alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non: del vino, del cibo e della musica
mercoledì 25 aprile 2012
The Cook
- del Guardiano del Faro -
La bambina seduta al tavolo nel centro della sala è
elegante quanto educata. Si accomoda, conversa con il personale, prende accordi
e poi si beve un bicchier d’acqua. Si guarda attorno senza nessun imbarazzo e
attende. Il maitre evidentemente la conosce, deve essere una habituè, una
piccola habituè che frequenta questo ristorante - il migliore della Riviera di Levante - con disinvoltura e uno stile
degno di una maturità ben superiore. La immagino nel ruolo di una giovanissima
ereditiera con tanto di autista che la attende con la Bentley fuori dalla porta
del locale. La zona è piena di ville di proprietà di famiglie con uno storico
importante e con un portafogli ancora di un certo spessore, quindi perché no.
Che invidia! Non tanto per la sua ipotetica ricchezza economica ma per la sua
innata disinvoltura e l’eleganza nell’abbigliamento – la mamma lo sarà
altrettanto – e soprattutto per quello che gli sta arrivando nel piatto.
Sbircio di nascosto, per non metterla in imbarazzo, ma quello sembra proprio un
supplì, un golosissimo supplì. E poi? E poi gli arriva un croccantissimo fritto
di calamaretti, o di totanetti; da distante non riesco ancora a discriminare la varietà e il sesso di un cefalopode
ma il profumo è già al mio tavolo. A fianco ha una ciotolina con una salsa,
forse calda. Mi scende un rivolo di saliva sul mento. Spero che quella cosa
meravigliosa – lo capisco dalla faccia che fa mentre la mangia – spero che quella cosa arrivi
anche a me, lo vorrei anch’io quel piatto. Spero che sia come sembra,
buonissimo e apparentemente semplice. E lo è. Il novellame fritto da intingere
nello zabaione di aceto balsamico è proprio così: apparentemente semplice ma
buonissimo, quasi come scoprire che la patatina stick, quando è fritta, si
tuffa con infinito piacere nel ketchup. Che bello avere un papà in cucina che
sa fare il cuoco in questo modo, molto meglio di aver fuori dalla porta un
autista con la Bentley. Molto meglio The Cook.
Ivano Ricchebono: The Cook. E' nel mio storico andare immediatamente d'accordo, a pelle, dopo trenta secondi, con quelli alti almeno un metro e ottanta e che pesano almeno 90 chili. Non mi hanno mai fatto paura, anzi, il contrario.
La focaccia, a Genova, e dove se no la miglior focaccia...
Croccante e friabile su crema di zucchine trombetta, due gocce di balsamico, due foglie di origano. E in mezzo la golosità occultata di un piccolo gambero di Santa Margherita
Apprezzabile lo sforzo di fare diversi tipi di pane in 13 metri quadri di cucina, però la focaccia era più buona.
La coppa di maiale iberico affumicata, maionese di liquirizia ( ! ) Ci sta, ci sta...
Il gran crudo di pesce e gambero di Santa con i suoi accompagnamenti ( prima parte ) I contrasti sono diversi, dal cioccolato bianco al pesto, dai piselli alla senape, fino al rosso d'uovo. Fuori, sul Viale delle Palme, ci sarebbero anche parecchi agrumi appesi agli alberi... magari non proprio quelli, però, why not?
La seconda parte, dall'ostrica al naturale al baccalà. Non è una filosofia che mi affascina particolarmente quella del pesce crudo non lavorato, però intorno a me ci sono almeno venti clienti felici ed entusiasti di questa brillante performance su un tema così gettonato in questi ultimi lustri. Quindi, che fare se non rispettare il gusto degli altri?
Liguria di Levante, questo è un buon Cinqueterre.
Consigliato da Simone, 27 anni, da sette anni con The Cook. Uno che NON vi dirà mai che "la torta di riso è finita"
La carbonara di seppie al nero. Da provare.
Inaspettato quanto ben riuscito il ripieno e anche l'involucro di questa pasta ripiena. C'è dell' anatra dentro e del foie gras fuori. Origano e maggiorana freschi per il profumo e il colore. Da encomio la pulizia nel piatto e dei sapori del piatto.
