mercoledì 2 settembre 2015

L'OLIVIA DI BADALUCCO


Marco 50&50

La Provincia di Siena mi comunica le date utili per il corso di aggiornamento obbligatorio per gli assaggiatori d'olio.

Nello specifico, da un piccolo paese nelle Crete Senesi, mi scrivono:
"Per potervi ancora fregiare della qualifica di mezzo toscano, siete tenuto a frequentare, dopo quello superato a pieni voti a Brisighella, il secondo corso  sull'extravergine di oliva a Taggia, solo allora, potrete iscrivervi al Master delle vergini e dell'extravergine che si terrà in Novembre nel Granducato"

La partenza improvvisa non mi consente di preavvertire l'editore che, appena viene a sapere della mia presenza nel Ponente Ligure, con sincronismo perfetto, mi comunica che in pari date dovrà migrare al nord per mettere la parola fine su una vecchia disputa circa il Pinot Nero vinificato bianco e, con l'occasione, mi chiede un piccolo favore.

Sapendo che una volta a Taggia non mi farò mancare qualche tuffo nelle acque di Arma, vorrà sicuramente un pezzo di costume, immagino, invece mi prega di bagnargli il basilico e di utilizzarlo tranquillamente a mio piacimento per condire i pomodori e le mie giornate liguri.

Una volta data piena disponibilità, vengo a sapere che le piantine da accudire sono ventinovemila, fortunatamente sono tutte vista faro, parto al tramonto con l'innaffiatoio, scacciando il pensiero stupendo di prepararmi tremila vasetti di pesto per affrontare l'inverno nordico.

Nonostante la vista da vicino vicino della scultura delle olive di Mostiniana memoria, supero il corso a Taggia e mi spiaggio.

Ad Arma gli ultimi vacanzieri pre autunnali vanno presi al laccio affinché si ripresentino negli anni a venire, si banchetta con fagioli & capre, senza Sgarbi, si segnalano improbabili sagre di tagliatelle emiliane mentre ragazze sovrappeso allietano i turisti settembrini offrendo loro fichi e una performance a cielo aperto e viso mezzo scoperto, la danza del ventre le rende tutte più affascinanti di quanto in realtà non siano.

Su un altro piano, anche se lo strumento è diverso, la samba delle ballerine brasiliane con piume e lustrini che al porto diversificano l'offerta, peraltro molto gradita ai ballerini targati Torino e Milano e all'altro cinquanta per cento di turisti francesi che scelgono Arma disdegnando & oltrepassando Mentone.
Le mogli, che hanno chiesto ai mariti svogliati di portarle a ballare sentendo la musica proveniente dal porto, adesso ridono a dentiere strette, come gli abiti, un po' troppo attillati ma non abbastanza per poter competere con le sambiste & scambiste mezze nude.

Piccoli e decorosi alberghi bistellati  propongono, con cadenza settimanale, una più che discreta frittura di pesce a base, soprattutto, di piccoli, saporiti e freschi calamari, frittura che si rivela per quantità, qualità, grado di untuosità, digeribilità e temperatura di servizio, molto meglio di altre ordinate alla carta, paglia, di nordici ristoranti che, sovente, sul fritto cadono nell'olio, non abbastanza bollente.

La camera con vista parziale mi induce a scegliere un lettino ed un ombrellone vista mare, anche lei che viene da Londra ma è ligure, gradisce il sentore iodato che arriva a tratti dalla battigia dove divide l'ombra con la sorella e i nipoti, ci separano pochi metri e qualche anno a suo vantaggio, chissà che io non sappia ribaltare lei e il risultato.

Fa l'insegnante e tiene nella City un corso in Italiano sull'extravergine a giovani studentesse che hanno perso per strada il concetto da tempo, lei sta con un rampante senza cavallino che gira in Porsche, adesso lui è in Galles per un corso d'aggiornamento, quando le dico che ne ho appena terminato uno sull'olio, le brillano gli occhi sulla pelle dorata.

Mi dice che un uomo può prendere il cuore di una ragazza e portarla via da Badalucco, ma che nessuno può portare via da Badalucco il cuore di quella ragazza che, pur non essendo sicuramente vergine di segno zodiacale e non solo, si chiama Olivia ed è figlia di produttori di extravergine.

Mentre mi mostra il suo pasto di mezzogiorno a base di pomodori, olio, basilico di Badalucco e pane di Triora mi strega, sarà l'accento ligure sul copricostume che fa molto swinging London, sarà la fame, sarà la pettinatura che fa tendenza ma tendo a sorriderle più del dovuto, ricambiato oso l'approccio diretto molto poco dissimulato, camuffo l'avance con una battuta e il gioco sembra fatto.

Poi vedo mia moglie uscire dall'acqua come una sirena, ululante, a tutta velocità, gli occhi lampeggianti, così non trovo di meglio che correre a cambiarmi il costume in cabina e, nella parziale sicurezza della cabina elettorale, non sapendo a che santo votarmi, mando al mio editore un sos e un pezzo di costume

La simpatica signora di Badalucco dall'inglese e dalla chioma fluente, esiste davvero, il suo modo di porgersi davvero sopra media mi ha indotto ad usare qualche licenza poetica che, se e quando leggerà, vorrà perdonarmi, oggi pomeriggio torno in spiaggia a fare quattro chiacchiere, dovesse tornare improvvisamente qualcuno dal Galles, potremo sempre dire che la passione, per l'olio, ci accomuna.

FOTO O MENO A SCELTA DELL'EDITORE

M 50&50


 



4 commenti:

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  2. bada.. lucco....due galles nel pollaios sono pericolosi...c'è rischio di tornare con occhio "pesto"

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  3. Se mi funziona la puntina e non subisco l'attacco frontale di un altro gallo, cerco qualche vecchio 78 giri della Durium o della Voce del Padrone e ti mando il lato B, naturalmente senza doppi sensi.

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