sabato 9 aprile 2011

Il vino del giorno : Meursault Génot-Boulanger 2008

- del Guardiano del Faro -

Il vino del giorno e non solo del giorno, intanto perché si tratta di un vino del mio campanile preferito, inoltre perché me l’ha consigliato un amico chef che si chiama Massimo Sola, che scopro talent scout vinicolo in una zona difficile come la Borgogna . Della sua passione verso la Champagne sapevamo in molti, ma l'ampliamento dei suoi orizzonti in questa direzione, e probabilmente in futuro anche verso altre realtà vinicole francesi è per me una novità, dunque doppio interesse verso questo vino di Meursault. Anche perché di chef che ci capiscano di vino non ne ho conosciuti molti, perché come al solito gastronomia ed enologia percorrono due binari perfettamente paralleli che raramente si incrociano nei pensieri degli appassionati dell’uno o dell’altro settore . Provate a interpellare Massimo Sola a proposito di questo argomento, anche su questo tema vi sorprenderà. Ma lasciamo ai fornelli Massimo e andiamo "verre à la main" ad affrontare questo giovane Clos de Cromin 2008, Meursault versante Volnay, dove i terreni a volte favoriscono il pinot noir e a volte lo chardonnay, settore meno famoso dell’altro, quello verso Puligny, e dove sono concentrati tutti i premier cru di Meursault, ma anche da questa parte ci sono terroir resi famosi da produttori mitici di Meursault come Comtes Lafon o D’Auvenay che in parcelle di carattere quali le Prè de Manche o nel Clos de la Barre producono regolarmente ottimi Meursault che sanno veramente di Meursault. Altro produttore di rilievo sul medesimo terroir da ricordare qui come termine di paragone è sicuramente anche Patrick Javillier.





In questo caso abbiamo un vino che si presenta limpidissimo nel bicchiere, con un color paglierino scarso e riflessi verdini che farebbero pensare ad una sotto estrazione ed a una certa semplicità, elegante e sottile semplicità coerente ad un appelation village. Invece già al naso si manifesta in maniera ben più convincente, perché lo spettro olfattivo è praticamente espresso al completo e identifica autorevolmente il comune di origine. La tavolozza si apre subito su sentori minerali correlati da note floreali, fiori bianchi con sottofondo di cipolla bianca e poi a seguire i consueti agrumi nobili, bergamotto e cedro. Camomilla di contorno e finale con nuances balsamiche. Veramente inaspettato, chapeau. Assolutamente pulito al gusto quanto lo è nel bicchiere, ma non così semplice e lineare come lecito aspettarsi, perché un Meursault vinificato diligentemente non potrà mai essere codificato come un vino “semplice” , al limite sarebbe lecito individuare uno stile e collocarlo in un solco interpretativo, quello verticale e privo di fronzoli tipico di altri produttori che fanno di nome Roulot o Germain, quel modo di intendere un Meursault più alto che largo, dove sarà la mineralità e l’acidità ad incidere, piuttosto che la pesantezza di un frutto troppo maturo o di un elevage troppo marcato. Carattere minerale e freschezza che fa salivare la lingua e fodera con discrezione il palato, senza spessori imbarazzanti o grossolanità di sorta. Tra gli altri parametri che mi piace inserire ultimamente in una scheda di degustazione non dimenticherei il tempo necessario per terminare la bottiglia in assolo sul faro, e cioè non più di 90 minuti, con due grissini, performance di discreto livello per il vino in questione. Ma volendoci abbinare qualche cosa, questo qualche cosa dovrà essere un cibo raffinato che sappia fornirgli degna compagnia, penserei ad un risottino con rane al burro, un insalata di granchio, dei tagliolini con ragout di scampi e zucchine, una crema di patate e porri con St.Jacques grigliate, una quaglia farcita in salsa di ostriche, o una classica sogliola alla mugnaia. Di conseguenza trattasi di vino adeguato alla ristorazione di classe e dove il prezzo sarà più che concorrenziale rispetto ai nomi dei produttori sopra citati. Qui ci si fa molto meno male al portafogli per una buona bevuta. Chiudo ringraziando Massimo Sola per avermi fatto scoprire questa chicca importata , questa come altri vini di Génot-Boulanger, dalla società ExtraBrut Group, nel vicentino, e di cui a questo punto sarei curioso di testare altri prodotti francesi meno conosciuti di quelli di Borgogna, quindi anche Billaud Simon , che già conosciamo bene come specialista aristocratico dei vini di Chablis. Altro capitolo, di Billaud Simon ne riparleremo più avanti.


Meursault Clos de Cromin 2008
Chateau Génot-Boulanger
25, Rue de Citeaux
21190 Meursault ( Cote d'Or )


- gdf -

4 commenti:

  1. ... e che se quindi costassero una trentina di euro sarebbe un buon affare ?
    R

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  2. Per questo direi di si, anche qualche euro in più li meritano questi village ( ne ha altri due ), sui premier cru di Puligny e Chassagne bisognerà invece aggiungerne qualcuno in più ;-)

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  3. li hai acquistati in italia?

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  4. Oui!
    I prodotti sono regolarmente importati e consegnati in casa a 24 ore dall'ordine ( trasporto incluso nel costo ) con imballaggio a prova di corriere SDA, che è tutto dire...
    E se sono arrivati interi a Sanremo in 24 ore arrivano anche a Saint Bart ;-))

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