martedì 11 dicembre 2012

Un toast farcito al pub




- gdf 2013 -

L’avrei comprato quel pub. Non con i miei soldi, ovvio, con 20 anni che soldi grossi hai mai visto? E soprattutto che valore dai ai soldi? Piccoli o grossi che siano.

E allora stavo li a masticare il mio toast preferito bevendo la mia birra preferita, guardando la mia cameriera preferita, che a quell’età le deve avere grosse per fare effetto. Poi ci si raffina, adesso non mi va più così, ma a quell’età non si va per il sottile. Si cerca del Solid Rock. Bisognava dimostrare al secondo cervello che quello di sopra ti stava conducendo verso il bersaglio grosso; per le raffinatezze ci sarà tempo.

Toast farcito, che per me doveva avere tre semplici ingredienti: prosciutto cotto, formaggio tipo toma piemontese  o fontina a fondere, e nel mezzo dei carciofini tagliati fini o quel famoso mix acido che si poteva forse chiamare giardiniera. L’acidità. Da subito, da sempre. Hot dog no, o almeno non davanti ad una ragazza, quello ce lo si fa tra amici.

Benito apriva il pub alla cinque del pomeriggio, ma non era per il tè delle cinque che il British pub metteva a rischio le sue porte di pesante legno scuro  farcite di pesante vetro giallo, e neppure per far accomodare dame vittoriane arrivate alla loro ultima ora. 

Le poltroncine  tartan e i divanetti che invitavano ad invitare la cameriera ad abbassare le luci -ma non la minigonna scozzese-  erano li per prolungare il più possibile lo sguardo oltre la manica. Avevo un Tunnel of Love davanti. Ma lei non me lo voleva aprire; mi rimane il dubbio: forse solo perché non gli avevo mai chiesto di farlo?

Il pub è in vendita? Lo voglio! Ma chi me li da i soldi per subentrare, e a quanto quota l’affitto, e come si fa a fare un caffè, e come si fa ad accendere le luci, come funziona un tosta pane, come si cambia un fusto di birra alla spina, e come  si fa a lavorare insieme ad una cameriera così?

Adoravo il mio metabolismo dopo il quinto set: un altro toast farcito dunque, e un’altra Guinness, anzi, facciamoci male, non bastasse il Fantasy con la cameriera, mettiamoci sopra una prima Tennent’s, così il film parte prima.  Comincia presto ma finisce tardi; ok, il pub è in vendita, ma addirittura stasera?

Le bottiglie di whisky vanno all’asta dalle ore 20.00 ha detto Big Ben, bello grosso il barman. Roba ante guerra, i tedeschi non le hanno viste queste. Ma stasera potrebbero farsele, o comprarsele.

Fate quel che volete ma non toccatemi la cameriera! L’asta parte, gli assaggi sono consentiti, i prezzi salgono, le bottiglie passano di mano, altra gente arriva, alzano il prezzo, Big Ben non dice stop, tira fuori altri pezzi delle Isole, il tedesco alza il tiro, beve tanto, paga molto.

Ma la cameriera non è paga, il tedesco insiste, le bottiglie sono finite, resta lei. Quanto costa uno strip?!?  Quanto costa uno strip??  Parte l’asta, vince lei, due milioni di lire sono li sul tavolo! Brava!  a far star su tutto quanto, e a far pensare agli altri di aver vinto mentre ha vinto lei. Ma per me perse tutto, tutto quello che aveva addosso.

- gdf -

9 commenti:

  1. Riconfermo con ancora maggior convinzione quanto ti scrissi nella prima mail…detto questo non so quanti scorreranno il pezzo né quanti lo commenteranno ma una cosa la so e anche se le parole giuste oggi sono più difficili da trovare ci proviamo perché te lo devo anzi, lo devo al tuo racconto che se non si scorre ma si legge arriva dritto e risveglia ricordi immagini momenti che crediamo lontani anzi vogliamo credere lo siano poi basta una “guardianata”…

    M

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi fa brutto, sono quasi le dieci e non ho ancora deciso quale sarà la trattoria dove rifugiarmi, dove infilarmi come tra due cuscini . This is the question... http://www.wonderbra.com/

      Elimina
  2. Benito detto Big Ben rende l'idea...
    R

    RispondiElimina
  3. Ben aveva sviluppato una tecnica rara per i toast, perché nel tradizionale tostapane in verticale il formaggio andava ovviamente a cadere di sotto... mentre quello orizzontale, anche se le pinze erano belle forti, non riuscivano comunque a mantenere basso e piatto il toast. E anch'io, provando le moderne macchine per toast che si chiudono a libro, non sono rimasto per nulla soddisfatto del risultato, perché così il toast "suda", perché è costretto dentro ad un ambiente senz'aria, con la sua farcitura, che rilascia umidità e ammolla il pane invece di renderlo croccante. E allora come si fa ad avere un toast perfettamente cotto, croccante, basso e pratico da mordere? Si usa una piccola padellina antiaderente, ci si mette il toast a cuocere schiacciato sotto un batticarne. Lo si gira una volta sola: tre minuti per parte e il toast è perfetto.

    RispondiElimina
    Risposte

    1. mi concedi solo burro ed acciughe a farcire....
      un amore di toast!

      UGM

      Elimina
    2. Burro e acciughe in un toast caldo?
      Ma sei sicuro?

      Elimina
    3. yessss ! (le acciughe anche in versione salsa piccante... meglio ancora, inserite post tostatura)

      un bacio

      UGM

      Elimina
    4. Giusto !

      qui... nevica.... !

      UGM

      Elimina