Mallol-Gantois, marito e moglie, piccoli vignerons rm, da Cramant, in quella sempre più affascinante, per me, Côte
des Blancs. Li conosco abbastanza
bene, essendo stato più volte a casa loro. Sono due persone splendide, forse
perché normalissime, e nei loro champagne ritrovo la schiettezza di chi li
produce. Coltivano poco più di otto ettari, distribuiti tra Choully e Cramant.
Oggi, per giunta, si viaggia in magnum.
“Bevendo” queste zone, si è prevenuti, dal
momento che ti aspetti – cerchi tout
court - gesso e mineralismi a bomba. Così è.
La craie,
la ritrovo fin dal naso. Mineralità elegante, unita a un coté brioché, tocchi di biancospino e mandorla, con una fine
linearità agrumata.
Anche all’assaggio, le aspettative trovano
conferme, con il gesso, inflessibile direttore d’orchestra. Freschezza e
cremosità si allungano su una bella materia, per un palato di equilibrio,
coerenza e purezza. Termina con note di scorza d’arancia, noisette e tantissima mineralità.
Non c’è troppa complessità e pure la
persistenza è contenuta, tuttavia è un bsa
di terroir che, ti assicuro, sarà
vincente per l’aperitivo o per iniziare il pasto.
Non ultimo, un formidabile rapporto
costo/felicità.
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