mercoledì 2 maggio 2012

A Cervere, dal Renzo (seconda parte)


 - gdf 2012 -

Da qui in poi andiamo in discesa, che  ci godiamo con il vento in faccia. Intanto gustiamoci lo spettacolo di una delle più grandi espressioni di cucina piemontese contemporanea, in un ristorante che ha fatto passi avanti anche per quanto riguarda la qualità del servizio e la carta dei vini, e che quindi si piazza in maniera autorevole ai piani alti della ristorazione nazionale. Il menù della giornata parte con un messaggio assai significativo.  Roba hard! Avanguardisti astenersi o mettersi occhiali scuri e crema ad alta protezione, perché si inizia addirittura con una corposa insalata russa iper-concentrata e presentata con una filigrana di maionese.  


Il pane: eccellente. E volendolo confezionare in questi piccoli formati non è poi così facile raggiungere questa qualità di lievitazione, di omogeneità di cottura, di fragranza estrema...
Focaccia e grissini sono altrettanto impeccabili
Uovo morbido, gamberi, patè di tonno, asparagi...


Cosa ci sarà sotto?

La trippa!  La trippa con porri e lenticchie
Plin di seirass...


Carne e panatura da guardare per capire, e le  cinque  diverse verdure non sono da meno...

La finanziera che vale il viaggio
... e questi? Con guanciale e  al curry, quasi  innovativi ...






Vorresti andare a Cervere senza mangiare le lumache ai porri con erbette? No, non si può. E' vietato.




Solo un assaggio di formaggi, ma alla fine saranno il doppio, perché anche il Bettelmatt pretese di arrivare alla nostra tavola, e gli altri al seguito... con ciliegie al Grignolino.




Qui attraversiamo le Langhe in dolcezza, regione benedetta dal Dio della Gastronomia. Renzo è un perfezionista, ed ha ragione quando dice che nel bonet uno strato di granella di nocciola ci starebbe bene, messo proprio sotto, e non a lato. Il resto è superbo, così com'è.



5 commenti:

  1. Il mio favorito
    Giorgio

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  2. adoro questo posto, in questo caso anche la bottiglia;-)
    tradizione (e non solo) ad altissimo livello...

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    1. Si è bevuto anche altro, parecchio altro, però ci tenevo ad evidenziare questa bottiglia, perché alla cieca sarebbe una di quelle bottiglie che farebbe venire a molti dei dubbi su tanti Barolo e relativi prezzi.

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    2. Alessandro Pellegri3 maggio 2012 alle ore 08:47

      SI, decisamente una bella bottiglia, brava la sommelier! :-)

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  3. Ciao Roberto, te possinooooo!!! Con questi posti mi fai venir voglia di......e chi ce la fa più a fare quei chilometri dopo aver mangiato old-new Piemonte style? 40 anni fa bazzicavo da quelle parti (con chapeau et plume) e di posti ne ho girati parecchi. Bellissimo reportage. Trasmette quello che è. Ciao LAMAX61°

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