mercoledì 18 marzo 2015

Pura Vida


E di nuovo la piramide di cristallo che ora è vuota e non è di cristallo, svuotata del suo significato e del suo contenuto  per lasciar andare quello che sembrava un amico, quello che te l’aveva regalata e tu pensavi in buona fede, invece fece cambio con la tua fiducia. Poco male, certi schiaffi fanno meno male di altri, non si porge l'altra guancia, si cambia sentiero e ci si ritrova in un bosco pieno di cose nuove da scoprire e da  affrontare;  gli costò caro quel gesto, ma scelse lui,  nessun rimpianto. Lo rivedo qui, all'aeroporto di JuanSantaMaria de Costa Rica. Una pacca e via, vende materiale edilizio antisisimico a chi ha paura dei terremoti sotto il motto del pura vida, mi invita a pranzo, si mangia male, non si risolve, ma è pura vida. Mi iscrivo a twitter e il primo a rispondermi è di Barranquilla, uno che mi parlava solo al cambio di campo di ogni set nella Riviera dei molto fuori. Scheda di telefonino cambiata spesso per non farsi beccare dai servizi, più segreti dei suoi una volta sdoganata l'amica Shakira; invece no, mi sbagliavo, stava organizzandosi, adesso ha un ristorante laggiù Luis, e per simpatia l'ha chiamato Da Luigi, mi manda i menù, mi aspetta in Colombia per una pizza, ci credo. Salvatores, pure lui ieri sera, da un Puerto poco Escondido, dagli altipiani del Mexico, con un Bisio da farne due a Castelletto Ticino, buoni ma da preneder con le pinze quei due. Mi spiano sulla branda, scendo e salgo il faro con un fardello di bottiglia da camallo. L'obiettivo ambizioso mio di stasera è battere il miglior sherpa di Kathmandu, dove ripartire a testa bassa per scrivere la prima guida ristoranti Main City Nepal & Tibet, senza escludere il Bhutan.   gdf


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