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Capsicum!
Vedo e non vedo. Trasparenza di capocollo e caciocavallo. Senza parole rimasi. Eros a la calabrese intesi. La signorina in leggings neri affrontata fuori dalla porta, di spalle, non ce la poteva comunque fare a seguire la moda, neanche a passo veloce, neanche fosse partita dal panta-collant e fosse passata attraverso il fusò schivando il jeans a vita bassa. Mi soffermo: forse se li avesse scelti rossi, forse, ma così, in nero, no. Quell'immagine così cruda ma ben piena non me la sento di mostrarvela.
Dentro non c'è nessuno all'una, anzi, ce ne saranno due, ma dopo dieci minuti il locale si riempì di gente stanca di cotolette al rosa e tagliate di angus rosso, risotti gialli e seppie bianche con piselli verdi. Saranno dodici anni che non torno in Calabria; e allora si, quando il gianchetto milanao mi ha dato in mano le tre buste e una chanche ho deciso che sarebbe stata nel bianchetto di sardella di Calabria la busta numero trrè, quella da aprire in due.
Red Hot, roba hard immaginavo, leggings rossi strappati sul davanti, pizzi rossi scardinati dalla passione; e invece tutto sommato ce la siamo cavata con qualche latticino terapeutico, del medesimo colore delle nostre facce non ancora colpite da una giornata degna di chiamarsi primavera, fino a quell'oggi dell'avantieri, dove i 25 para-celsius di Milano ci hanno fulminato solo per poco, perché emozioni da Habanero o Jalapeno vorremmo, ma alla fine sono sempre le placide mozzarelle quelle che ci confortano.
Dentro non c'è nessuno all'una, anzi, ce ne saranno due, ma dopo dieci minuti il locale si riempì di gente stanca di cotolette al rosa e tagliate di angus rosso, risotti gialli e seppie bianche con piselli verdi. Saranno dodici anni che non torno in Calabria; e allora si, quando il gianchetto milanao mi ha dato in mano le tre buste e una chanche ho deciso che sarebbe stata nel bianchetto di sardella di Calabria la busta numero trrè, quella da aprire in due.
Red Hot, roba hard immaginavo, leggings rossi strappati sul davanti, pizzi rossi scardinati dalla passione; e invece tutto sommato ce la siamo cavata con qualche latticino terapeutico, del medesimo colore delle nostre facce non ancora colpite da una giornata degna di chiamarsi primavera, fino a quell'oggi dell'avantieri, dove i 25 para-celsius di Milano ci hanno fulminato solo per poco, perché emozioni da Habanero o Jalapeno vorremmo, ma alla fine sono sempre le placide mozzarelle quelle che ci confortano.
L'oste Luca con Massimo UGM, la mia guida verso la Calabria milanese
Il capocollo dentro il caciocavallo: un tipo di rapporto sul quale il Parlamento Europeo si è rifiutato di dare indicazioni. Se vi piace fatelo...
La zona "HOT CLUB", bisognerebbe essere maggiorenni e inserire la smart card... comunque sia, si apre la tendina rossa e ci si addentra: dall'alto a sinistra la sardella (il caviale di Calabria), la 'nduja, le olive schiacciate e i peperoncini farciti di olive, capperi e tonno. Tutto molto piccccante / Da pronunciare aspirando
Delizioso, profumato e beverino Cirò. Per 15 euro al tavolo, un vero regalo
Le acciughe salate come ostrichine e la ricottina che ci stempera i desideri più arditi
Attributi alle cime di rapa con crema di ceci e una prima misura di fior di latte
La pasta fresca e il "macchinario" per farla in casa
Linguine e spaghetti in due versioni, neppure troppo piccanti:al caviale di Calabria e a la Cafoncella... complimenti allo chef Antonio
Non si può andare per il sottile: qui un grosso e Nero di Troia ci vuole! Castel del Monte Rosso Cocevola 2007
Da non perdere il caciocavallo alla piastra farcito di 'nduja, che si fende in due e non ti lascia incompiuto il rapporto con il palato.
Una cosa fresca per equilibrare il piccante, ma anche nel gelato di pistacchio alle gocce di cioccolato c'è qualche cosa di piccante
Liquorino di zagara di Calabria a chiudere, per l'alito; non si sa mai.
Dongiò
Via Bernardino Corio, 3 20135 Milano
sull'estremo del limite edel filo del rasoio da peli irti
RispondiEliminaBB
Cadere è un attimo
EliminaPuro Calabrese Di Origine Controllata Garantita e Tramortita ;)Quel capocollo col caciocavallo dentro un pane sciapo lo mangerei adesso.
RispondiEliminaTMC
Che perversione :-)
EliminaHahahha :)
EliminaTMC
Un gustoso food porn :-)
RispondiEliminaDonatella
Rapito!
RispondiEliminaR
Grande la mia Calabria !!!! Io sarei rimasto nella nostra terra sui vini e soprattutto avrei concluso con l'immancabile, l'immarcescibile, l'inimitabile AMARO DEL CAPO !!!!! Un must !!!! Le Maire
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