gdf 20-14
Ho sempre avuto il massimo
rispetto per la zoccola. Così, d’istinto, perché la zoccola lo sa di esserlo e
non nasconde il suo aspetto, il suo ruolo e il suo compito, o volendo esagerare, la sua
missione. Non vuole essere un’altra cosa la zoccola, e soprattutto non fa finta
o non si camuffa da un’altra cosa, perché la zoccola ha la sua dignità, e poi lo
sa benissimo che fingendosi un’altra cosa, chessò, una scarpa borghese, non potrebbe
reggerne le parti, e chi l’affrontasse
se ne accorgerebbe subito che non sta nei suoi veri panni. Ruvida, rigida,
scoperta, pratica, antisdrucciolo, veloce, utile: questa è una possibile descrizione di una zoccola,
diversa da una confortevole calzatura dove tutti i dettagli di comodità e di
eleganza dovrebbero essere coerenti al prezzo richiesto. Si, lo so che ci sono
anche zoccole molto costose, ma questo succede per colpa del mercato che le ha
un po’ troppo sopravvalutate o perché dietro all’apparente semplicità ci sono
studi, prove e sperimentazioni tutt’altro che economiche, a partire dalla rilevanza del pregio della
curvatura dell’intelaiatura ottenuta, e della qualità della pelle con cui è stata rifinita, ed infine dai tessuti in cui è stata confezionata. La zoccola haute couture è comunque un caso limite quanto piuttosto raro.
Per il mio gusto personale preferisco la scarpa borghese, perché con la zoccola il mio piede ha difficoltà di dialogo: non la controllerei bene, mi scapperebbe via da tutte le parti e il rischio di prendermi pure una storta sarebbe molto probabile. Almeno, così suppongo.
In ogni caso, per dare un po’ i
numeri, se una buona zoccola ( non di marca ) può costare dai 20 ai 40 euro,
una scarpa buona o molto buona può costare dai 200 ai 400 euro. Si va a paia,
non singolarmente, è ovvio, ma meglio chiarire, come è abbastanza normale
andare in coppia al ristorante a mangiare.
Ora, se vado a comprare una
zoccola da 20 o 30 euro e questa presenta un difetto, mi posso arrabbiare, ma
in fondo in fondo, se il difetto non la rende inutilizzabile, me ne farò una
ragione in funzione del prezzo. Invece, se la scarpa borghese presenta uno o
più difetti, allora, tenuto conto della cifra spesa comincerò ad alterarmi.
Se poi la scarpa è anche di gran
marca ed è stata venduta per buona ( voir eccellente ) in uno dei negozi più belli ed eleganti del Centro, allora l’alterazione potrebbe prendere un
rilievo molto più elevato. Voglio dire, se la scarpa di lusso ha come base
dieci dettagli di eccellenza da rispettare per valere il suo prezzo, se saranno
almeno tre i difetti ( la regola base ) che riscontrerò, come minimo quella
scarpa mi andrà scontata del 30%. Salvo voler far passare le deficienze come concettuali, relativizzando tutto a quel punto, come nella composizione fotografata in apertura, che per me rappresenta un'accozzaglia di prodotti gettati sul tavolo in ( apparente ) disordine, ma che in realtà celano un profondo significato che nessuno è in grado di cogliere, anche se alcuni sono convinti del contrario.
Quindi, su base 200 euro, caro il
mio Ciabattino Haute Couture del Centro, io te ne darò "solo" 140 -che è già una follia- e in sintesi, nel mio grado di considerazione mi basterà levare un inutile zero per inquadrarti, facendo bene i conti. E se hai
anche il coraggio di chiedermi dei soldi perché preferisco farmi infilare nelle tue pretenziose scarpe le mie affezionate stringhe che mi sono portato da casa invece delle tue ( esose ), allora stai veramente colmando la misura, perché non sei stato nemmeno in grado di confrontarti con i tuoi colleghi prima di proporre cotanta "personalità", termine che tu usi al posto di "presunzione", perché l'Alta Moda non è per tutti; l'Alta Moda è un'esclusività di chi la sa creare ancor prima di chi se la può permettere da fruitore, anche se solo come status simbol.
Sembra di stare alla Prova del cuoco :))
RispondiEliminaA
Azz...Imbufalito.....:)
RispondiEliminaQuesta va nella top four teen ;-)
RispondiEliminaRob
la smetti con il mangostano di mattina?
RispondiEliminaUGM
Quando Sandra coverizzava gli Alphaville poteva capitare di portarsi a casa un paio di zoccole...quelle bianche da infermiera con la suola di sughero...ma anche tacco 12
RispondiEliminaMarco
Uffa... a questo punto va anche spiegato che questo post era solo una prova di immedesimazione, nient'altro che immedesimazione.
RispondiEliminaComunque grazie per l'originalità dei commenti :-)
aaaaahh....
RispondiEliminaBeh, un bel nesso c'è anche tra la foto degli ingredienti e come si è addobbata la Sandra Cretu, accappatoio a parte, gli accessori non esattamente ""Haute couture"" ma bassa bigiotteria.
A.
Grazie a te, non avrei mai pensato potesse essere così interessante parlare di scarpe ...
RispondiEliminaMarco