gdf
Per dire tutta la verità sotto una forma demenziale o surreale ci vogliono argomenti seri, di cui sappiamo esserne pregno il mondo del wine&food web. E siccome in questo periodo ho pubblicato quasi solamente post seriosi e oggettivi mi devo impegnare per starci dentro, per questo motivo e per quant'altro. Devo prendermi una pausa e andare a curiosare su Google per scoprire che cosa capita a mia insaputa. Accendo la luce del faro alla massima potenza e comincio ad andare a curiosare dentro le case degli altri.
Si, avrei avuto altre cose mie da pubblicare oggi, ma ogni tanto bisogna rimettere in ordine le cose sul web, perché, lo sapete, basta che una o più fonti “autorevoli” dicano o scrivano la stessa notizia e questa, come una pioggia fine ma persistente, ricadrà su molti siti minori che senza verifica ripeteranno -grazie alla raffinata tecnica del copia e incolla- la medesima notizia o non notizia che sia. E così, può succedere che la storia venga riscritta in maniera imprecisa proprio perché non verificata.
Poi ci sarebbero anche altre curiosità che mi ha fatto notare un'assidua e cara lettrice ma che resteranno invece senza una risposta soddisfacente, perché dal di fuori resta difficile capire il motivo per cui si chiuda una settimana intera la vetrina di un blog solo per cambiargli l'insegna, o fare altrettanto solamente per occultarne il contatore del gas dalla vista del pubblico.
Un'altra amica mi ha pregato di non essere troppo "siderale" quando scrivo, mentre uno chef di grido mi ha confessato che sono l'ultima cosa che legge prima di andare a dormire. La dicotomia è palese: ginseng o camomilla?
Si, avrei avuto altre cose mie da pubblicare oggi, ma ogni tanto bisogna rimettere in ordine le cose sul web, perché, lo sapete, basta che una o più fonti “autorevoli” dicano o scrivano la stessa notizia e questa, come una pioggia fine ma persistente, ricadrà su molti siti minori che senza verifica ripeteranno -grazie alla raffinata tecnica del copia e incolla- la medesima notizia o non notizia che sia. E così, può succedere che la storia venga riscritta in maniera imprecisa proprio perché non verificata.
Poi ci sarebbero anche altre curiosità che mi ha fatto notare un'assidua e cara lettrice ma che resteranno invece senza una risposta soddisfacente, perché dal di fuori resta difficile capire il motivo per cui si chiuda una settimana intera la vetrina di un blog solo per cambiargli l'insegna, o fare altrettanto solamente per occultarne il contatore del gas dalla vista del pubblico.
Un'altra amica mi ha pregato di non essere troppo "siderale" quando scrivo, mentre uno chef di grido mi ha confessato che sono l'ultima cosa che legge prima di andare a dormire. La dicotomia è palese: ginseng o camomilla?
Lontano dal tempo in cui si parla
di guide, che sul web corre velocissimo, in una mattinata scarsa di novità e
notizie mi sono messo a fare una ricerca strana senza fini polemici, ma solo
perché la storia riscritta sul web può essere distorta proprio a causa di una
frase reiterata quanto dubbia. In realtà la risposta la conoscevo già, ma la
memoria può giocare brutti scherzi, e infatti la mia idea andava vicino alla
realtà, ma non era centrata al 100%.
La pregevole storia degli chef
italiani che hanno ricevuto il massimo onore sulla Guida Michelin parte male
sul web, perché se io cercassi, per esempio :
primo+chef+italiano+tre+stelle+Michelin (abbastanza preciso quindi), la prima
risposta altrettanto precisa e pertinente arriverà addirittura da Il Sole 24ore che dice:
Lo chef Bombana superstar a Hong Kong è il primo cuoco italiano ad avere ottenuto le tre stelle fuori dall'Italia.
Poco
righe più sotto, più o meno la stessa frase mi esce anche da Gazzetta
Gastronomica “…lui è Umberto Bombana, il primo cuoco
italiano ad avere avuto le tre stelle Michelin
fuori dall’Italia”. Ora, è
chiaro quanto l’attualità abbia potuto spostare l’attenzione digitale sul primo cuoco italiano
all’estero ad ottenere la gratificazione e non su quello che le portò a casa nel proprio paese,
che come ben sappiamo è stato Gualtiero Marchesi; ma neppure il primo cuoco
italiano tre stelle Michelin all’estero è stato Bombana, a meno di annettere
nuovamente Bressanone all'Impero Austro Ungarico o al Terzo Reich.
Nel 1949 il trattato Austria-Italia era già stato firmato
da un pezzo, confermando l’appartenenza della provincia di Bolzano all’Italia.
E così il 17 Luglio 1949 nacque a Bressanone il primo cuoco italiano che in
seguito conseguì le fatidiche tre stelle Michelin. Il ragazzo fece anche
abbastanza in fretta ad affermarsi, e non in condizioni favorevoli, perché
andarsele a conquistare in Germania ed a soli 32 anni non deve essere stato assolutamente
facile.
