gdf 2014
“Hugh Johnson è l’autore contemporaneo che più di ogni altro ha
contribuito alla letteratura del vino. I suoi libri precedenti (…) sono stati
tradotti in tredici lingue e hanno venduto un totale di sette milioni di copie.
Più che un divulgatore di cultura enologica Johnson è un gigante letterario che
ha illuminato e ispirato una nuova
generazione di enofili a livello mondiale. Il segreto del suo successo
si spiega con apparente facilità: ha la singolare abilità di arrivare al nocciolo
della questione con poche parole ben azzeccate, e di esporre con assoluta
chiarezza anche i concetti più difficili. Con lui l’erudizione si trasforma in
divertimento.”
E già così, in apertura di
prefazione mi stai già convincendo a leggerti caro il mio Johnson, anche se
questo volume supera le 700 pagine e il suo peso fisico non è indifferente, ma
a quanto pare non lo sarà intrinsecamente ( pesante intendo ) nonostante l’opera
sia stata scritta nel lontano 1989, ma che solo negli ultimi mesi sia stata edita
in Italia e scritta in scorrevole Italiano. Più in là arriva questo:
“I vini della Grecia antica erano spesso lodati per la loro dolcezza. Nella
maggior parte dei casi, questa dolcezza veniva probabilmente ottenuta nello
stesso modo in cui i Greci ciprioti fanno, e hanno sempre fatto, il loro Commandaria. L’uva viene raccolta al massimo della maturazione, poi viene stesa
nel vigneto su stuoie di paglia (…) Un
metodo analogo viene usato a Jerez in Spagna per la produzione dello Sherry. (…)
Un altro scrittore, Archestrato, parlando di un vino di Lesbo fa la
sorprendente affermazione che: “ i suoi riccioli liquidi sono coperti da fiori
bianchi” è una descrizione poetica ma abbastanza precisa della crescita del
lievito chiamato flor, al quale i produttori di Sherry devono lo speciale aroma
e la lunga conservazione del loro vino. Una pittura su vaso mostra un lungo
mestolo, abbastanza simile alla venencia di un mercante di Sherry, che ha la
forma ideale per pescare al di sotto della schiuma di flor ed estrarre un
campione di vino limpido…”
E’ a pagina 51. Mi hai convinto Johnson, me ne restano altre 650 ma se
vai avanti anche solo la metà di così ce la posso fare, il tuo traduttore ha lavorato bene. E non mi pare una delle solite Enciclopedie del Vino, di cui ne ho due mensole piene così. Il titolo originale recita "Story" e non "History", insomma, un racconto, e tanto mi basta.
Il Vino
Storia, tradizioni, cultura
Hugh Johnson
Orme Editori
euro 48
His 1961 tasting of a bottle of 1540 Steinwein from the German vineyard Würzburger Stein is considered to potentially be one of the oldest wines to have ever been tasted.
RispondiEliminaMarco 68/32