sabato 3 maggio 2014

Pulpo a la Gallega

- Marco 50&50 -

Cavaliere come al solito quando c’è da rifocillarsi lei non sbaglia un colpo, davvero notevoli le capesante gratinate di ieri sera

Un fiorino

Perché non facciamo una gita fuori porta devo far galoppare un po’ il cavallo altrimenti mi s’imballa

Di fieno

Anche lei allergico

No, pensavo piuttosto ad un formaggio avvolto nel fieno

Metto un antistaminico nella bisaccia

Caro il mio Contradaiolo del Gallo, I have a dream, perché prima del formaggio non ci facciamo un polpo alla gallega mangiato nel posto giusto, Santiago.

Ho detto fuori porta non fuori portata

Magari già che siamo in viaggio passiamo anche da Oporto, sto perdendo l’accento inglese

Non sapevo che anche in inglese le parole fossero accentate

Non mi faccia perdere anche in mio naturale aplomb, pensi alla magia, costeggiare l’oceano e andare a trovare le spoglie di San Giacomo a Compostela, il polpo da quelle parti lo sanno fare, altro che le leggende che sente lei in metropolitana del tappo di sughero and so on.

Cavaliere lei da quando lavora al faro ha preso le stesse fisse del suo datore di lavoro, bisogna un po’ lasciarsi andare dove ci porta il vento, lasciamo fare al destino.

Contradaiolo, non mi parli di destino perché ieri, quando ho fatto la raccolta differenziata al faro, ho dimenticato di buttare giusto un paio di gusci di capesante che ho qui con me, se non è un segno questo…



Rivedere il Botafumeiro non potrà che farmi bene, vada per Santiago, ma partiamo così, all’improvviso, sprovvisti, senza provviste

Io veramente, una cassa di vino per il viaggio ce l’ho, ma non dica niente al cavallo altrimenti s’impunta come un mulo

Dunque aveva premeditato tutto

No, ma casualmente trovo impostato sul cavallo satellitare Santiago de Compostela e devo anche ritirare del vino liquoroso LBV, del mosto e dei tini

LBV, sarà un acronimo del farista, lo berrò velocemente, mosto e tini sembra più difficile da capire.


Mentre cavalchiamo costeggiando il canale Villoresi, si alza in volo una coppia di colombi, quattro gatti osservano l’acqua cercando un gambero di fiume, poi rassegnati si rimettono a sonnecchiare nell’ultimo spicchio di sole, più in fondo un’osteria, le prime notizie relative al borgo di San Giacomo risalgono al XV secolo, con le   prime tracce murarie della cappelletta e dell'antica cascina abitata ancora oggi, una parte della quale era destinata a ricovero per viandanti, da cui il nome San Giacomo, patrono dei pellegrini, dal Settecento l'unico esercizio commerciale, un'osteria per viandanti, resiste sino ad oggi.

Contradaiolo siamo in piedi dall’alba, al tramonto manca poco, secondo la mia tabella di marcia ci potremmo fermare per rifocillarci un po’ insieme agli altri pellegrini, il cavallo non è mica fatto di ferro come l’armatura, che ne dice…

Va bene, fermiamoci, vedo diverse carovane in sosta davanti a quell’osteria, lì si dovrebbe mangiare bene

Un’altra che ha imparato in metropolitana, preferirei quella Brasserie un po’ arabeggiante, tra le tendine ricamate intravedo un’odalisca, sembra un invito alla sosta…

Lì c’è sosta cavallo vietata e la qualità del parcheggio è imprescindibile

Come vuole



Contradaiolo che le avevo detto, quell’arrosto con patate non era proprio al bacio

Kiss-senefrega, e poi cucina casalinga non è una brutta parola, per una volta…facciamo così, a Santiago lascio scegliere a lei sia il locale che il vino

Vorrei vedere, quasi duemila chilometri per un prosecchino

Cavaliere il vino è importante ma mi creda a volte è meglio lasciar posto per qualcos’altro, soprattutto sulla sella…

Credo si siano esaurite le pile del decoder insieme alle mie riserve di pazienza, non la capisco, come sempre d'altronde

Mi capirà, come sempre d'altronde



Ripartiamo all’imbrunire, sul ciglio del canale, una ragazza dalle lunghe ciglia chiede in spagnolo se questo è il sentiero per il Cammino di Santiago, il cavaliere anche se deve ripassare l’accento inglese, lo spagnolo lo capisce a menadito e col  dito le indica il percorso, dispiaciuto per non poterle dare un passaggio e combattuto perché vorrebbe disfarsi del vino senza commettere un sacrilegio durante un pellegrinaggio, colgo la spagnola al balzo, che agile e flessuosa con un balzo monta in groppa…al cavallo…per ora,  e riparto.

Nel canale Villoresi gonfio per le piogge dei giorni scorsi  "la notte veste di luna l'alta marea", nell'aria c'è profumo di primavera, si risveglia qualcosa anche sotto l'armatura da mezza stagione, poi capisco, la "gallega" è avvinghiata a me come un polpo.



I Cavalieri che a corto di Cerveza, tentarono l’impresa a bordo di un Impreza.
Cds 50&50 Cdg

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