martedì 30 ottobre 2012

Guardati allo specchio, sei solo uno Champagne retorico



- gdf 2012 -

All’interno delle tre giornate romane di Cooking for Art c’è stato anche modo di assaggiare diversi vini più o meno buoni, più o meno interessanti, ed ascoltare i commenti di alcuni guru della comunicazione del settore. L’affermazione che più mi ha colpito è stata fatta da una giornalista del sud che ha definito un vino dolce calabrese (molto buono secondo me) con un solo aggettivo: barocco. Da lì è partito il gioco delle parti, nel senso che il barocco calabrese è meno noto di quello salentino e via di questo passo. Dal senso al doppio senso il percorso è breve, quindi perché non percorrerlo.

La cosa mi ha incuriosito, e così scrivendo il pezzo su Glion mi sono sorpreso a suddividere in categorie alternative i diversi Champagne che più spesso mi è toccato di bere in questa mezza vita. Chiaro, lo Champagne che non deve chiedere né permesso né scusa è Krug. Come sanno i miei amici, Krug non ha bisogno né di me né di voi, perché Krug “è”.

Poi esistono altre categorie diversamente interessanti, nel senso che possono tornare utili in momenti diversi da quelli introspettivi ed autocritici, insomma, quando non hai voglia di guardarti dentro. Quindi, in caso di serata tosta, come dicevo poco fa, ci vuole un Krug per imbarcarsi in un trip critico verso il centro della propria anima senza l'ausilio della malolattica, ma se gli scopi sono diversi meglio rivolgersi a Champagne retorici, ruffiani, o tacco 12.


Ma che cos’è la retorica? Quando si parla di retorica normalmente si va per esempi, perché noi tutti non ne abbiamo ben chiaro in mente né il concetto né la definizione. Mi viene in mente per esempio un noto giornalista del vino che conduce un blog molto seguito, e che ama fare le domande al suo pubblico mettendoci dentro anche la risposta che vorrebbe avere indietro, se no se la prende. Questo è un caso plateale di retorica, diversa da quella definizione generica che recita, più o meno: L’arte del parlar bene, nel senso della costruzione di un discorso che porti alla persuasione occulta il nostro interlocutore.

Il retorico è quindi qualcuno che scrive e parla molto bene, cha sa costruire un concetto attraverso una esposizione forbita e condivisibile, ma non lo fa per esprimere un concetto pulito, lo fa per portarci consapevolmente a pensare come vorrebbe che noi pensassimo. Il suo scopo ultimo è convincerci che la sua tesi è quella giusta, unica e inappellabile.  Insomma: è un Dom Perignon

Il ruffiano non bada neppure alla forma, lui fa il servile platealmente per ottenere in cambio qualche cos’altro. Fa anche da tramite tra le persone per far si che queste si incontrino, ma sempre per averne indietro un compenso e se le cose non vanno come vorrebbe si allontana elegantemente temendo di prenderselo sotto la coda. E’ un rosé di solito, un Comtes de Champagne, un Blason de France, un Ruinart o qualche altro che conoscete già, perché ne è pieno il mondo di ruffiani.


La malolattica in questa teoria c’entra in maniera importante, perché di persone che non hanno fatto la malolattica non ne troviamo molte, mentre di Tacco 12 si. E qui rivedo una serata con vestali abbigliate di soli veli di seta arancione e tacco alto. Arancio, come l’etichetta di Veuve Clicquot, anche se per me la principessa del Tacco 12 è l’Exquise di Selosse.

Là in alto, con Krug, Salon e Bollinger tengono duro, cercando di tenere a bada retorici e ruffiani, tenendoli a distanza di sicurezza, cercando il più possibile di resistere dalla sempre possibile contaminazione.

- gdf 2012 -


11 commenti:

  1. :-) :-) :-)
    quanto immediato?

    Marco

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  2. Risposte
    1. Un po di ruffianeria gratuita sarebbe gradita anche nei nostri confronti. Anche se io e lui abbiamo un appuntamento domani, non si potrebbe avere qualche volta un frame di Daniel Craig, basta uno sguardo, giusto per seguirti più volentieri.
      Alba

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    2. Ti piace il Craig? Un Bond inglese con la faccia da russo?
      Potrebbe essere quello seduto davanti alla Schiffer?
      Mah, di Roger Moore non ne sono più nati...

      Ah, se qualcuno stesse spaccandosi la testa per capire a quale giornalista blogger del vino alludo, posso dirvi che non è quello, non è quello, credetemi. E' un altro. Le apparenze ingannano spesso.

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    3. Il Roger che mi piaceva era quello di Attento a quei due in coppia con Tony Curtis. Questo Bond mi trasforma il sangue in vodka con conseguenze devastanti per almeno tre mesi dall'ultima visione, mi toccherà andare in rehab dopo considerando la presenza nel cast di Bardem... ora si che mi si spacca la testa come un melograno....
      A.

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    4. Ecco, bravi, meglio dettagliare, perché di retorici e tacco 12 ce n'è sono di più di solo retorici :-)
      GG

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  3. Quindi non ti stai riferendo a 1000bolleb?

    sai l'unico champagne di cui lui ed io condividiamo la passione è charlize teron rosè.
    cmq va bene anche la schiffer e le eva. la nanerottola rossella johanson la lascio ad altri.

    F.

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  4. …”lamareggiata” è finita adesso ti diverti un po’, d'altronde se per alcuni il DDL n.3491 è fonte di preoccupazione, per altri è stimolo e fonte di piacere ancora maggiore arrivare al bersaglio con una freccia dalla traiettoria inconsueta.

    Vedi mia mamma era una di quelle poche persone che non hanno fatto la malolattica, nemmeno quando minor asprezza sarebbe stata auspicabile, adesso capisco che mantenere la dignità durante il primo ma soprattutto il secondo tempo e gli eventuali supplementari non è da tutti e che quando si ha la fortuna di incontrare certe persone bisogna accettarle, anche se la corazza da armadillo la tolgono poco e malvolentieri…

    marco g.



    p.s. : un comune amico non ha ancora preso un libro che gli interessava accantonando la mezza idea di farselo autografare ma, traballando sul tacco 12, ha scelto di andare di persona a conoscere l’autore

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    1. Grazie Marco, è stato un piacere condividere la tavola. Quel decreto non mi preoccupa, ho già alzato l'asticella di una spanna, ci vorrà più forza,più attenzione e migliore anche la tecnica. Tanto, per quel che ho da fare, perché no? ;-)

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