martedì 20 maggio 2014

Pollone | Arte Natura e Cucina d'Autore - prima parte -


del Guardiano del Faro



"...Tra i suoi dipinti, sono numerosi i paesaggi di montagna, caratterizzati da colori brillanti e da una pennellata pastosa e veloce; particolarmente apprezzati dai collezionisti sono quelli del periodo 1883/1889. A Lorenzo Delleani non piaceva dipingere città ma paesaggi naturali soprattutto della zona biellese. I suoi luoghi preferiti furono Torino, dove trascorse parecchi inverni, Biella, Pollone ..."

Si, le Prealpi Biellesi ebbero un testimonial d'eccezione nell'Ottocento, poi, un secolo dopo arrivò il momento di rifarle conoscere "in tutta Italia Isole comprese", per motivi di mobili a basso costo, provare per credere era lo slogan Aiazzone, che qui aveva casa, pardon, gran villa e graziose figliole.

Ma la gran differenza lo fa il parco, il Parco Piacenza, "Felice Piacenza, principale fautore dell'area verde e figlio di colui che ne acquistò per primo l'area, ovvero Giovanni Piacenza, industriale del settore della lana, nativo di Pollone, che nella prima metà dell'Ottocento decise di adibire a parco il colle della Burcina ispirandosi allo stile del giardino paesistico in voga in Inghilterra fin dal XVII secolo."

Lana dice Wikipedia, in maniera pressoché offensiva, perché di gran cashmere si trattava e si tratta, da oltre un quarto di millennio. Di personaggi particolari da queste parti ne sono passati parecchi e hanno lasciato il segno.

"Le prime piante esotiche ad essere impiantate (prettamente grosse sequoie) riguardarono la parte bassa della collina dove, contestualmente alla creazione dei primi sentieri, venne realizzato nel 1848 un piccolo laghetto con fontane, presente ancor oggi.
L'opera di ampliamento del parco fu poi portata avanti da Felice Piacenza che vi dedicò oltre cinquant'anni della sua vita, facendo realizzare una spettacolare conca di rododendri e implementando la realizzazione di sentieri, strade e vialetti oltre naturalmente la messa a dimora di ulteriori specie esotiche."
Si, qui ci siamo al cento per cento, però finito il giro nel parco e dopo aver rivisto le riproduzioni dei quadri del Delleani sparse per il villaggio, ci sarà anche la possibilità di andare a pranzo in un ottimo ristorante degno di tutto quanto lo circonda.












Potesse parlare quella panchina... quante occasioni buttate ai rododendri.



Il Monviso, oltre la Serra tirata a righello tra Biellese e Canavese 


Ci sarebbe anche il bar trattoria, si, ma.



Tra poco ci spostiamo a tavola, una gran bella tavola

Fine prima parte: era tanto per mettere appetito mica per altro

A trés bientot les amis

gdf

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