Quest'uomo ha in mente qualcosa... quest'uomo col fisico da rugbysta, uno che buca il video anche con la Clerici, in questo momento secondo me ha in mente qualche cosa di speciale... Ibra che ha visto un varco nella difesa avversaria.
... il novellame fritto con lo zabaione di aceto balsamico. The Signature Dish of The Cook. Allora, le acidità servono? Certo che si, e non è detto che debbano essere sfacciate, anzi, così abbigliate di grassezza equilibrano con misura, come nella filosofia dell'acidulè francese.
Sei piemontese? Senti la mancanza del formaggio? Che ne dici di un bob bon di Castelmagno? Apprezzerete la finezza e il senso della misura di una gourmandise inattesa da queste parti.
O di una panna cotta alla cannella, impeccabile.
Qui emerge il ripieno di liquirizia liquida dentro il cioccolatino biondo
Ehilà! Bel colpo Simone!
Un caffé freddo ? Più o meno... si chiama " Ice-Nespresso-Mou"
E allora no? Però se continui così io non mi scollo più dalla sedia.
Signor Guardiano, mi scusi se Le do del lei ma quando devo fare un appunto preferisco mantenere le debite distanze, dunque secondo Lei la miglior focaccia italiana sarebbe quella genovese? Guardi, in Puglia, precisamente a Bari, si fa una focaccia da far resuscitare i morti: "alla barese". Condita con qualche pomodoro schiacciato, alcune olive e poco altro. Io che ho provato sia quella genovese che quella barese Le consiglierei di utilizzare almeno la forma dubitativa quando azzarda simili giudizi qualitativi...... . :-D Ciao
Oh belìn, ma quella è una focaccia "dopata" con pomodoro e olive. Comunque sia mi toccherà scendere e verificare, non mi piace rimanere ignorante su questi argomenti fondamentali :-)
mmmhhh... non molti a dire il vero, ora sono abbastanza Gaja oriented, però è lecito aspettarsi un riequilibro perché Simone credo sia rimasto ben impressionato da una degustazione a Villa Paradisetto - dovresti conoscere - sia dai vini che da un'affascinante quanto preparatissima Sophie ;-) Unendo le cose...
Ciao Roberto , riesci sempre a catturare ogni piccolo dettaglio.. Complimenti per il servizio fotografico e per il tuo splendido racconto ... p.s. mi piace Gaja oriented con stima Max
Signor Guardiano, mi scusi se Le do del lei ma quando devo fare un appunto preferisco mantenere le debite distanze, dunque secondo Lei la miglior focaccia italiana sarebbe quella genovese? Guardi, in Puglia, precisamente a Bari, si fa una focaccia da far resuscitare i morti: "alla barese". Condita con qualche pomodoro schiacciato, alcune olive e poco altro. Io che ho provato sia quella genovese che quella barese Le consiglierei di utilizzare almeno la forma dubitativa quando azzarda simili giudizi qualitativi......
RispondiElimina.
:-D
Ciao
Vignadelmar
Oh belìn, ma quella è una focaccia "dopata" con pomodoro e olive. Comunque sia mi toccherà scendere e verificare, non mi piace rimanere ignorante su questi argomenti fondamentali :-)
Eliminabella lotta....
Eliminacatia
a zena la focaccia è povera ;-)
RispondiEliminaR.
Decisamente convincente, e poi a levante dove vai a mangiare con questa raffinatezza?
RispondiEliminaBeppe
Appena scendo a Zena lo provo, vini naturali in carta a giudicare dal Maule in mano al sommelier dovrebbero essercene...
RispondiEliminammmhhh... non molti a dire il vero, ora sono abbastanza Gaja oriented, però è lecito aspettarsi un riequilibro perché Simone credo sia rimasto ben impressionato da una degustazione a Villa Paradisetto - dovresti conoscere - sia dai vini che da un'affascinante quanto preparatissima Sophie ;-)
EliminaUnendo le cose...
p.s. Recioto di Maule è buonissimo
Ciao Roberto , riesci sempre a catturare ogni piccolo dettaglio.. Complimenti per il servizio fotografico e per il tuo splendido racconto ... p.s. mi piace Gaja oriented
RispondiEliminacon stima
Max