L'ingresso inequivocabile: ma era un asilo negli anni 30, a Treiso, poco sopra ad Alba |
gdf 2014
Scrivo solo una cosa al volo e poi proseguo in didascalico spietato.
Se per qualche strano motivo o perché il destino infame non ve lo ha ancora concesso, andate oltre, fate come quelli che sono andati verso il Barolo e poi sono tornati al Barbaresco. Come quelle che si sono impressionate per un robusto Barolo ma poi innamorate di un lineare Barbaresco. Quello che voglio dire è che questo posto non dovrebbe mancare nello scalping degli appassionati di vini e cucina. L'unico rischio sarà quello di affezionarsi, perché è facile affezionarsi a questo luogo, per lo meno affezionarsi, se non altro.
Si narra che una ventina di anni fa nella periferia di Pinerolo un cuoco capace, dolce e sensibile, si inventò il ripieno di un plin che sapeva di ricotta e fieno... e poi tante altre cose buone.
Era una giornata abbastanza buia, piovosa e pure tempestosa, ma due carte dei vini di questo spessore ti fanno rivedere il sole; bianco o rosso, dalla A alla Z.
Quello dietro è un pan per focaccia oleoso e alla cipolla bianca, da non stancarsi mai di ungersi piacevolmente le mani
Ortaggi cotti sotto vuoto e poi affettati: mille puntini di bagna cauda, da risporcarsi volentieri le punta delle dita.
Miss occhi piccini e mandorlini arriva con un sorriso da portarla via, di peso, tanto è leggera, lei e questa torta di cipolla e salsiccia, di Bra e di qua, gustosa, sicuramente, e anche felice di esserlo.
Sapori infantili come pane burro e acciuga, baccalà bianco e nero, fegatini di coniglio in bignè di mele; è una pacca sulla spalla. Dai! Sembra un posto così opulento e invece ti senti a casa nell'asilo degli anni Trenta.
Non si butta nulla di bello e di buono, figuriamoci il guscio delle migliori nocciole di questo pianeta, così legate alla terra madre.
La tonda gentile incontra così il gambero di Sanremo, lasciando il suo guscio a corredare palme e ulivi, ma il mio punto focale è l'altro, pur non conoscendo la provenienza delle cosce di quelle rane magre quanto raffinate, come se fossi da Blanc, ma in un bagnet vert. Blanc e Vert. Vedo il campanile di Vonnas da una collina Piemontese.
Tajarin con seppie e carciofi, di taglio e di uncinetto
Crudo di filetto marinato, verdure crude e un idea di giallo d'uovo. Essenziale
Le foie gras: il suo quartiere e il suo circondario, come una banlieu trafficata. In mancanza di un semaforo, una rotatoria ti indica il senso da seguire.
Ci vuole cervello, sensibilità, delicatezza e contrasto: un discorso aperto dove gli interlocutori e gli argomenti non vorrei finissero mai. Però ci vorrebbe un grande Meursault qui, e la cantina ne è piena, di quelli di Comtes Lafon.
Nel dettaglio: cervello dorato, parmentier di patate al tartufo nero pregiato, cipolla bianca a cubetti di porcini all'agro. Grande!
Il lupo può essere solo di mare; e quando lo prendi all'amo dal margine di una scogliera e non con la rete in una piscina te ne accorgi della differenza, eccome!
Plin plin: ma sa di seirass e di fieno, sa di campagna, mentre tornavo a casa dall'asilo.
Mi spiace per questo povero animale, ma in 50 anni può accadere di investire il miglior capretto di questa vita senza averlo conosciuto prima.
E non sarà un accenno di fritto delle sue parti più tenere a farmi sentire meno in colpa, qui, all'asilo, con una costoletta panata, un semolino e una frittella di mela.
Dal fieno, ancora, di ritorno, come quando mi dimenticai a San Secondo di Pinerolo, dal Maurilio, una valigetta da commesso viaggiatore di quel colore: tornai due giorni dopo a riprenderla, con emozione e ricordo di una cosa che sembrava importante, ma che non era la valigetta.
Di torrone, di panna cotta, di tabacco e di sigaro. Di cioccolato: di Piemonte, ancora
Di gianduja !
Di candore assoluto: panna montata al naturale e meringa
Saranno almeno 50 mila le bottiglie ?
Sono circa 2400 le referenze
Chef Maurilio Garola al baratto di libri. Il suo, bellissimo!
gdf, il vostro cameriere on line
http://www.laciaudeltornavento.it/ita
Piazza Leopoldo Baracco, 7, 12050 Treiso (CN)
Tel 0173 638333
Non ci crederai: c'e' un locale qui' che e' tale e quale ! .....chi e' ? E' suonata la sveglia..... da uno (sconsolato) Sindaco
RispondiElimina... un aiutino?
EliminaPosso SIgnori...guardi Maurilio Ambrogio, abbiamo fatto colazione tardi con i Canestrej, non abbiamo proprio fame e per rimanere sul tema nocciole, vorremmo qualcosa di buono...2 Spuntini
RispondiEliminaMarco
Qui si esagera volentieri.
EliminaE' uno dei classici casi di quei posti che se ne parla molto meno di quanto valgono.
RispondiEliminaBeppe
2,400 referenze in carta? non le sopporto piu' le carte dei vini stile Treccani..alla terza pagina sono già stufo di leggere e con la gola secca..
RispondiEliminaW le carte snelle che ruotano periodicamente e con grande ricerca di "chicche" inusuali..
Da tenenere in considerazionissima,Il mio paradiso,lode a te mi nocciola.
RispondiEliminaTMC
Yesssss!
EliminaCaro Yanez, si fa così in questi casi:
RispondiEliminaSi ordina subito un bella bottiglia di bollicine, che di solito stanno dentro le prime tre pagine della Treccani. Ci si prende una buona ora mentre la si beve con i primi snacks; il tempo per scegliere la seconda. Finita la prima si ordina la seconda, finita la seconda la terza... e così via.
Oppure si arriva presto, ci si piazza in salotto ( perché c'è anche un salotto ) e ci si prende il tempo di sfogliare la Treccani ancor prima di sedersi al tavolo ;-)
ebbè, c'è una strategia giusta per ogni evenienza, questa mi sembra sensata..
EliminaMa in questa enciclopedia si puo'anche trovare qualcosa che piace a me? sai quei vini che puzzano di stallatico :-))
A demain le Guardien!