venerdì 15 marzo 2013

Il degustatore inappetente


 del Guardiano del Faro


In vari periodi dell’anno capita di incontrare su alcuni lungomare della Riviera dei Fuori delle coppie di consulenti dell’anima. Quasi sempre uomini,  redenti, a due a due.  Forse ci sono dei congressi o dei convegni della loro dottrina organizzati a mia insaputa? Fatto sta che inizialmente la cosa si farebbe anche divertente, fino a quando gli incroci trasversali delle reciproche camminate non diventano troppi, e le domande a trabocchetto sempre più precise, a scavare nell’anima e nella coscienza.

Destra e sinistra, ma alla fine qualcuno che ti inchioda alle tue responsabilità di fronte all’umanità lo trovi. Questo mi dice: secondo lei chi è che governa il Mondo? Mah, mi prendo un attimo e poi mi viene in mente solo questo: Obama? Ecco, fanno loro in coro: un altro materialista che finirà negli inferi! 

No! andiamoci piano: si può sempre cambiare idea, gli dico io, datemi il tempo di pensare ad una seconda risposta, bere uno Chardonnay Argentino barricato, e poi domani ne riparliamo, tanto sarete di nuovo qui a fare avanti e indietro tra voi, non mi sbaglio, però se vi mettete qualche cosa di più colorato faccio prima a distinguervi dagli altri.

E così mi svincolo e proseguo, incontrando però Giuseppe, che guarda caso ha appena cambiato idea, di nuovo. Giuseppe faceva il porno attore da giovane, perché gli avevano detto che era divertente. L'inizio non fu facile, perché il produttore, tanto per cominciare, gli fece fare dei casting con ragazze o donne mature piuttosto bruttine, così, per vedere se ce la faceva anche in quelle condizioni poco privilegiate. Poco privilegiate dal punto di vista della discrezione, delle locations, della posizione dello zoom, e dell’estetica delle partner non troppo appetibili a dire il vero, almeno questo mi riferì a suo tempo.

Ma se vuoi fare il professionista devi essere in grado di fare il tuo lavoro senza subire troppo i condizionamenti esterni, in questo caso anche interni, perché se a un certo punto la mente ti dice basta, oppure il contrario, hai voglia a controllarla. Certo, superato quel momento sarebbe venuto il momento di affrontare delle autentiche pin up degne del paginone centrale di Playboy, e con quelle non serviva andare a cercare risorse troppo all’interno della mente, ma altrove. Me lo vedo il povero Schicchi a fine giornata a gridare al cast: c’è qualcuno che ha ancora un’erezione? Ci sarebbe ancora una patatina disponibile... No?  e allora chiudiamo per oggi.

Lui superò i primi scogli appuntiti e proseguì. Le cose sembravano andar bene, ma gradatamente, tutti quei cioccolatini, quelle patatine e tutte quelle deliziose caramelle gommose gusto fragola gli diedero dapprima una sensazione di ansia, e poi di nausea. Fortunatamente conobbe una morettina insipida, piccolina e senza particolari curve da esibire, che si prese cura di lui, e fu così che grazie a questa Sabrina di serie B la sua vita tornò a stabilizzarsi, lontano dai set dei porno film.

Perché ci conosciamo? Ecco, io non ho mai frequentato set cinematografici specifici, e neanche sono mai stato né in Ungheria né tanto meno in Thailandia. Manco a Cuba sono mai stato. L’ho conosciuto al ristorante Giuseppe, come quasi tutti quelli che conosco. Giuseppe era li a causa di quell’incontro con un guru del giornalismo gastronomico che lo provocò chiaramente nel suo punto debole: gli addominali. Giuseppe ci teneva molto ai suoi addominali scolpiti, che per le signore erano ancora più attrattivi di quello che ci stava di sotto, ma volendo cambiare hobby o mestiere, questi sarebbero stati messi a serissimo rischio.

Giuseppe accettò la sfida e iniziò a frequentare pessime trattorie da selezionare per il giornale, inizialmente a gratis, e poi, dopo aver superato la soglia di sbarramento del disgusto, il capo redattore che gli aveva proposto questo casting di prova gli indicò indirizzi di ben altra fama e livello. Retribuito, servito, onorato, ossequiato e omaggiato: esattamente come sappiamo succede con i massimi divulgatori gastronomici quando affrontano un famoso ristorante.

Giuseppe si divertiva un sacco, e tirò avanti un paio di anni con quel ritmo, fregandosene degli addominali, ormai dispersi in un giro vita quasi raddoppiato. Ora che però l’ho incontrato a distanza di mesi dall’ultima volta devo dire che una certa forma l’ha di nuovo recuperata. Dieta? No, nausea e disgusto, e in mente la frase di ogni maitre o chef a insistere: ha ancora dell'appetito? No? Ma veramente ci sarebbe ancora una patatina da assaggiare. Non vorrà lasciarla!

Ok Giuseppe, ci siamo capiti, andiamocene in quella trattoria marinara a farci un fritto di paranza niente di che con un’insalatina mista niente di che. Ce l’hai ancora la morettina niente di che? Si?  e allora invitala che ci sta bene in quel posto niente di che. Un bianco di sintesi niente di che ti va bene? Ok, andiamo allora, mi sento già meglio anch'io oggi.

gdf


4 commenti:

  1. Non si sa da dove cominciare caro, dallo Chardonnay argentino "barricato" che ha sostituito il Riesling tedesco? Il resto è da ridere, sempre che non siano i migliori ad andarsene.
    Giorgio

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  2. Chardonnay argentino barricato è magnifica :-)))
    B

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  3. Elezioni inevitabili
    MaLco

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  4. stavo per scrivere qualche cosa, ma sono andatop in confusione :-)
    F
    Forse manca l'ostrica, a tavola e sul set cine

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