Nel 1981 a
Monaco di Baviera, nel Ristorante Tantris, arrivarono quindi le tre stelle
Michelin. Heinz Winkler, come molti sportivi italiani dal cognome di
derivazione tedesca, fu dunque il primo a vincere la sua medaglia d’oro, in
trasferta, come succede spesso ai Mondiali o alle Olimpiadi grazie ad atleti altoatesini. Venti volte la confermò,
in due ristoranti diversi, perché dopo il glorioso Tantris di Monaco, anche al Residenz Heinz Winkler ad Aschau in Chiemgau -che è in
Baviera- le tre stelle furono a lungo confermate. A specchio: Heinz Beck a Roma e Heinz Winkler a Monaco. L'italiano nella capitale bavarese e il tedesco nella capitale italiana.
Heinz Winkler |
Per non farsi mancare nulla, si prese anche la soddisfazione
di attaccare nove volte alla parete l’attestato Gault Millau da 19/20 e per tre
volte il massimo possibile: il 19,5/20. E adesso mettiamoci tag ed etichette,
sperando che le indicizzazioni di Google restituiscano (non a me) ma ad Heinz
Winkler, la sua giusta collocazione tra i grandi cuochi del secolo scorso, ma
anche di questo, perché la sua ultima annata tristellata fu la 2007, quindi non
molti anni fa, ma la memoria è breve, e Hong Kong dall’altra parte del
Mondo, quando, per provare l’emozione, bastavano due orette oltre frontiera.
Sono solo dettagli, ma che mi fanno venire l’orticaria, come
quando leggo e rileggo più volte di una fantomatica “Salsa Bernese”, o francesizzando in svizzero italiano, "Bernaise". Anche in
quel caso, i lettori andrebbero rassicurati, perché la gloria locale, “ il o la Bernese DOC “ non è la salsa ma
il cane, il Bovaro Bernese di quelle zone. La capitale svizzera non c’entra niente, si
tratta solo di una deformazione italianizzata della salsa Béarnaise, dal Béarn,
regione Pirenaica di cui era originario Enrico IV e a cui la salsa venne
dedicata dallo Chef Collinet quasi due secoli fa. Per errore, così pare, come spesso è accaduto per altre salse, nate nella confusione di una cucina operosa. Questo è, o dovrebbe essere, salvo che ora qualcuno citi Winkler chiamandolo però Henry, e per deriva siderale arrivare al Fonzarelli sarebbe un attimo, riuscendo anche in questo caso ad italianizzare una lacuna: WoW!
Bovaro Bernese
Salsa Béarnaise
gdf
Delirio furbo e controllato, a dire quello che non va, senza che i diretti interessati se la possano prendere.
RispondiEliminaEhi! Fonzie.
R
Leggendo tra le righe si capisce chiaramente che l'equazione è riconducibile in questa proporzione, e cioè: il bovaro bernese sta alla salsa bearnese come heinz winkler sta a henry winkler.
RispondiEliminaAnche se quella salsa sembra un'altra cosa messa sotto al cane.
BB
"...Umberto Bombana, vero ambasciatore del made in Italy che proprio nel 2012 è stato insignito delle tre stelle Michelin, primo chef italiano fuori patria ad ottenere il prestigioso riconoscimento dalla...
RispondiEliminaanche su PG la pensano diversamente
A&P
Diciamo che praticamente nessuno parla di questo Winkler come il primo italiano a tre stelle se non qui, sul Giornale:""tre stelle per via dell'alto-atesino Heinz Winkler al Tantris di Monaco di..." in articolo di ben quattro anni fa. Un tempo siderale sul web :-)
RispondiEliminaBeppe
Quell'articolo l'ho visto, ma letto integralmente fa forse peggio di chi ignora la verità, dicendo:
RispondiElimina----Anche se non è stato il primo italiano a guidare le cucine di un ristorante a tre stelle per via dellalto-atesino Heinz Winkler al Tantris di Monaco di Baviera nell'82, non vi è dubbio che il primo chef tristellato italiano è Gualtiero Marchesi che negli anni Ottanta---
Che significa? Allora le medaglie vinte dagli altoatesini alle Olimpiadi non sono italiane? :-)
Pensa Guardien che quella di Winkler per saperla bastava aver giocato a Trivial, non serviva altro :-)
RispondiEliminaSulle salse anche quella dell'Olandese, non volante, è frequente. Tra un segreto di pulcinella e un meeting nell'orto, un'olandese tira l'altra ...
Un abbraccio
Vero, per quanto riguarda la salsa Hollandaise lo sanno tutti sul web che è stata inventata all'Eliseo grazie al nuovo Presidente François Hollande, mica per altro ;-)
EliminaLa tastiera po esse fero o po esse piuma, oggi è stata piuma
RispondiEliminaMarco 50&50
Sono stati in parecchi a fare una bella figura di M... Sottotenenti e Senatori.
RispondiEliminaGiorgio
a me Winkler invece ricorda le dolomiti, una delle torri del vajolet si chiama winkler come il suo primo salitore Georg. il winkler chef invece somiglia tanto al banchiere che fa i cerchi nel deserto salato.
RispondiEliminaF.
Caspita, è vero, somiglia a Ennio Doris :-)
Eliminama povero il Bombana che pensava di essere diventato una star e invece erano tre star e una bufala :-)
RispondiEliminaFranck