giovedì 3 maggio 2012

Bistrot Bourgogne # 01 di almeno 04


- del Guardiano del Faro -


Ormai lo sappiamo, dopo lustri e lustri di corse affannate tra una cantina e l'altra non è il caso di intervallare faticose degustazioni con altrettanto impegnative sedute pluristellate affaticanti per l'apparato gastro intestinale. Meglio un intermezzo, si alcolico, ma che almeno sul piano del cibo si risolva con uno snack, un piatto, un intercalare di piccoli aperitivi invece di copiosi rituali degni di miglior causa o di viaggi motivati da altre priorità.


Ma del buon vino -oui, c'est du bon vin - non ne deve mancare, anche se a dire il vero non posso fare a meno di chiudere ogni giornata a Beaune e dintorni senza un paio di birre extra strong in Place Carnot. Un paio di Bush a 12° ti risistemano e ti sciacquano e risciacquano via la giornata di dosso meglio di una doccia, facendoti dimenticare le detartrasi giornaliere a base di giovani chardonnay e le immersioni in tisane al pinot noir. Comunque rivediamo alcuni indirizzi utili allo scopo.


Con un pane  così buono, lievito madre e farine sceltissime...

Sarà inevitabile abusare delle ottime mostarde Edmond Fallet
Il quartiere del Faubourg de La Madeleine è noto ai borgognisti per la sua bella sequenza di locali adeguati allo scopo. Un grande parcheggio a prova di imbecille consente di abbandonare l'auto dove capita, anche a 1,2 di tasso alcolico un posto lo si trova sempre. Di fronte tante cose, L'Ecusson, Les Tontons, Les Caves Madeleine. Ci eravamo già stati in quest'ultima, e ci siamo tornati dal "barbuto BIO'" , a pranzo e a cena, cosa rara, ma il motivo c'è.

Patè de campagne artigianale e cornichons, con il Kir Royale
Les Caves Madeleine fa parte di un club che ufficialmente non esiste, di un circuito di locali francesi dove un decalogo non scritto li rende riconoscibili tra gli altri per la scelta dei vini biologici-biodinamici haut de gamme e uno stile di cucina più raffinata della media, e  che usa prodotti bio anche in cucina. In questo caso, un'altra originalità è rappresentata dalla possibilità di scegliere i vini sullo scaffale e metterli sul tavolo. Il prezzo per l'asporto è ovviamente inferiore, ma con qualche euro in più si può stappare qualsiasi bottiglia. In questo caso, il nostro Barba-Bio si dimostra preparato anche sulle produzioni di nicchia italiane, che siano vini biologici o prodotti come il riso. Agenda alla mano e via, confrontandosi verbalmente su produttori italiani e francesi, senza sciovinismo. Lui ascolta e prende nota sull'agenda. Noi ascoltiamo e stappiamo, anche cose meno note di quelle che appaiono in questo post. Qualche chicca me la tengo per altri scopi.

Canard roti finalmente tenera e ben cotta al sangue.

Boeuf Borguignon, il migliore del viaggio...
.... e il suo abbinamento, scelto sullo scaffale.
Molto buono anche lo stinco glassato e verdure al dente...




Tra pranzo e cena, tra carne e pesce, non si capisce più bene il senso logico delle scelte, se fosse importante trovarlo. Importante invece trovare un vero risotto al dente, comme chez nous, profumato di aglio, colorato di prezzemolo e arricchito da un glorioso filettone di cabillaud arrostito.
Qui ci vuole un grandissimo Aligotè.
Ma anche questo, con sboccatura 2006! Ormai uno sherry.
Ma sopra a tutto ci vuole questa: La Framboise di Roulot... prima di andare a lasciare il sangue in birreria. E abbiamo appena cominciato



Caves Madeleine
8 Rue Faubourg Madeleine  21200 Beaune, Bourgogne
Tel +39 03 80 22 93 30

- gdf -



4 commenti:

  1. La framboise di Roulot e il distillato di lamponi selvatici di Capovilla come li collochi tra loro?

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  2. Bella domanda... me lo ricordo più alcolico è più ricco di frutto maturo il distillato di Capovilla, come dire, diversamente ottimo, ma può darsi che tra un lotto e l'altro ci siano lievi differenze. Poi non dimenticherei il famoso Framboise sauvage Coeur de Chauffe di Miclo. Non male anche Brana e, tra gli altri, mettiamoci anche Massenez...

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  3. Chave com'era , già avvicinabile ?

    grazie

    Alessio

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    1. Molto chiuso al naso, meglio in bocca, ma in effetti il tuo dubbio ha un fondamento. Non è stato il momento giusto per berlo.

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