- Silvia Vecchione -
-lifeonthetopfloor-
Sono stata rapita dai pirati
sulla spiaggia di Laigueglia. Forse perché l’intento di fare una passeggiata
serale ai primi di ottobre si scontrava con la cruda realtà: è buio, la sera,
ai primi di ottobre. Me lo ricorda sempre chi vive da queste parti, ma io ogni
volta preferisco illudermi che al mare le cose vadano decisamente meglio,
sempre, e che ci voglia parecchio tempo per far tramontare l’estate.
Salvo qualche raro momento
di autoctono imbruttimento, quando mi concedo di sentirmi in vacanza lascio da
parte lo smartphone e assumo un’aria piuttosto svagata. La milanese che cammina
per la spiaggia di Laigueglia con aria svagata è facile preda all’occhio
esperto dei pirati. Figuriamoci se è ottobre e se c’è la luna piena. La luce si
riflette sulla maglia rossa creando un effetto semaforo che, invece di dire
stop, dichiara: “ehi, sono qui dopo un lungo viaggio in autostrada…e ho anche
fame!”. Così, arrivano i pirati. Anzi, arriva lui, Il Pirata. Luca, Il Pirata.
Mi hanno sempre detto di non
accettare caramelle dagli sconosciuti…ma sulla pizza qualcuno ha mai detto
qualcosa? Il Pirata di Laigueglia solletica l’appetito degli affamati sfornando
pizze profumatissime. Poi, ammicca alla Johnny Depp, e non ha bisogno di lunghe
storie e saghe cinematografiche per convincerti ad accomodarti al tavolo.
A quel punto, tu sei
immobile e lui sfodera lo scrigno del tesoro: pesce e crostacei di prima qualità
e freschezza assoluta. “Grazie per il rapimento, non è che su questo galeone adesso
ci posso anche restare?” Il Pirata sorride e risponde “c’è posto per te”
stappando per l’occasione una bottiglia di Hommage à William Deutz: brindisi in
purezza 100% Pinot Noir.
Arriva a tavola il cestino di pane, grissini e taralli,
cui è difficilissimo resistere: tutto fatto in casa, complice il forno a legna,
responsabile anche di sfornare le famose pizze che dal 1987 conquistano la
riviera.
Da innocente vacanziera rapita
divento regina della flotta, ospite d’onore: “Ti piace il pesce crudo? Ci
pensiamo noi”. Arriva in tavola una deliziosa tartare di ricciola spolverata in
diretta con tartufo bianco: il taglio è rustico, ma la materia prima è
impeccabile e la preparazione le rende onore. A seguire, il tataki di palamita
con maionese di salsa di soia e infusione di finocchio: pirati coraggiosi, che
si spingono fino all’oriente con un piatto dai toni esotici e gusto
equilibrato, che esalta la freschezza della palamita grazie a una punta di
sapidità ben dosata in cremosità.
Poi, arriva in tavola il
piatto della serata, il tagliolino 40 tuorli con calamaretti, burro e tartufo
bianco: tutta questa eleganza, morbidezza, setosa consistenza in una pizzeria? Che gli scettici si lascino rapire. Ottimo accompagnato allo
Chablis Vaudésir Grand Cru Olivier Leflaive, che ne esalta delicatamente la
sapidità marina senza annegarne la dolcezza.
Poi, ecco la nuova creazione di
Luca, la Zuppa 2.0, che nasce dai ricordi di casa per svilupparli in chiave
contemporanea: una diagonale in evoluzione che rivisita la classica zuppa di
pesce sorprendendo a ogni assaggio.
La triglia tartufata |
Una bella festa direi,
felice di essere stata rapita per la serata giusta. Anzi, visto il pienone sul
galeone, qualcosa mi fa pensare che qui sia sempre la serata giusta…un motivo –
o una scusa – per tornare, magari ad assaggiare la pizza che, con il suo
profumo tentatore, galeotta fu sulla
spiaggia di Laigueglia.
S.V.
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