Ho letto da qualche parte che questo è probabilmente uno dei vini più straordinari che siano mai stati prodotti in Italia nello scorso secolo. L'incredibile longevità del Monfortino è nota, anzi, forse è proprio meglio berlo come facevano i nostri vecchi in Piemonte, molto vecchio. Ho buona memoria, avendo vissuto spesso la scena classica, quando il capo famiglia, a fine pranzo domenicale apriva le ante di un vecchio armadio ( le ante in basso ), quelle più prossime al pavimento, notoriamente freddo in quegli anni, e dall'apparente disordine tirava finalmente fuori una vecchia bottiglia di Barolo. La si beveva a fine pranzo, con niente, o con un pezzo di grissino rimasto sulla tovaglia, o proprio volendo esagerare, con un pezzo di formaggio stagionato. L'ho riprovata ieri l'emozione, non con un 1947, ma con un 1953, pescato da questo fantastico lotto di anziani Monfortino e Gaja 1961. Il lotto è in vendita, le bottiglie sono queste, e chi volesse acquistarne qualcuna, o per fare un vero affare meglio tutte, si può rivolgere a Giacomo del Ristorante enoteca L'Infernotto di Genova, in pieno centro. Oppure a me, che ho tastato con mano, insieme ad un Gaja man come Max Sedda, la condizione del lotto. Abbiamo volutamente sacrificato un 1953 perché considerata un'annata piccola. Il vino, dopo qualche complicazione all'apertura (meglio dotarsi di leva-tappi a lame...) si è presentato con il colore che vedete qui sotto. Profumato di spezie, mandorle e cacao... come un vecchio Porto Tawny, da abbinare con un pezzo di parmigiano. Sembrava scarso, invece nel suo modo il vino ha tenuto un'integrità lodevole. Gli ultimi centilitri li abbiamo lasciati quattro ore nel decanter, appositamente, per valutarne l'evoluzione all'aria. Il vino ha continuato a migliorare, fino all'ultimo. Veramente una bella sorpresa questa, che invita ad insistere con le altre annate. Parliamo di un vino di sessantanni. E ormai mi capita raramente di affrontare una bottiglia più vecchia di me. Certo, con tutti quei Barbaresco 1961 ci potrei fare il bagno, ma preferirei condividerli, quindi, ripeto ci fosse qualcuno interessato a questo lotto di 18 bottiglie si faccia avanti.
Qualche difficoltà allo stappo, ma ce la posso fare
Max Sedda, agente Gaja e di molto altro per Genova e dintorni
Di queste ce ne sono 6. Quella con l'etichetta della data caduta è quella che abbiamo stappato e bevuto fino alla fine.
Quattro del più considerato 1955
Di queste ce ne sono altre...
Per info: L'infernotto (Mr.Giacomo) oppure alla mia mail. robertomostini@libero.it
Condividere il 1961 non ha prezzo, per tutto il resto c'è MasterChef
RispondiEliminaMarco
P.S. : spero non ti sia annoiato aspettando che decantasse...
belin che bocce
RispondiEliminar