del Guardiano del Faro
Nel grande centro storico di Genova si nascondono tanti
piccoli locali che spesso riservano poche
sorprese piacevoli. Tanti microcosmi di scarso interesse gastronomico.
Tra i mille vicoli c’è però anche questo, che si chiama Vico Indoratori. Vico
Indoratori, che per chi ha qualche capello grigio di troppo, vuol dire Nino
Bergese, vuol dire “La Santa ”,
il primo ristorante italiano a conseguire due stelle Michelin.
Locale caldo e accogliente, che non mette in imbarazzo
nessuno, per via della gradevole informalità, di una scelta di vini
“semplici” (e quasi tutti bio) e da una linea di cucina agile e ricca di spunti
convincenti. Cucina appuntita e brillante, che sviluppa idee non troppo
ancorate alle consuete ricette genovesi, ma guarda a tutta la Riviera , la Costa Azzurra , e al Piemonte.
Soffitto in legno e luci soft che possono imbarazzare solo un fotografo inesperto come me, ma che rendono le due salette adeguate ad una rilassata pausa pranzo scegliendo anche solo un piatto dalla piccola carta di mezzogiorno, oppure dalla carta principale del Giardino degli Indoratori, riproposta anche nella versione serale del locale, che per l'occasione si abbiglierà con tessuti e dettagli di apparecchiatura della tavola adeguati a soddisfare una clientela più propensa a passare l'intera serata al ristorante.
Genova: la focaccia è qui!
Ah, Sophie...
Belìn: baccalà, polenta e borragini
Montenapoleone: radici, verdure cotte e crude, erbe aromatiche e salsa yogurt. Il piatto più gettonato dalle aspiranti modelle che frequentano da subito il Giardino degli Indoratori
Fritto e carpione. La vita può essere armonica o un contrasto. Io sono per la seconda, questa.
Moda: l'orzotto che implode nel cavolo nero, con salsiccia e crema di stracchino.
Bianco e verde: è Liguria. Nasello al vapore, clorofilla di prezzemolo e verdure all'agro di Sherry, maggiorana, sempre.
Non ci posso credere!
Lepre in civet speziatissima e purè di sedano rapa.
Ottimo Matteo
Un viaggio:
Violette cristallizzate, gelato di liquirizia, cioccolato liquido...
...non era una notte buia e neanche tempestosa. Era già presto; erano le sei di quella mattina di fine Luglio del 1956. Un'alba faticosa sulla spiaggia della Pampelonne, dopo una notte insonne passata con Brigitte. Fu li che conobbi la tarte Tropéziennne, à consommer sans moderation avec ou sans Brigitte...
Da sinistra: il cuoco Matteo Badaracco, il maitre à penser et à servir Simone Ferrara; e infine il gdf mena belino.
Al Giardino degli Indoratori
Vico Indoratori, 47 rosso
Genova (San Lorenzo)
Tel 010 2545536
"Débarqué en Provence avec les américains en 1945, Alexandre Micka ouvre une boulangerie place de la Mairie à Saint-Tropez et vend à côté de ses pizzas, croissants et pâtisseries, un gâteau à la crème, issu d’une recette de sa Pologne natale.
Tout proche de là, une équipe tourne un film : « Et Dieu créa la femme ». Le nom des acteurs et du metteur en scène sont encore inconnus : Brigitte Bardot, premier rôle féminin ; Curd Jurgens, premier rôle masculin ; Jean-Louis Trintignant, jeune débutant et un certain Roger Vadim, metteur en scène. Le film allait enflammer la planète..."
Succede spesso di cominciare da sconosciuti
gdf
Et voilà.., prossima sosta downtown pard? Il Rosmarino non mi ha lasciato un bel ricordo, per i vini, ça va sans dire..
RispondiEliminaHazel sa già, per me va bene
RispondiEliminaet voilà.., a bientôt (a Gênes) les amis!
RispondiEliminaSu coraggio, fissate una data, così vi consegno anche i libri del baratto
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