martedì 26 febbraio 2013

Pernambucco

L'isola  Gallinara, dalla  spiaggia di Albenga

 del Guardiano del Faro

Il Pernambucco


Cercando la parola Pernambucco sul potente motore di ricerca di Google, il massimo sistema di intelligenza elettronica esistente in rete prima di tutto cercherà di modificare la vostra ricerca levando al termine una C e di conseguenza tentando di teletrasportarvi in un millisecondo addirittura in Brasile, sulle spiagge di Recife per esempio. Ma il gatto è pigro, il Brasile lo vuole qui.


Anche il programma di office word pare essere d’accordo, evidenziando l’errore di battitura, ma insistendo un po’, magari ricercando immagini del misterioso Pernambucco con due CC, finalmente anche l’intelligenza artificiale si adeguerà al concetto e vi porterà prima su un albero di arance pernambuco e poi qui, a questo buon ristorante di Albenga che porta in insegna l’agrume della varietà Washington Navel coltivato nelle provincie di Savona e Imperia, a far compagnia all’altra varietà rara di arance della zona: il Chinotto.

Il giardino del ristorante

C'è freddo da voi?Qui no, ci vuole un clima quasi brasiliano per il pernambucco


Eccola la storia del Pernambucco di Pernambuco, dove una C fu aggiunta perché non pareva bello riproporre lo stesso nome della regione brasiliana da cui arrivarono le piantine di questa varietà di arancia. Piantine arrivate fin qui grazie ad uno dei tanti navigatori liguri, di ritorno da uno dei molti viaggi oltre Oceano.

Le piante si acclimatarono evidentemente così bene da fruttificare abbastanza regolarmente anche al tiepido sole invernale del Savonese. Da Recife a Pietra Ligure: una storia di emigrazione di agrumi.

A questo punto la storia si incrocia con quella della famiglia Alessandri, che da 40 anni porta avanti la valorizzazione del prodotto, al punto di avergli dedicato l'insegna del loro storico ristorante marinaro, a due passi dalla spiaggia di Albenga; e per chi non vuole preoccuparsi di test alcolici dopo aver abusato della bella cantina del ristorante c'è anche la stazione ferroviaria a 200 metri dal ristorante.
L'elegante e borghese apparecchiatura dei tavoli


Ma la famiglia Alessandri non si occupa di sola ristorazione, perché nell'entroterra di Ranzo, come si vede in etichetta, producono un ottimo olio di oliva e alcuni vini, tra cui un paio veramente sorprendenti, perché frutto di un'altra emigrazione di piante partite da Chateauneuf du Pape ( Beaucastel ) e ripiantate da queste parti.  Viognier e Roussanne ( 50 e 50 ) compongono l'uvaggio di questo ricco e morbido bianco che alla cieca potrebbe anche mandare in confusione qualche esperto della famosa zona vinicola dei dintorni di Avignone. Alla stessa maniera, l'uvaggio ( sempre 50 e 50 ) di Grenache e Syrah, sposta la mente idealmente di nuovo sul corso del Rodano; un po' più a nord in questo caso, perché la speziatura di pepe nero e caffè potrebbe far pensare ad un buon Cornas.


E adesso che vi ho raccontato una storia di cibo e di vino un po' diversa dalle altre possiamo passare a tavola per gustare una classica cucina marinara fatta di prodotti freschissimi, anche se è lunedì, un giorno che un tempo non veniva indicato come il migliore per mangiare pesce al ristorante. Un altro luogo comune da sfatare, almeno da queste parti.

L'ottima torta verde, che qui prende un nome particolare derivato dall'utilizzo di molte bietoline...

Rossetti al vapore con carciofi di Albenga, rigorosamente crudi ma tenerissimi


Piccoli calamaretti con le prime zucchine in fiore, in attesa di qualche trombetta...

Le cozze ripiene con brodetto di pomodoro piccante

Il Ligustico, uvaggio di Syrah e Granaccia

I ravioli di branzino e borragini con ragù di gamberi e scampi (!)

Filetto di orata alla ligure...

Il fastoso dessert di frutta con...

... con il morbido e soffice sformato di Pernambucco e confettura del medesimo

E c'è anche il passito di Pigato ( sempre dall'azienda di famiglia ) da abbinare felicemente al dessert.

E ancora, la profumata grappa di Pigato, distillata da Marolo, non un'azienda qualsiasi...

Piccola pasticceria maison

Il clima rimane buono sia per i gatti che per il Pernambucco, così come per tutte le verdure della piana di Albenga, dove  che siano carciofi, zucchine o asparagi violetti, la concorrenza si deve arrendere all'estrema particolarità e qualità di questi ortaggi, storicamente e attualmente tra i migliori in assoluto


Ristorante Pernambucco
Viale Italia 35
Albenga (SV)
Tel 0182 253458

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Azienda Agricola Massimo Alessandri
Via Costa Parrocchia, 22
18028 Ranzo (IM)
Tel 0182 53458

gdf

11 commenti:

  1. Dal crazy horse al lazi cat...APPERnambucco
    71/29

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  2. Bella lì! E chissà la cantina....la Michelin gli da anche il grappolo rosso, e non dappertutto lo vediamo
    Beppe

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  3. Che strana la Gallinara vista da Albenga, ha un profilo diverso che da Alassio. Bei piatti e bella storia. Merci!
    R

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  4. Quella cantina andrà assolutamente ri-visitata a breve.
    AAA Cercasi soci da mettere attorno al tavolo con molta sete francese.
    Quattro o cinque sarebbe perfetto.

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    1. Se si accettano soci sconosciuti io ci starei.

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    2. La vita è tutta un appuntamento al buio, quindi, va bene.
      Sotto Pasqua i migliori asparagi di questo pianeta dovrebbero già essere a disposizione

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    3. Allora ci vediamo ai primi Violetti d'Albenga.

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    4. io non ti conosco, io non so che sei... ecc ecc, tu lo sai invece, quindi palesati se e quando gli asparagi ti sembreranno abbastanza violetti

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    5. Per me gli asparagi sono sempre abbastanza violetti per sedermi ad un tavolo quindi a te la scelta del momento.

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  5. .....il carciofo, questo sconosciuto (in terra d'Irlanda)....mah ! Le Maire

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  6. Sono un uomo distratto ed informaticamente sprovveduto e non avevo notato l'iscrizione per email di qui il mio non palesarmi.

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