mercoledì 4 marzo 2015

CASTELLI DI SABBIA



Marco 50&50

La curiosità è femmina, per questo mi ci trovo bene, le ho offerto il braccio ma è stata lei a condurmi, prendendomi per mano e per la gola.
Mi è arrivata voce, da un coro polifonico, che a Milano, in una pizzeria periferica gestita da egiziani, oltre a far bene la pizza (che non sarebbe una notizia da striscia la notizia ma una notizia che passa strisciando) sembra cucinino con maestria italiana una faraonica porzione piramidale, si fa per dire e per invogliare,  di spaghetti alle vongole.
Poco lontano dalla Chiesa di San Cristoforo e quindi anche dalla Gelateria della Musica, che è diventata un punto di riferimento per i milanesi esigenti in fatto di gelati, questa modesta pizzeria (che invece le arie dovrebbe darsele) così diversa dai locali modaioli che nascono di continuo lungo la rotta disegnata dall'Alzaia del Naviglio Grande, oltre a sfornare pizze, sicuramente in media con quelle che i locali di tendenza propongono a prezzo raddoppiato e a spazio dimezzato, ha in mano, ma in cucina è meglio, l'asso di briscola senza nemmeno saperlo.
Inutili i dettagli sul locale, sull'accoglienza, sui tempi di servizio, sulle proposte in carta, tutto nella norma peraltro, i giudizi dipendono in larga parte dal contesto, come le frasi e le parole, perché un conto è dire, lo senti l'uccellino mentre si sta passeggiando nel bosco...
Quel che mi preme segnalare oggi è soprattutto il fatto che quando gli spaghetti sono arrivati al tavolo ero già stato preavvertito da un profumo che definire invitante è riduttivo, il cuoco ha fatto in modo che la padella si ricordasse per un po' di essere stata accarezzata in modo brutale da un fuoco maschio, segnali di fumo mi davano ulteriore conferma che molti indizi fanno una prova del cuoco.
Mentre arrotolavo senza sosta forchettate di spaghetti, succhiavo avidamente i molluschi dai loro gusci, percepivo la viscosità necessaria alla buona riuscita del piatto, l'accenno del prezzemolo, la cottura perfettamente al dente, il profumo dell'aglio, la sapidità che non sovrasta e cercavo, ho cercato fino all'ultimo ma non l'ho trovata, anche dopo l'ultima forchettata, ancora calda e profumata, la lingua in ricognizione è tornata al suo posto senza averne trovato nemmeno un granello, di sabbia.
Inevitabilmente sono caduti molti castelli, quelli di sabbia e non, quelli costruiti in aria che si danno le arie senza averne il titolo, il titolo del post.
Dovesse venirmi il Desiderio (questo il nome del locale) di un altro piatto di spaghetti, strano a dirsi ma è qui che tornerei. 

M 50&50

14 commenti:

  1. Di rimpallo ti racconto che mi è capitata la stessa cosa sempre a Milano. Una sera, finito un corso dovevo scegliere tra un trancio di pizza o un kebab stando nei pressi della stazione. Ma la fame era tanta e così, non so come e dove a distanza di anni, mi sono infilata in un piccolo locale dal nome italiano e senza lampade rosse appese.... beh il titolare (che faceva anche da cameriere e da cuoco a quell'ora e sembrava un attore di Bolliwood ) mi ha servito un risotto con zafferano MERAVIGLIOSO, una faraonica porzione discoidale di color oro che è rimasto il mio miglior ricordo de milan.
    Alba

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    1. Se mi avessi citofonato, avrei potuto dire ai miei nipoti che non ho, di essere stato il secondo miglior ricordo milanese di Alba ;-)

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  2. Caro Marco, gli spaghetti erano ottimi come anche la compagnia.
    Connubio perfetto. !

    Pallock

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    1. "Ripeteremo il pistacchio" come dice il fotografo ;-)

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  3. Belìn, m'è venuta fame. E un po' d'invidia, per il coraggio di assecondare la curiosità anche a costo di un triplo carpiato rovesciato con avvitamento

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  4. Dicono gli inglesi: la curiosità uccise il gatto ma la soddisfazione lo riportò in vita. Ma se i giudizi dipendono in larga parte dal contesto, un conto è dire Kynki e un conto è dire: lo vedi quel gattino che passeggia per Pechino?.....
    Alba

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    1. Ho provato a prenderlo a bacchettate a mandorla, ma non ci sente, un gdf è stanziale per definizione, tu come lo definiresti...

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    2. Dom Roberto Perignon o l'Abate bianchista

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  5. Stasera mi ci fiondo.... lho sempre visto ma non ci sono mai entrato.

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    1. Caro Davide, spero siano stati di tuo gradimento, fammi sapere, sempre che tu non sia stato fatto prigioniero da Golia ;-)

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    2. detto fatto. piu che di Golia,ho avuto paura del feroce saladino ; ) che invece si è dimstrato gentile e efficiente .... gli spaghi erano come da te descritti. ottimo anche il guazzetto di cozze, e la sogliola arrosto. risolto il problema del ristorante poco impegnativo a un km in linea d'aria da casa.... e sono sempre aperti.
      grazie

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