quei vuoti che pesano
notevolmente quando questi personaggi vengono a mancare, una perdita in cultura.
L’
unica sala del ristorante, affrescata su
tutta una parete si presenta di un’eleganza sobria ed accogliente. La decina di
tavoli sono ben distanziati tra loro ed offrono una discreta privacy.
Il servizio risulta attento e premuroso nonché ben cadenzato tra una
portata e l’altra del menù degustazione “pensieri dalla cucina”. Nei piatti serviti, a
partire dalle entratine fino ai dessert, in ogni singola portata l’obiettivo
principale pare che sia quello di inserire i gusti principali che le papille
gustative possono sentire.
Dal piatto di cicoria, panna, caviale e fragola fino
al croccante di limone, datteri e liquirizia passando per lo scampo con porcini
o gli spaghetti alla marinara è una sinfonia di gusti complessi ed in pieno
equilibrio tra di loro. Un esercizio questo che è difficile da riscontrare
altrove. Le capacità tecniche si esprimono anche dal risultato di concentrazione
dei sapori e dalla persistenza infinita che per il dessert ci ha accompagnato
fino al rientro a casa.
L’unico appunto potrebbe essere quello della cottura del
filetto di vitello che ci è sembrata un po’ oltre. Mentre la riuscita delle foto è veramente pietosa.
F.N.
( n.d.r. - al ristorante Acquerello di Fagnano Olona sono stati assegnati 18/20 mi sulla nuova Guida Ristoranti de L'Espresso 2016)
Nessun commento:
Posta un commento