mercoledì 11 marzo 2015

Pane vino e fantasia

By Hazel



Triple A live 2015

Glyn Johns,storico produttore e ingegnere del suono di molti classici del rock,a proposito dei Rolling Stones disse "Per me sono stati la migliore sezione ritmica con cui mai mi sia ritrovato in una stanza.

E prendere una cosa cosi naturale ed elaborarla fino allo sfinimento,peggiorando sempre di più finché Keith arrivava a dire "questa è la take buona!" .Per qualche ragione che Dio solo sa,era estremamente frustrante"

È la stessa sensazione che a volte si ha quando si ha a che fare con gli eventi Velier.

Una lunga ed impegnativa organizzazione per fare le cose in grande,e quando ci si mettono nessuno li batte in questo senso,e in un attimo un eruzione vulcanica improvvisa può scombinare tutti gli spartiti.

Tutto ciò,se mai c'è stato,non è emerso da quel stupendo luogo che è il ristorante del Grand hotel dei Castelli,costruzione medievale che domina Sestri Levante tra la baia delle favole e la baia del silenzio.

Se questo non bastasse , aggiungiamo le quote rosa Velier ad affiancare i produttori presenti,decine di mimose in carne ed ossa.

Una sostanziale parte femminile in organico ben prima degli slogan dell'ultimo dei boy scout,nel caso ultimo non fosse ,chiamiamo Bruce Willis ad azzerare la stirpe.

A parlare dei vini sono in imbarazzo, perché se scrivere di musica è come ballare di architettura,scrivere di vino è come sanscrito letto a un pony,forse.Ma soprattutto perché mi sembra di parlare del mio giardino e non mi va di guardare oltre a quanto vedeva Peter Sellers.

È stato emozionante poter conoscere Francesco Brezza di Tenuta Migliavacca, azienda biodinamica pioneristica in Italia,persona umile,concreta, ma ovviamente determinata .

Per non parlare dell'elettrico e appassionato Luigi Tecce :se dovete bere un aglianico,andate senza remore sul suo Taurasi Polyphemo 10'.

Se non vi piace il pinot grigio,provate quello dello sloveno Slavcek:dimenticate grasso e burro ,qui c'è eleganza e sale.

Se pensate,come me,che in Spagna si beva solo concentrati antidiluviani di legno yankee,nelle lande di Don Chisciotte,esiste un piccolo produttore di semplici vini fatti in acciaio,che vengono via per due lire:Esencia rural.
Se amate le classicità dei papi,lo Chatenneuf del Domaine de Villeneuve non tradisce neanche nel 12'

E ancora il Marsannay Les Echezots del di Ballorin,un finto-semplice di bella finezza.Sempre in tema il Nerello 04' di Calabretta,longevo ed elegante.
Il Morgon 14' di Lapierre,presentato con e senza solfiti. Quest'ultima versione spicca già per un frutto molto più aperto.

Ultime novità sono La Felce dall'ultimo lembo dei Colli di Luni e una lunga serie di San cerrre bianchi di gran classe,più un pinot noir da beva incalzante del domaine Fouassier.

Un evento riuscitissimo,occasionalmente aperto al grande pubblico.
Alla prossima.
Hazel



12 commenti:

  1. finalmente si è tornati un'attimino "alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non del vino, del cibo e della musica"

    le NON emozioni di Cà del Bosco e similari proprio non si possono piu' leggere su queste pagine...

    grazie Hazel e... gli assenti hanno (quasi) sempre torto pero' quando c'erano gli Armadilli a presenziare era un'alta cosa o sbaglio pard?

    Pat Garrett

    RispondiElimina
  2. Vedi tu, a me va bene tutto, roba pulita o sporca, io il carretto l'ho tirato come sono stato in grado di farlo

    RispondiElimina
  3. ...e tu scrivi, anche i pony, nel loro piccolo, masticano il sanscrito.
    Interessante, se c'è stato, l'intervento della Occhipinti ?
    O si è presentata senza trucco e non se l'è sentita...
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione.In effetti avrei dovuto scrivere,come sanscrito letto a Brunetta:)
      Occhipinti presente.Nonostante la fama sopraggiunta è sempre donna d'onore.
      Hazel

      Elimina
  4. E' che periodicamente sta roba deve venire a galla, come se la password ce l'avessi solo io, bha ...

    RispondiElimina
  5. dai, un po' di provocazione ogni tanto ci puo' stare o no? Per gli Armadilli a presenziare intendevo agli eventi del vino non su queste pagine.. purtroppo il tempo (per fortuna) non c'è nè per una nè per l'altra cosa..;-) La battuta sul fatto che si recensisca Cà del Bosco qui ci puo' stare (almeno credo), lo spirito inziale era diverso ma è ovvio che chi scrive puo' scrivere quello che vuole.. Besos a Tutti
    PG

    RispondiElimina
  6. Le parole, come le persone, sono vive e in evoluzione, come il vino d'altronde, ampi spazi dovrebbero (speriamo) poter garantire post(o) per tutti, è il bello di aver casa nel bosco ;-)
    A presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certamente ma alla casa nel bosco con bella vista preferisco quella di Caterina sul Pendio ;-)

      questione di gusti ça va sans dire...

      Pat

      Elimina
  7. Più che Bellavista, sarebbe bello ritrovarsi al Belvedere o dove volete per un simil meeting, quel che stappi bevo ;-) e, come li hai trovati oggi, minuti per i comnenti, se li trovi ancora sono cibo per l'Armadillo e piacere per chi legge, almeno per me che vedo nel confronto uno dei motivi per i quali un blog mi disseta...

    RispondiElimina
  8. Il Guardiano si è indispettito ;), non so se basti un Aurelio (Del Bono) per fargli tornare il sorriso o serva l'altra effervescenza, quella vicina al 50° parallelo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Altri lidi vanno bene lo stesso, quest'oggi, per stare in tema emozionale del gdf vedrei bene un gran cru della divina collina: non quello dal nome singolo. ermetismo del benvenuto. :)

      F.

      Elimina
  9. Perché il Guardiano è l'Armadillo ----Vivo
    Alba

    RispondiElimina