sabato 21 marzo 2015

Aoc Champagne Rosé Zero Brut Nature s.a. Tarlant


Il rosé de mélange (o d’assemblage) – aggiunta di una percentuale di vino rosso prima della presa di spuma – non millesimato di Tarlant - 85 Chardonnay, 15 Pinot Nero – è, a mio modesto avviso, uno dei migliori champagne rosé di rm in circolazione.
Il mio è base vendemmia 2008, con aggiunta di vini di riserva, quasi 48 mesi sui lieviti e dégorgement del febbraio 2013.

E’ rosé scintillante, quel tanto che basta per definirlo tale, giusto qualche riflesso corallo, con perlage convintamente verticale, privo di scodate.
E’ subito freschezza e vinosità, intensità espressiva e espressione di intensità.
Parte con sentori di pane sulla griglia e gocce di cioccolato, ma il frutto spinge, particolarmente fruttini rossi, con elevate dosi di ribes e lampone; non da meno l’arancia sanguinella, a braccetto con litchi e radice di rabarbaro. Infine, mi strega il tanto sale, che sale, che penetra i forti richiami minerali e salmastri, per unirli in uno stretto abbraccio – amplesso è troppo? – dove il pepe nero esalta e chiude il cerchio, suscitando godimento alle narici.
Difficile staccare il naso, da starci dei quarti d’ora.

Scrivere di bocca completa è ricorrere al lemma più breve, diretto e comprensibile, per raccontare il gusto. Completo, banalmente, ma precisamente, come dall’etimo.
Dunque l’assaggio è carnoso, voluminoso e ricalca, rafforzandola, la già ampia e scrupolosa vetrina olfattiva. L’integrità del sorso è ben armonizzata da fine struttura e da bollicina a piombo e affilata – è un brut nature, mon Dieu – mai sferzante, né tagliente.
Freschezza e scatto mai domi, di pregevole profondità, per una vivacità del frutto legata a lunghi e salati ritorni di iodio, spezie e caffè.


Mariage avec polpo alla gallega e la suadenza vinilica e “circolare” di Stevie Ray Vaughan.

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